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HARRY's POV


Mugugnai venendo colpito alle palle da qualcosa e mi svegliai all'istante sentendo una presenza sopra di me. «Peps.» Sospirai assonnato, mentre tentava impacciata di scavalcarmi in acrobazia per scendere giù dal letto. «Dove vai?» Sfiorai il suo braccio notando che fosse bollente e sudata. 

«Scusa, volevo andare in bagno.» Bisbigliò scivolando giù a mo' di rettile. «Torna a dormire.»

«Hey...» mi piegai in avanti vedendola spogliarsi della sua maglietta prima di frugare disperatamente nell'armadio «...che c'è stai male?»

«No. Dormi!» Ordinò dandomi le spalle ed indossando un'altra t-shirt per poi uscire in punta di piedi dalla stanza. Mi coricai di nuovo aspettandola, ma quando accidentalmente appoggiai il braccio sul suo cuscino sentii la fodera bagnata. Aveva pianto? Corrugai la fronte dato che non l'avessi né sentita piangere e nemmeno muoversi, ed io, avevo il sonno leggero. Aspettai che ritornasse per chiederle spiegazioni, fissando il soffitto e per qualche strano motivo mi venne in mente mia madre. Dovevo ancora chiamarla e metterla al corrente dell'arrivo di Peps o chiederle qualcosa sul suo conto, perlomeno, ma la verità era che trovavo sempre una scusa per non farlo, quasi temendo di scoprire qualcosa che mi avrebbe scombussolato oppure che lei rientrasse dall'Europa e se la portasse a New York con sé.
Amavo la sua presenza in casa non ero pronto ad un'imminente addio, nonostante non avrei potuto fare nulla per impedirglielo soprattutto se fosse una decisione presa dalla stessa Presley.

Sbuffai, rendendomi conto che la ragazza ci mise talmente tanto tempo a ritornare in stanza che fuori stava già schiarendo, così, preoccupato, mi alzai ed andai a bussare alla porta del bagno, non ricevendo alcuna risposta da parte sua.

«Peps.» Sussurrai sbattendo lentamente le nocche, finché decisi di abbassare la maniglia. «Sto entrando.» Avvisai, trovando a mia sorpresa la luce spenta.

Percorsi il corridoio velocemente finché la vidi ; era seduta sullo sgabello a sorseggiare qualcosa e mi dava le spalle. Inizialmente non si accorse neanche di me, così le toccai la schiena molto lentamente, affinché non si prendesse un colpo. «Presley. Cos'hai?»

«Perché ti sei alzato?» Domandò rattristita sentendosi probabilmente in colpa per avermi creato disturbo, cosa che non fu affatto vera. «Dai, vai a dormire.» Quasi supplicò.

Scossi la testa. «No, se non mi dici che cos'hai.» Ribadii insistendo finché messa alle corde, parlò.

«Non mi sento molto bene. Un attimo prima ho tanto caldo e quello dopo sento i brividi scorrermi lungo tutto il corpo.» Esclamò mentre notai fosse un po' fiacca ed avesse le guance rosse. Si era legata i capelli in cima alla testa, aveva la pelle del viso imperlata di sudore ed aveva la maglietta bagnata, nonostante se la fosse appena cambiata. «Mi sento svenire e sto sudando a freddo.»

«Ti porto in ospedale!»

«No.» Mormorò stringendo la sua testa tra le mani mentre osai appoggiare il palmo della mia  dietro il suo collo bollente, massaggiandole delicatamente la zona tra esso e la nuca per regalarle un po' di sollievo.

«Hai i muscoli tesi.» Sfregando con cura il palmi sulle sue spalle minute mentre piegò il collo all'indietro, posando la sua testa sul mio petto.

«Grazie.» Chiuse gli occhi stanchi.

«Perché non mi hai svegliato?» Le chiesi posando le mie labbra sulla sua fronte bollente. «Hai la febbre e sembra piuttosto alta!»

«Non è niente.»

«Stai male!» Esclamai con dispiacere non essendomi reso conto di nulla. «Ti preparo qualcosa da mangiare , mi vesto, faccio un salto in farmacia mentre tu ti rimetti subito a letto e mi aspetti lì.»

Agrodolce- H.SWhere stories live. Discover now