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PRESLEY'S POV

Erano le prime ore del mattino e mi sentivo completamente sfinita, sciupata da ogni energia ; dopo l'arrivo dei soccorsi e di un auto della polizia, tutti abbandonarono il locale. Solo io, Harry, Santiago, Jefferson, Brenda, Cooper e Jorge rimanemmo per firmare il verbale di prassi anche se parve esagerato. Dopotutto, Nikki per fortuna si era salvata per un pelo, stava bene e si trovava in ospedale e la droga era sua. L'aveva assunta per scopi personali, almeno, così disse Brenda.

«Girano molte voci su questo posto.» Esclamò uno degli agenti, per nulla stanco di ripetere quella frase per la millesima volta come a voler insinuare qualcosa di proposito mentre Harry sospirò sonoramente, in preda ad una crisi nervosa.

«Le ho detto che non so perché aveva della metanfetamina! Io non controllo gli armadietti dei miei dipendenti o ciò che fanno nel loro privato, chiaro?»

Deglutii, vedendolo così esasperato.

«Strano, anche perché c'è chi afferma che lei e la ragazza...» abbassò gli occhi sui fogli che reggeva tra le mani e corrugò la fronte «...Nikki, foste intimi e se non erro hai anche qualche precedente penale.»

I suoi occhi verdi si spostarono all'istante su me, forse timoroso che ci sarei rimasta male anche se quella era la verità dei fatti.

«Tempo fa, ma ora non ho niente a che fare con lei.» Rispose pacato anche se parve che l'uomo non credette molto alle parole dell'inglesino.

«Perché?...C'era qualche conflitto tra lei e Nikki?» Insistette.

«Hey, ma che cosa c'entra ora questo?» Lo interruppe Santiago finché anche Cooper intervenne in aiuto.

«In ospedale hanno detto che si è sentita male per tutto l'alcool che aveva ingerito e per aver fumato qualche cristallo di metanfetamina. Non capisco il perché ci troviamo ancora qui!»

Mi strinsi forte nel giubbotto dell'inglesino, sommersa nel suo profumo e con le palpebre pesanti finché l'agente mi chiamò all'ordine.

«Mmmh, signorina Hayden...» mormorò «...che tipo di relazione esiste tra lei e Styles?»

«Sta scherzando, spero!» Fu Santiago a corrermi in difesa. «Che sta insinuando?»

«Agente, con tutto il rispetto per il vostro lavoro, credo proprio che si sta allontanando dal tema principale, ovvero il motivo per cui lei si trova qui ora e non nel suo letto affianco a sua moglie.» Harry gli sorrise ed afferrò il cellulare cercando in rubrica un nome.

«Che cosa fa?»

«Chiamo il mio avvocato!»

«Non è necessario, signor Styles!» Si avvicinò per passargli il foglio al quale il riccio diede un'attenta occhiata prima di firmarlo. «Ora vado da mia moglie!» Esclamò ironico.

«Saggia scelta.»

Non appena l'uomo ed il suo partner chiusero la porta alle loro spalle, tirai un respiro profondo eliminando tutta la tensione accumulata nelle ultime ore.

«Nikki sta bene!» Disse Brenda mentre sobbalzai udendo un gran baccano e le grida dei ragazzi che si azzuffarono.

«Ti ho detto mille volte di non portare quella merda qui!» Ringhiò Harry probabilmente rivolgendosi a Jefferson, mentre Santiago e Cooper provarono a dividerli. «Ma tu non lo capisci che esiste il rischio che mi chiudano il locale? Cazzo! Sei un figlio di puttana, Jefe!» Sbottò alterato. «Se non ci fosse stata Peps, a quest'ora Nikki sarebbe morta!»

«Non pensavo se le sarebbe fumati qui.» Si giustificò l'amico mentre Brenda prese le parti del suo uomo. «Sai che non ti farei niente di simile!»

Agrodolce- H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora