The Rainbow {Guns N' Roses}

Torture

Quando tutti erano per la strada di ritorno, Axl era terrorizzato da quando aveva rivisto la rossa, il passato di cui aveva tanto cercarto di liberarsi era tornato a fargli visita. Decise di seguire il consiglio di Izzy "Kora, Violet devo parlarvi" prese le due da parte e trascinò Slash da un braccio "Che succede?" Violet era consapevole che sarebbero arrivate brutte notizie "Io e Slash ce ne andiamo" Kora, che sapeva ovviamente, fece una finta faccia sorpresa "Dove? A fanculo?" ridacchiò, non aspettò una risposta ma si allontanò con le mani dietro la testa, loro rimasero lì.

Violet si voltò verso il riccio "Quando volevi dirmelo?" Lui era ancora spaesato "Io non sapevo nulla, non so di cosa stia parlando" la ragazza si girò "Sai che c'è, voi due fate il cazzo che volete" Slash la fermò "Violet ma che dici" lei gli lasciò solo uno sguardo vuoto, poi andò via anche lei ma non tornò a casa.
"Axl che cazzo hai combinato?!" si girò furioso verso l'amico, che guardava nella direzione in cui Kora era sparita, si convinse che ormai l'aveva persa. A lei non importava di lui.

Dopo una lunga passeggiata a guadare palme e auto, Violet tornò a casa con l'intenzione di dormire almeno per 12 ore... entrò in quell'appartamento silenzioso, sentì singhiozzare, stava per andare in camera ma quando guardò verso sinistra, vide Kora vicino al tavolo della cucina mentre tagliava delle mele.

"Kora? Ma che stai facendo?" La ragazza si passò un braccio sul viso per spostare i capelli "Un dolce, non vedi??" In realtà Violet ne vedeva 4 di impasti "E perchè stai piangendo..." alzò un sopracciglio "Sto tagliando le cipolle" si passò nuovamente una mano in faccia "Ma è una mela" disse ovvia Violet "E poi chi mette le cipolle in un dolce" "È una nuova ricetta, l'ho inventata io. Si chiama Tortura, e la farò mangiare ad Axl e a Slash per il naso" farneticò tra le lacrime.

Una cosa strana che faceva Kora era cucinare quando era triste.
Si fermò di botto "Violet no. Non voglio che mi fai quello sguardo, io non sto male, sto bene, ok?! IO STO BENE" urlò l'ultima frase con tutto il fiato che aveva in quel momento, l'altra si affrettò a circondarla con le braccia, si guardarono per qualche secondo "Mi dispiace averti cacciata in questa merda..." si misero testa a testa "Non scusarti mai, fallo solo per cose gravi, fino ad ora non hai ucciso nessuno..." l'altra annuì "Dai ti aiuto" si misero testa a testa e finirono di cucinare quei dolci, ma le cipolle non le misero.

Erano le 4 e 20 di mattina, le ragazze dormivano beatamente e profondamente, ad un tratto però Violet sentì la porta d'ingresso aprirsi dato che la sua camera era di fronte. Si alzò lentamente e prese la spazzola dal comodino giusto per sentirsi sicura e armata, si avvicinò lentamente alla porta e ci poggiò l'orecchio per cercare di sentire qualcosa.

All'improvviso la maniglia girò cogliendo di sorpresa la ragazza che alzò il braccio in punto di difendersi, ma prima di colpire lo sconosciuto notò una massa di capelli ricci "Slash?! Ma che ci fai qua a quest'ora!?" Lui osservò le mani dell'amica "Volevi colpirmi con una spazzola??" Lei incrociò le braccia al petto "Credevo fossi un ladro." "Ad ogni modo sono venuto perchè volevo sapere se avevamo litigato..." sputò fuori la frase come se fosse un confessione orribile da fare.

Violet si stropicciò gli occhi "E non potevi aspettare a domani?" Si sedè sul letto "Quindi abbiamo litigato o no?" "No..." Slash si sedè di fianco a lei "Violet, io-" i due furono interrotti dalla porta che si spalancò violentemente "VIOLET C'È- Ah ma sei tu... cazzo che paura, ma vaffanculo..." richiuse la porta borbottando lasciando da soli di nuovo i due.

"Che stavi per dire?" Violet sbuffò guardando il ragazzo che si stendeva sul letto "Posso rimanere qua sta notte?" Lei annuì e si stese vicino di fianco a lui "Non sapevo nulla, ha deciso Axl per me" Violet si girò "Potevi dire di no." "Sai com'è fatto Axl, lo tratto con i guanti, non ho voglia di sentirlo sbraitare a vuoto su una stronzata" la ragazza gli prese la mano, non dissero niente.