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PRESLEY's POV

«Va un po' meglio?» Domandai afferrando il panno caldo per inzupparlo nella bacinella d'acqua. Lo strizzai forte e glielo appoggiai di nuovo sulla fronte, scostandogli a lato i capelli bagnati. Non rispose ma afferrò la mia mano nella sua e sentii la pelle bruciare nella sua stretta. Mi guardò, con gli occhi dischiusi e pesti, aggravati dalla febbre che non gli dava tregua mentre desiderai solamente abbracciarlo forte a me e prendermi cura di lui per vederlo rimettersi in sesto il prima possibile.

«Puoi aiutarmi a cambiarmi?» Sussurrò provando a sedersi dopo uno sforzo, mentre il panno cadde sulle sue cosce. «Sono sudato.»

«Ma certo.» Mormorai posando il tessuto dentro la bacinella per poi alzarmi in piedi e dirigermi verso l'armadio. Tirai fuori una t-shirt semplice, di cotone, un paio di pantaloncini corti, come quelli da basket ed un piccolo asciugamano per asciugargli i capelli ed il sudore annidato sotto la sua nuca. Lo raggiunsi nel lettone ed appoggiai il tutto accanto alle sue gambe. «Ti aiuto.» Esclamai vedendolo fiacco e stremato mentre annuì volentieri.
Infilai le dita tra l'orlo della sua maglietta e la pelle dei suoi fianchi e delicatamente la tirai sù, cercando di non fargli male mentre gliela stessi sfilando. Gli infilai l'altra arruffandogli i capelli mentre preferí alzarsi in piedi per levarsi i pantaloni della tuta e per indossare i pantaloncini.

«A questi ci penso io.» Sussurrò contro la mia faccia quando si piegò in avanti per abbassarseli mentre deglutii mantenendo gli occhi ben saldi sulla sua bocca, molto più rossa del solito. «Va tutto bene?» Domandò riportandomi in me.

«Sì..certo, certamente...» balbettai dimenandomi ed invitandolo a sedersi nuovamente. Mi sedetti anche io accanto alle sue gambe, presi in mano l'asciugamano e lo sfregai delicatamente contro i suoi capelli, con movimenti circolari e continui, riponendogli le ciocche più lunghe dietro le orecchie mentre restò a fissarmi come se non mi avesse mai visto prima. «Che c'è?»

«C'è che ti sto guardando.» Rispose. Ma dai? Veramente?

«Sì, me ne ero già accorta.»

«Non ti piace quando ti guardo?» Aggiunse. «Ti metto a disagio?»

Sospirai non riuscendo a reggere i suoi occhi verdi e così penetranti ed intensi. «Perché mi guardi in quel modo?»

«Voglio.» Rispose e capii che non sarebbe stato inutile discuterne, perciò lasciai perdere e continuai as asciugargli il collo. «Ti guardo come se volessi divorarti tutta.»

Mi leccai le labbra pensando alle sue parole.

«Magari potessi.»

Lo guardai storto capendo a cosa fece riferimento, mentre ghignò, ammaliandomi. Erano giorni che non lo avevo visto sorridere in quel modo ed il cuore mi esplose al petto, sapendo che ne fossi io la causa.

«Che posso fare per te, Harry?» Chiesi, pensando che l'atmosfera si stesse riscaldando e che fosse tempo di levare le tende, nonostante desiderai tanto poter rimanere con lui.

«Restare con me.» Disse. «Sempre che tu non abbia niente di meglio da fare.»

«No, niente. Rimarrò qui finché ti addormenterai.» Gli abbozzai un piccolo ghigno mentre scosse la testa lentamente.

«Non finché mi addormenterò, Peps.» Mormorò. «Resta qui con me questa notte.»

«Perché?»

Scrollò le spalle slacciando i miei capelli per rubarmi il laccio ; si fece un piccolo codino in cima alla sua testa, senza mai smettere di scrutarmi. «Ho bisogno di te. Ho bisogno di sentirti vicina.»

Agrodolce- H.SWhere stories live. Discover now