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PRESLEY's POV

Erano trascorsi un bel po' di giorni da quella famosa chiacchierata ed ancora non avevo realizzato bene il fatto che lui provasse qualcosa nei miei riguardi. Come poteva essere tanto sfacciato nel propormi quelle assurdità, sperando che mi accontentassi di così poco, quando l'unica cosa che desideravo era stare con lui, ovunque e senza doverci nascondere.

La mattina seguente, non appena aprii gli occhi, trovai una tela da dipinto ed una scatola piena di attrezzi da pittura, posate contro il comò. C'era un post it appiccicato sul legno dove mi aveva scritto che fosse quello il regalo di cui parlava, ed anche se fu qualcosa che mi rese estremamente felice, non le toccai e mi limitai solo ad inviargli un messaggio di ringraziamento. Nessuna di quelle notti dormimmo insieme, e neppure una ragazza mise piede in casa, in compenso, però, lui trascorse molto tempo fuori ; aveva messo in atto la sua proposta, sperando che accettassi le sue condizioni, cosa che ovviamente non avrei mai fatto. Di conseguenza, come per ripicca, passai molto più tempo con Ethan e anche se inizialmente parve più come un ripiego, in realtà, mi diede l'opportunità di conoscerlo meglio e di apprezzarlo di più , rendendomi conto che meritassi qualcosa di simile a lui.

«Esci?» Chiese mentre non mi accorsi affatto che fosse seduto sul divano.

«Sì.» Mormorai, sistemando gli ultimi dettagli del mio outfit. «Tu?»

Si alzò in piedi, già in tiro. «Anche io.»

«Bene!» Esclamai per nulla felice, dato che sarei andati al Love con i miei amici. «Non ho ancora avuto modo di ringraziarti personalmente per gli attrezzi e la tela.» Apprezzai il fatto che si fosse ricordato quel dettaglio.
Amavo dipingere.

«Mi fa piacere che ti piacciano.» Rispose dando un'occhiata alla scollatura sulla mia schiena, dato che non ci mise molto a farmelo notare. «Non ha una cerniera quella maglietta?»

«No.» Risposi secca, non in vena delle sue idiozie. «Io vado, ci si vede.» Lo salutai non appena lessi il messaggio di Ethan nel quale mi avvisava che fosse fuori.

«Esco anche io con te.» Parlò alle mie spalle anche se lo ignorai, dirigendomi velocemente nell'auto del mio amico, dove Freya e Jorge mi salutarono in coro.
Udimmo il rombo della Mustang, che fece sgommare davanti a noi come un pazzo, finché partì in quinta volatilizzandosi in tre secondi.

«Quella macchina è una bomba e non so che darei per guidarla una volta.» Esclamò Jorge al quale diedi un'occhiata più attenta, notando che avesse accorciato i capelli e si fosse vestito tutto elegante.

«Wow! Stai da Dio!» Lo complimentai.

«Anche io gliel'ho detto.» Mi assecondò Freya che invece si era tirata su i capelli e sembrava uscita da una di quelle prestigiose riviste di moda.

«Sei bellissima!» Le feci il gesto delle mani, facendola sorridere.

Una volta giunti al bar mi resi conto che il party fosse a tema ; musica latina. La maggior parte della gente ballava in mezzo alla pista, gli altri invece bevevano e chiacchieravano nei rispettivi tavoli. Non vidi Cooper, così andammo subito a prendere posto al tavolo nell'angolo più appartato, che Ethan ed io prenotammo quello stesso pomeriggio, a lavoro.

Ordinammo da bere e ci godemmo l'atmosfera, nonostante mi dispiacque un po' per Freya, alla quale chiesi in continuazione se stesse bene oppure se volesse andarsene. «Non farti problemi a dirmelo!»

«Scherzi??» Rise. «Ma se tra tutti noi quella che si sta divertendo di più, sono io.» Incominciò a ballare afferrando Jorge.

Annuii felice, sedendomi sulla sedia del tavolo affianco, dato che fosse vuoto. «È un peccato che non possiate bere.» Disse Ethan, alzando il suo shot in mano. «Evviva la tequila!»

Agrodolce- H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora