11.🌹

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È arrivato il grande giorno.
Quel giorno in cui mia mamma saprà tutto ciò che deve sapere.
Almeno credo..

Stamattina ci siamo viste per 5 minuti contati, forse anche di meno; io mi ero appena svegliata per andare a scuola e lei stava andando a lavoro. Mi ha dato il buongiorno, ha detto che sarebbe ritornata alle 19:30 -e quindi a momenti-, e io l'ho semplicemente salutata con un segno di capo.
Sono nervosa, sono tanto nervosa, quando mi tengo le cose dentro per troppo tempo va a finire che non parlo, a volte per giorni interi, fino a quando non mi prende una sorta di attacco d'ansia ed inizio a sentirmi male, fino ad esplodere tirando fuori tutto ciò che mi tormenta.

Sono in camera sul letto a guardare il vuoto; il portone di casa si apre, è lei. Viene a salutarmi chiedendomi un "com'è?", e io faccio spallucce.
Sa benissimo che qualcosa sotto c'è, ma aspetta che inizi a parlare io.

Ma:"Oh..almeno hai preparato la cena visto che sono giorni che non parliamo."-dice dalla cucina.

Esco dalla stanza e finisco di mettere le ultime cose sulla tavola, riempio i piatti e li porto ai nostri posti.
Ci sediamo e iniziamo a mangiare.
Stavolta è mancato il "buon appetito". Anche da parte sua.
Non c'è neanche la tv accesa.
Intorno a noi rimbomba il silenzio totale.

Non so come iniziare il discorso, sto cercando di trovare le parole adatte per dirglielo semplice e diretto.
Non mi riesce molto bene purtroppo.
Ma devo farcela.
Ce la posso fare.
Devo, prima che inizi a parlare lei.
Perché sicuramente questa sera finisce con la rivelazione delle rivelazioni.

Come inizio?
Dico direttamente di volermi avvicinare a mio padre?
Inizio col raccontarle il discorso fatto a Diego, a Lele e poi con tutti i consigli che mi hanno dato?
Capirà il mio bisogno di volere ciò che le dirò di volere?
Quante domande mi frullano nella testa.
Ho una confusione immensa.
Sto cercando di concentrarmi talmente tanto che tra un boccone di spinaci e l'altro passano quasi i minuti interi.

La mamma ha già sospirato diverse volte e ha stretto i denti spostando lo sguardo in aria e poi su di me, scuotendo la testa.
Sta sopportando.
Sta per succedere, me lo sento..
La conosco fin troppo bene, come conosco questi comportamenti che fanno la differenza.

Ma:"Senti mi dici che cavolo ti succede da dieci giorni a sta parte?"-urla quasi sbattendo la forchetta sul tavolo. -"È da un sacco che non sei la stessa, non mi parli, fai l'indifferente, dici di non avere niente ma so benissimo che c'è qualcosa sotto! Credi che sia facile per una madre vedere la propria figlia in queste condizioni?! Eh?! Avanti, almeno stavolta degnami di una risposta!"-sbotta.

Chiudo gli occhi cercando di trattenere le prime lacrime.
Non ce la faccio più.
Devo buttare fuori ciò che mi porto dentro da ormai troppo tempo.
Scuoto la testa e poi faccio per alzarmi dalla sedia rimanendo in piedi di fronte a lei.

