Something for nothing

193 19 3
                                    

Il risveglio fu particolarmente straziante per Violet quella mattina, le sembrava di essere caduta in coma ed essersi risvegliata 20 anni dopo. Si guardò in giro, era sola in camera ma sentiva Axl russare nell'altra stanza così decise di sorprendere i due pervertiti e trovarli in chissà quale posizione.

Fece per alzarsi e quando si diresse verso lo specchio notò un foglio, o meglio un bigliettino, scritto con una calligrafia che non aveva mai visto prima:
Qui ci sono degli spiccioli per il telefono, chiama tuo fratello ma ti avverto lo faccio solo per non perdermi ancora il mio bacon mattutino.
P.S. ricorda che questo è un qualcosa per niente. Divertiti occhi belli.
-Slash

Abbassò la testa e vide delle monetine argentate, le afferrò, si infilò solo dei pantaloni e senza nemmeno mettere le scarpe scese in strada salutando distrattamente il figlio della proprietaria che saliva le scale con una bici, si diresse verso la prima cabina telefonica e inserì i centesimi, compose il numero facendo un breve calcolo, erano le 11 di mattina così da lui sarebbero state le 2, essendo sabato sapeva che suo fratello si trovasse in camera dove si trovava anche il secondo telefono della casa, pregava con tutta se stessa che sua madre non fosse lì o vicino all'altro telefono.

Fece due squilli poi sentì una pausa "Pronto?" La voce di suo fratello suonava al suo orecchio come quella di un angelo ancora troppo innocente "Dude... sono Violet" ci fu un'altra pausa "Vi?! Sei davvero tu? Dove merda sei? Stai bene? Che cazzo ti gira per quel cervello malato?" La ragazza si appoggiò al vetro della cabina passandosi una mano tra i capelli scompigliati "Moderati con le parole, hai 15 anni, comunque sto bene Charlie tranquillo" "Quando torni? Mamma sta dando di matto, si è arrabbiata talmente tanto che ha bruciato la tua chitarra nel vialetto" Violet alzò gli occhi al cielo ringraziando ancora una volta se stessa per aver preso la decisione migliore della sua vita.

"Per adesso non se ne parla di tornare, come sta papà?" Il rapporto tra Violet e suo padre era anche più stretto di quello che aveva con Charlie, il problema principale era che passava tutto il giorno quasi tutti i giorni fuori al lavoro, ma spesso scappava da lui in officina ad aiutarlo, ogni volta le ripeteva le stesse parole "Amore, voglio che tu faccia tutto il possibile per realizzare i tuoi sogni, fai sempre e solo ciò che ti dice il cuore." Lui aveva tutti i requisiti per il successo, era di Miami in fondo, ma nessuno aveva mai creduto in lui e quando non lo fece nemmeno sua moglie... rinunciò, ma giurò a se stesso che non avrebbe permesso a Violet, la vera donna della sua vita, di commettere lo stesso errore.

La voce del fratello la risvegliò "Lui sta bene, non sembra troppo sconvolto dalla tua assenza... a me sembra più orgoglioso che abbattuto." La ragazza sorrise guardando il vuoto ma vedendo in realtà il volto di suo padre che le faceva l'occhiolino e le scompigliava i capelli "Charlie se ti dico dove sono... non osare dirlo alla mamma, chiaro?" Sentì un risolino "Solo perchè sono il suo preferito non vuol dire che io faccia la spia, spara" ci pensò su e vuotò il sacco raccontandogli l'accaduto e le ragioni.

"Come sarebbe Los Angeles?? Che razza di egoista sei... che poi questo Smash non sarà mica il tuo nuovo... ragazzo..." Violet sbattè la fronte contro il vetro "Charlie per l'ultima volta, è Slash non Smash." "Per me può chiamarsi anche Gesù, basta che tiene le mani a posto." Andarono così avanti fino a quando la ragazza non finì le monete e arrivò il dannato momento di salutarsi "Ti chiamo in questi giorni, fai il bravo e prendi a calci in culo i bulli come ti ho insegnato io" risero entrambi "So cavarmela, e ovunque tu sia a Los Angeles ricorda che sono lì con te Vi".

Riattaccarono e Violet uscì dalla cabina, risalì nell'appartamento vestendosi per bene ed incontrò Axl che stava uscendo dal bagno "Buongiorno raggio di sole, non trovi sia una giornata bellissima?" Violet rimase perplessa dalla felicità mai vista prima sul volto del ragazzo e anche nello scoprire che ormai si era fatta l'una e mezza, senza nemmeno avere il tempo di rispondere si aprì la porta ed entrò il riccio che non appena vide Axl scoppiò a ridere "Che occhiaie amico, stanotte non hai dormito per caso?" Scambiò un'occhiata con la ragazza che si girò per non far vedere il ghigno sulle labbra.

Kora e Axl stettero in silenzio per tutto il pranzo, mangiarono quella pasta sognando magari di mangiarsi a vicenda.
Continuavano a lanciarsi occhiate ripensando alla notte prima, Axl si era svegliato con la paura che la ragazza lo avrebbe buttato fuori dal letto a calci, era sicuro si fosse pentita di essersi lasciata andare con lui. Kora però non aveva fatto niente di tutto ciò, aveva aperto gli occhi ritrovandosi davanti quelli di Axl e dopo avergli sorriso gli aveva stampato un bacio sulle labbra avvinghiandosi a lui.

Slash e Violet si scambiarono uno sguardo pieno di divertimento, ricordanto i versi che erano usciti da quella camera in piena notte "Ehm Violet, ricordi di quel concerto? Che dici, vieni per me piccola?" Axl e Kora si strozzarono nel sentire quella frase "Non so... magari prima ti canto io una canzone" Kora aveva le guance in fiamme per l'imbarazzo "Violet vieni al bagno un attimo per piacere" la ragazza si sedè col piatto pieno "Ma ora?" l'amica la strappò dalla sedia e la tirò per un braccio fino a chiudersi in bagno con lei.

"Violet, cara dolce bastarda Violet, ieri notte per puro caso tu e quel cespuglio avete sentito qualcosa di insolito?" La ragazza rise riflettendo bene su come rispondere per non beccarsi un'altro pugno in pancia "Credo che tutto il condominio abbia sentito qualcosa Kora" la ragazza sussurrò "cazzo" ma venne rassicurata dall'altra "Senti hai 20 anni, più che altro direi che non farlo è un problema, e poi io e Saul vi stavamo solo stuzzicando" ci fu una pausa di sguardi tra le due "Saul?" Kora guardava perplessa la ragazza che, nello scarso tentativo di giuatificarsi, fu interrotta dal rumore della porta rivelando Izzy intento a tamponarsi un dito.

Si era tagliato in qualche strano modo mentre entrava, "Ragazze si richiede di voi" uscirono dal bagno e videro il resto dei ragazzi che facevano i loro comodi, Kora andò spedita verso Axl con Izzy iniziando a parlargli, Violet però notò subito una bionda alta circa quanto lei, appoggiata allo stipite della porta che rideva ad una battuta di Steven.

Si scambiarono uno sguardo ma la prima ad avvicinarsi tra le due fu Violet "A chi devo presentarmi oggi?" La ragazza la guardò, aveva gli occhi castani e capelli lisci, sembrava quasi un'attrice per via dell'area sicura di sè ma allo stesso tempo era decisamente seducente "Nicky Pritchet, tu devi essere Violet Garrison, Steven mi ha parlato tanto di te" lei rise ma Violet arrossì così come quel poveraccio di Steven.

"Oh tu sei la sua ragazza... Nicky?" I due si guardarono ma subentrò Duff posando un braccio sulle spalle della ragazza "No non credo proprio, a meno che non dobbiate dirmi qualcosa ragazzi" i due scossero la testa e Nicky alzò un dito verso la brunetta "Io in realtà credevo fossi tu la sua ragazza" Violet fece per rispondere ma Steven l'abbracciò, "Vedi? Lo sanno tutti che non si può resistere a questo fascino piccola" con sorpresa di tutti Slash si intromise nel discorso e soprattutto si intromise tra le braccia di Steven e la ragazza "Steve, saprebbe resisterti anche una milf in calore che non vede un cazzo da anni e anni".

Risero tutti ma Violet si contenne scompigliando semplicemente i capelli al biondino sorridendogli, Slash non staccava gli occhi di dosso a nessuno dei due continuando a maledirsi per un motivo inesistente, la ragazza lo notò ma cercò di distrarsi "Quindi, Nicky, come hai conosciuto i ragazzi?" Si avvicinò alla ragazza facendola sedere sul divano "Sono la ragazza di Duff, la confidenza con Steven è nata dai suoi continui abusi di casa mia" gli lanciò un'occhiataccia "Di Duff?? Giraffone dovevi dirmelo che avevi una ragazza 10 volte più socevole di te!" Il ragazzo la spinse amichevolmente facendo un faccia ovvia "Io sono socevole" borbottò guadagnandosi una risata sommessa da tutti i presenti.

The Rainbow {Guns N' Roses}Where stories live. Discover now