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PRESLEY's POV


Impossibile ma vero ; era già trascorsa una settimana da quella fatidica lite. Né a lavoro e nemmeno a casa parlavamo il che divenne una situazione abbastanza pesante per me e la mia permanenza, dato che fossi sua ospite. Sua madre non si era fatta vedere o sentire e la cosa incominciò a puzzarmi, tant'è che pensai addirittura di afferrare le mie poche cose e di ritornare a Detroit. Avrei comunque potuto trovare un lavoro lì affinché potessi pagare le cure della nonna e l'ospizio, e lei non l'avrebbe neanche scoperto.

«Ah, ma che dici Presley.» Borbottai tra i denti, avvilita. Non ero in grado di mentirle e non avrei voluto deluderla per nessuna ragione al mondo, anche se la mia pazienza si stava esaurendo. Ero lì per un motivo, che in realtà nemmeno conoscevo, ma era la volontà della nonna e non mi sarei arresa facilmente. 

Ogni singola notte Harry portò a casa una ragazza diversa, rimorchiata nel suo locale ; dovetti pure udire i loro gemiti mentre lui se le faceva. Poi, una volta terminato, le mandava via senza troppi giri di parole. L'unica cosa buona era che i miei turni coincidevano con quelli di Ethan ed il ragazzo si era gentilmente offerto di scarrozzarmi, nonostante mi fossi più volte rifiutata, convinta che lo stessi usando per i miei comodi.

«Stai bene?» Chiese Cooper sventolando la sua mano davanti al mio viso mentre sorrisi sognante fissando la fede sull'anulare. «Hai lo sguardo perso!»

Nella lista dei miei preferiti, Cooper era salito alla posizione numero uno e Harry era sceso all'ultima, alle spalle di Nikki.

«Sono solo un po' distratta, perdonami.» Replicai mortificata. Con l'inizio delle scuole e dei college, il locale era quasi vuoto la mattina ed il pomeriggio, il che significava che passavo molto tempo al bancone a chiacchierare con lui ed Ethan. Ovviamente quando non c'era il grande capo. Aveva gli occhi a forma di cuore quando parlava di sua moglie Summer che faceva perfino sognare ad occhi aperti me. Per non parlare poi di sua figlia Kayla. Ogni giorno mi mostrava video e foto di quella piccola peste dagli occhi azzurri, mentre percepivo a pelle tutto l'amore che quell'uomo nutrisse nei confronti delle donne più importanti della sua vita.

«É umano sentirsi vulnerabili e giù di morale ogni tanto. Non ti preoccupare.» Appoggiò il palmo della sua mano sulla mia, in segno di conforto, prima di abbozzare un bellissimo sorriso.

«Grazie, Cooper.» Mormorai sincera. «Non so che farei senza di te.»

«Sono sempre qui se hai bisogno di qualcuno. Sono un buon ascoltatore, sai? Harry dice che avrei dovuto fare il terapista. Mi ci vedi come terapista?» Rise, rubando una risata sonora anche a me. «Come vanno le cose tra te e Ethan? Ho visto che venite ed andate via insieme.» Diede un'occhiata in lontananza al ragazzo.

«Siamo buoni amici. Lui è cortese con me.» Perché tutti mi chiedevano di Ethan? «Mi ha chiesto di uscire, in realtà , ma non ho ancora dato una risposta perché non so se sono pronta ad avere quel tipo di relazione.»

Incominciò ad asciugare dei bicchieri con un panno. «Non sei pronta ad avere quel tipo di relazione, oppure non sei pronta perché si tratta di Ethan e non di qualcun altro

Certo che Cooper ne sapeva una più del diavolo! Lo vidi ghignare.

«La prima.»

«Certo.» Annuì sarcastico come se sapesse molto più di ciò che dava a vedere. «Io osservo tutto, mia cara Presley. Però se vuoi un consiglio sincero, non porti limiti. Vivi alla giornata e magari potresti scoprire che qualcuno merita il tuo cuore molto di più di qualcun altro.» Si riferì palesemente a Harry, ma non per denigrarlo o altro.

Agrodolce- H.SWhere stories live. Discover now