11

3.7K 141 2
                                    



HARRY's POV

«Come se la sta cavando?» Domandai a Cooper non aspettandomi in realtà nulla di che. Il ragazzo mi posò davanti, sul bancone, un bicchiere di scotch con un solo cubetto di ghiaccio onde evitare di far diluire eccessivamente l'alcolico.

«Eh..» sospirò in modo non chiaro, confondendomi maggiormente.

«Ovvero?» Portai il bicchiere sulle labbra e ne sorseggiai un po' vedendolo sorridere, come se avesse perso le speranze.

«Sarò franco...» strozzò una risata «...é una schiappa, mai visto un disastro simile!»

Ah, ecco.

«Però non ho mai incontrato qualcuno con tanta voglia e grinta di lavorare in questi ultimi due anni, e qui, di personale ne é passato tanto.» Esclamò seguendola con lo sguardo. «Sorride costantemente, ringrazia ed é gentile e paziente con tutti. Ha rotto un paio di bicchieri e scambiato qualche ordine, ma come si fa a non perdonarla?»

Poteva pure fermarsi al "è una schiappa".

«Una come lei serve anche solo da mascotte a questo posto. Ci porta il sole.» Aggiunse mentre compresi a fondo ciò che intendesse dire. «E comunque ho detto a Ethan di aiutarla quando ha bisogno. Quando te ne sei andato si é seduta proprio lì...» indicò con lo sguardo lo stesso sgabello che stavo usando io «....e ha compilato un blocco intero tra nomi di alcolici, preparazione e servizio, regole del personale e altre domande che mi ha fatto riguardo i clienti abituali.»

«Se la caverà, ne sono certo.» Mi girai a guardarla correre con il vassoio tra le mani mentre notai si fosse legata la t-shirt nera dell'uniforme, alla vita, rendendola aderente al corpo e molto più corta, nonostante portasse i jeans a vita alta. Riportai lo sguardo sul mio amico che però mi fissò in stile inquisitorio. Nessuno mi dava più tregua da quando c'era lei. Cazzo!

Accesi una sigaretta reggendo la sua occhiata scrutante finché la cosa si fece seria quando incrociò le sue braccia al petto. Ovviamente.

«Allora? Ti ha detto chi fosse o perché ti cercasse?

Non amavo mentire ma dovevo in qualche modo pararmi il culo. «Starà con me fino al rientro di mia madre e poi andrà da lei a NY City.»

Annuì credendomi sulla parola. «Che avete fatto di bello negli ultimi giorni?» Domandò malizioso, stavolta.

«Non quello che credi tu...» replicai annoiato sentendomi sotto accusa «...o tutti gli altri. Ci sono tante altre donne in giro per quello a cui alludi tu. E poi, non sono un'animale, so controllare i miei istinti.»

«Non ti sentire giudicato da me, amico mio.» Rispose sospirando. «Ma sappiamo bene entrambi che vivendo e passando così tanto tempo insieme, diventerà inevitabile. Uno dei due, alla fine, perderà la testa per l'altro.»

«Oh, grazie buon vecchio Cooper....» esclamai ironico «....ma io e Presley siamo amici e rimarremo tali.»

«L'amicizia tra uomo e donna funziona solo se uno dei due é omosessuale. Per il resto si é amici finché un giorno ci si rende conto di provare sentimenti che vanno oltre.» Disse schietto e come sempre apprezzavo i suoi modi e le sue parole perché mi facevano ragionare. «Lei é davvero bella.» La complimentò. «É educata, genuina, arrossisce...» rise scuotendo la testa come se ormai arrossire fosse qualcosa di raro «... e pare anche molto intelligente, responsabile e altruista.»

«Lo é.» Lo assecondai. Cooper aveva sempre ragione, sempre, e lo detestavo per questo. «Hai ragione. Non voglio che lei inizi a provare qualcosa per me. Che posso fare per evitarlo?»

Agrodolce- H.SWhere stories live. Discover now