Io:"Sai che c'è? C'è che sono arrivata ad un punto della mia vita in cui voglio colmare un vuoto che mi porto avanti da ormai 15 anni."-dico ad occhi chiusi, con tanta rabbia dentro ma restando ancora calma. -"Secondo te è facile convivere con la mancanza di una figura paterna al proprio fianco? Non ci hai mai pensato tu a sta cosa vero?! Tu no, io purtroppo si, ci penso da anni, ogni giorno, e sono arrivata alla conclusione di voler riavere mio padre nella mia vita. Non ce la faccio più, mi manca e tu questa cosa non l'hai mai capita!"-inizio ad urlare e intanto scendono lente alcune lacrime.
-"Fa male vedere le altre famiglie felici e contente con entrambi i genitori, fa male sapere che da qualche parte c'è mio padre che probabilmente vuole ciò che voglio io, riavermi nella sua vita. Fa male, fin troppo cazzo! Mi hai tenuta lontana già diverse volte da lui, perché secondo te poteva fare a me ciò che ha fatto con te, ma a me non interessa. Questa volta non te lo permetterò. Non me ne frega niente se cercherai di intralciare questa mia decisione! Ci pensi mai a come io possa sentirmi senza di lui? Ovviamente no! Quando mai ci hai pensato, quando, dimmelo! Manco na mezza volta! Sto a pezzi, e tu non l'hai neanche capito che era per questo.. grazie veramente."-finisco il mio discorso mentre altre lacrime mi rigano il volto.

Mia mamma resta lì a guardarmi impietrita, senza dire niente.
È rimasta senza parole.
Forse non se l'aspettava.
Forse le ho fatto male a dirle quelle cose, ma infondo è vero.
Non hai mai pensato a tutto questo..

Io:"Che c'è? Ho parlato, mo non hai niente da dire?! Non lo vedi che sto male cazzo?!"-sbotto ancora con gli occhi bagnati e il mascara colato.

Lei continua a non dire niente.
E questa è la sua risposta.
Non vede che sto male.
Non lo capisce.
Devo andarmene da questa casa.
In questo momento non riesco a stare qui.
Ho bisogno di stare da sola per un po.
Poi ritornerò, ma mi serve qualche ora nella solitudine più totale.

I suoi occhi color nocciola iniziano a diventare lucidi e rossi mentre si posa una mano sulla fronte e si tiene con i gomiti sul tavolo.

Devo uscire da queste quattro mura.

Corro subito in camera ad infilarmi la mia giacca bianca della Nike, prendo le cuffie e il telefono e ritorno in soggiorno. Cammino a passo svelto verso il portone di casa.

Ma:"No Marti aspetta dove vai?!"-mi urla contro.

Appena mi vede cerca di fermarmi, ma quando sta per farlo io sono già corsa giù dalle scale sbattendo la porta di casa, senza che lei possa fare altro.

Sono fuori dal mio palazzo. Metto le cuffie e schiaccio una canzone a caso, di modo da soffocare i mille pensieri che mi invadono la mente.
Continuo a camminare a passo svelto fino ad arrivare alla fermata del bus, a momenti dovrebbe arrivarne uno che porta al centro di Roma. Qui ci sono alcune persone, per questo faccio per asciugarmi le lacrime di modo da non dare nell'occhio il fatto che io abbia pianto.
Peggiorando la situazione.
Sotto gli occhi sono tutta nera e gli sguardi di queste persone mi stanno addosso per cercare di capire cosa potrebbe essere successo.
Ma non mi importa.

Il bus arriva e non appena la gente all'interno scende, entro subito prima di tutti gli altri e mi siedo ai primi posti davanti.
Poco dopo parte, tra circa 15 minuti arriverò al Gianicolo.

Forse la mia reazione è stata esagerata.
Ma sono fatta così.
Quando litigo con mia mamma ho bisogno di scappare da tutto e da tutti.
Avevo solo bisogno di qualche parola di consolazione.
Non chiedo tanto, solo un minimo di supporto morale.
E invece no, non c'è stato.
C'ero solo io che tiravo fuori ciò che mi faceva stare male, e lei davanti a me che mi guardava senza dire una mezza parola.
Come se mi fosse d'aiuto.
E invece no.

(🔜🔜🔜)

[Spazio autrice]
Heyla! Spero vi sia piaciuta questa prima parte..
Volete la seconda parte oggi o domani?
Fatemelo sapere!🌹

Quello sguardo che hai solo tu.💚•2•||Diego Lazzari.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora