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HARRY'S POV

La verità uccide.
Ti massacra senza risparmiarti.

Non era possibile. Doveva trattarsi di un brutto incubo dal quale mi sarei svegliato da un momento all'altro, ed invece ero sveglio e tutto quello stava accadendo sul serio tant'è che mi maledii perfino per esserci andato fino in fondo a quella faccenda, quando sarei potuto tornarmene a casa a coccolare Peps. 
In che razza di mondo avevo vissuto fino a quel momento?
In quello dove mio padre era un uomo onesto e rispettato da tutti, non di certo un sicario corrotto. Un assassino a sangue freddo!
Non presi niente, rimisi tutto quanto al proprio posto e trascinai a fatica i piedi che non ne vollero sapere di seguire gli ordini della mia testa.

Mio padre era un assassino...fu tutto ciò che rimbombò nella mia testa negli attimi a seguire. Ero sconvolto e l'apprendere quella notizia nel modo più crudo e brutale fosse possibile, mi fece ripiombare inevitabilmente nel dolore del passato che avevo faticato tanto per seppellire e dimenticare. Tutto ciò che lo riguardava riaffiorò in me come un'onda oceanica che mi prese in pieno e mi travolse, non lasciandomi via di scampo . Lui era l'assassino di Presley Hayden Senior, del padre della ragazza che amavo, e non solo, dato che nell'esplosione persero la vita suo nonno e gente molto vicina a lei.

Ripensai alle parole che sua nonna mi disse in ospedale e desiderai scoppiare in lacrime pensando che anche Peps avrebbe potuto perdere la vita. Ma perché proprio Presley Hayden? Che aveva combinato quell'uomo da meritarsi quella fine? Che fosse un assassino? Ah, beh certo...come se quel dettaglio potesse cambiare le cose. Che avrei potuto dirle? Mio padre ha ucciso tuo padre perché era un uomo cattivo e meritava di morire? E poi, perché sul web non esistevano informazioni riguardo all'accaduto dato che vidi con i miei stessi occhi il pezzo di giornale ritagliato che dimostrava l'avvenimento.

Probabilmente qualcuno aveva ripulito tutto senza lasciare tracce.
Chloe, o l'organizzazione per cui lui lavorava.

Corsi fuori dall'edificio in apnea, senza nemmeno salutare Dean, e dovetti piegarmi in due per respirare adeguatamente realizzando ciò di cui fossi appena venuto a conoscenza. Non avevo colpe ma come avrei fatto a guardarla negli occhi sapendo che Hawk le avesse tolto tutto quanto? E se una volta confessato ciò che scoprii lei non mi volesse più accanto a sé?

Il cuore incominciò a scalciare brutalmente contro la mia gabbia toracica mentre iniziai a sudare a freddo non capendoci più un cazzo. Mio padre, il mio eroe, la persona che più avevo amato in questo mondo, l'uomo che mi aveva insegnato tutto ciò in cui credevo, era d'un tratto diventato nient'altro che un mostro...

Dovevo parlarne subito con Chloe affinché mi spiegasse nei dettagli quella faccenda e se non le andava di farlo tramite telefono, che mettesse il suo culo sul primo aereo e venisse a farlo di persona perché altrimenti sarei impazzito da un momento all'altro.

Quello era poco ma sicuro.

Salii in macchina in fretta e furia avviando la telefonata con la donna che nonostante gli  innumerevoli squilli, non si degnò di rispondere. Strofinai la faccia e gli occhi annebbiati ; mi sentii letteralmente stravolto e nauseato, tradito e disgustato! La mia vita era una menzogna e lo stesso valeva per la piccola Peps, ancora all'oscuro di quei raccapriccianti fatti ai quali più ci pensavo e più mi si accapponava la pelle. Guidai inconsciamente per gran parte del tragitto rischiando anche di investire un povero cervo che comparve sulla banchina, finché premetti il pulsante sul cruscotto rispondendo alla chiamata in entrata sperando si trattasse di Chloe.

"Hermano, ma dove diavolo sei finito?" - Era Santi.

"Non ora."

"Perché? Hai da fare?"

Agrodolce- H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora