Not a family show anymore

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Axl e Kora salirono le scale con fatica, inciampando più volte nei loro stessi piedi arrivando finalmente davanti la porta dell'appartamento.
"Dove sono le chiavi?" Axl si appoggiò alla porta, l'alcol nel sangue stava già scomparendo lasciando posto al mal di testa, al contrario Kora che aveva bevuto di più continuava a ridere senza motivo "Nella tasca dei pantaloni" si avvicinò al ragazzo poggiandosi al suo braccio per sorregersi e non rotalare per le scale, a causa della sua instabilità.
"Prendile" la guardò dal basso "Prendile tu" cercò di sorridere in modo seducente, ma era sicura che la sua sembrasse una smorfia.

Il ragazzo le tastò le tasce trovandole in quelle posteriori, ci infilò poi una mano per prenderle soffermandosi per qualche secondo in quella posizione "Mi stai toccando il culo" Kora lo guardò accigliata alzando la testa per guardarlo, trovandolo però con gli occhi fissi sulle sue labbra.
Portò l'altra mano ad accarezzarle la guancia e poi le labbra "Voglio baciarti - portò lo sguardo nel suo - ancora" .
Kora spalancò gli occhi, non pensava si ricordasse del bacio, era sicura che fosse troppo ubriaco per ricordarlo "Pensavo che tu non lo ricordassi" si allontanò di qualche passo da lui coprendosi la faccia, gli aveva chiesto di baciarla sicura che il giorno dopo non ricordasse niente soprattutto del suo momento di debolezza.
Axl ghignò prima di tirarla a se per un braccio "Eccome se me lo ricordo" le posò una mano dietro la testa per poi buttarsi sulle sue labbra, che desiderava continuare a toccare dalla notte percedente.

La spinse contro la porta continuando a cercare la chiave nella tasca dei suoi pantaloni e una volta trovata con fatica la infilò nella serratura, la aprì e la richiuse subito dopo con un piede continuando a baciare la ragazza.
L'afferò per le cosce facedole circondare i fianchi con le gambe, dirigendosi poi nella camera che condividevano.
La posò sul letto restando tra le sue gambe, la sentì mugugnare quando spostò le labbra sul suo collo fino a scendere nella scollatura della sua maglia, che volò via qualche secondo dopo insieme a quella del ragazzo.

Si fermò a guardarla consapevole di doversi fermare "Perché ti sei fermato?" lo guardò imbronciata "Kora sei ubriaca" rotolò su un lato portandola su di lui a cavalcioni "Voglio che tu sia consapevole di quello che fai, non voglio che domani te ne penta" le accarezzò i capelli quando si abbassò per poggiare la testa sulla sua spalla, chiedendosi da quando si faceva tanti scrupoli se una ragazza fosse o meno ubriaca prima di portarsela a letto.

Kora continuava a muoversi su di lui alzando la testa leggermente per incontrare i suoi occhi, e sorridendo quando ottene quello che voleva "Non vorrai lasciarmi così?" portò una mano sul suo addome, sentendo ciò che sperava crescere nei suoi pantaloni "Devo cantarti anche io una canzone?"

Axl si fece scappare un sospiro di frustazione prima di rigirare nuovamente la situazione e tenerla ferma per i polsi.
Le sorrise "Magari un'altra volta, preferisco preservare il mio udito" si abbassò per baciare le labbra della ragazza ancora imbronciata, arrivando a succhiarle e morderle sicuro che fossero diventante violacee.
"Axl..." Kora si lasciò scappare un gemito quando venne nuovamente in contatto con l'erezione del rosso, continuando a spingersi contro di lui di eliminare qualsiasi tessuto tra di loro.

Quello stato di ebrezza faceva scomparire i suoi freni ritrovandosi ad essere più coraggiosa nelle sue azioni senza controllo, come quelle di Axl che senza pensare le aveva sfilato i pantaloni e continuato a lasciarle baci umidi su tutto il corpo arrivando fino al bordo dei suoi slip, che aveva accuratamente sfilato via insieme al reggiseno.
Le aveva lasciato altre scie di baci sull'interno coscia arrivando con la testa tra le sue gambe divaricate. Soffiò leggermente sul suo centro lasciando infragere il suo respiro caldo e poi schiacciò la sua lingua contro di lei, che sussultò.

Kora portò una mano a stringere i capelli del rosso che continuava a lavorarsela sia con la lingua che con le dita, inarcò la schiena quando le sentì arrivare più a fondo, continuò a gemere il nome del ragazzo più e più volte "Dai vieni per me piccola" le parlò contro continuando a pompare le dita dentro di lei, che completamente si fece invadere dal piacere e si lasciò andare in quello che pensava fosse l'orgasmo migliore della sua vita.

Axl si risollevò dalle sue gambe, poi l'afferò per le caviglie per tirarla al bordo del letto e baciarla ancora.
Si staccarono poi senza fiato continuando a guardarsi negli occhi "Te ne pentirai domani mattina?" le chiese, al che lei sorrise "Probabile" poi gli stampò un altro bacio sulle labbra ormai gonfie prima di andare alla ricerca della maglietta del ragazzo e indossarla.

In tutto quell'arco di tempo anche gli altri due rimasero chiusi in camera ma di sicuro non a fare la stessa roba, Violet se la rideva per i versi interessanti che rieccheggiavano nell'appartamento, il ragazzo continuava spesso a chiederle come andasse la ferita o se sentiva male da qualche altra parte e ovviamente la ragazza negava anche se avrebbe voluto lamentarsi del solito dolore all'interno coscia, da quei famosi episodi ogni volta che si sentiva in agitazione era come se in quel punto ci fossero tanti piccoli aghi a pungerla.

Slash che di solito si stendeva da qualche parte a fare nulla quella notte era particolarmente agitato, sentiva ancora della rabbia per quello che era successo, avrebbe voluto trovare quell'essere e continuare a picchiarlo fino a non sentirlo più respirare. Così per scaricare la tensione girovagava per la stanza soffermandosi spesso a guardare i pochissimi disegni di Violet bloccati al muro di fronte al letto, li aveva lasciati tutti a Lima come i suoi amati vinili, e in quei giorni era riuscita a farne alcuni.
Sembrava tentassero di scollarsi e fuggire per via del poco vento tiepido che entrava dalla finestra.

Ritraevano cose che in molti avevano definito poco interessanti, tutti li avevano sempre descritti così i suoi disegni ma quelle figure a Slash piacevano, ad esempio uno tra questi raffigurava delle gambe ma in mezzo a queste, invece della solita amica, c'era la faccia di un diavolo, al ragazzo scappò una risata trovandosi d'accordo con quel pensiero... si vedeva lontano un miglio che c'era un'anima dentro ogni foglio, colorato o meno.

In particolare, però, quello che riuscì a catturare la sua completa attenzione fu un foglio ingiallito che sbucava fuori dal comodino: una donna dai capelli mossi e biondi sistemati in una di quelle acconciature che solo le donne di classe avevano il tempo e la voglia di fare, gli occhioni verdi le uscivano fuori dalle orbite, era molto evidentemente furiosa con due pezzi di scotch che le tappavano la bocca pronta a sputare fuori le peggio sentenze.

Lui lo sollevò "Una di quelle vecchie?" Quasi tutte le sere delle donne sulla quarantina che vivevano nei quartieri più ricchi e praticavano la chiesa, si radunavano davanti ai posti come il Rainbow urlando contro le persone che li frequentavano che presto o tardi sarebbero finiti all'inferno e che il loro insopportabile rumore non avrebbe avuto lunga durata. Per Violet erano tutte donne in menopausa dedicate alla chiesa e alla famiglia, che probabilmente nemmeno volevano ma erano state costrette a metterne una su per il matrimonio combinato, tutto per l'immagine.
"Oh eccome... è mia madre" rise accompagnata dal riccio che continuava ad osservare i lineamenti ben definiti del volto, scoprendo da chi Violet avesse preso tutta quella bellezza.

Quella notte Slash si convinse di aver trovato una ragazza diversa, o meglio fu lei a trovare lui, sapeva ormai che praticamente poteva considerarla alla pari di Steven e gli altri, ma c'erano quei momenti in cui sentiva strane sensazioni solo nel pensare a lei e alla sua voce che lo mettevano in una preoccupante agitazione. Tutte quelle riflessioni credeva non le avrebbe mai confessate a nessuno, sapeva che anche in una remota possibilità di volerle rivelare a qualcuno, non ci sarebbe sicuramente riuscito, era raro che riuscisse ad esprimere in pieno qualcosa con le parole...

The Rainbow {Guns N' Roses}Donde viven las historias. Descúbrelo ahora