Make me laugh

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Varcata la porta si diresse verso il divano poggiandoci la ragazza, "Ehi mi senti? Violet sveglia, mi senti?" Le schiaffeggiò il viso e la scosse ma non dava segni di vita se non un lento respiro che non riusciva nemmeno a percepire, "Cazzo questa è morta... È MORTA..." si portò le mani tra i capelli grattandosi la testa nel tentativo di pensare.

"NO NON È MORTA, fanculo tu non muori davante a me stronza." andò verso il frigorifero rischiando di inciampare per la fretta, spalancò il congelatore e prese una busta di piselli congelati tornando indietro, si lanciò su Violet alzandole la testa e le piazzò la busta dietro la nuca, nemmeno 2 secondi e la ragazza spalancò gli occhi stringendosi istintivamente contro Slash, continuava a ripetere il suo nome come se non riuscisse a credere che lui fosse davvero lì.

Si massaggiò le tempie "Ho fatto un sogno orribile" , Slash la mise a sedere e per tenerla sveglia le aveva chiesto di raccontarglielo "È strano... ero a casa seduta sul divano, e all'improvviso qualcuno mi ha tirata via per i capelli, sono caduta a terra e sentivo delle mani toccarmi per tutto il corpo, alzando la testa ti ho visto dall'altra parte della stanza così ho iniziato a chiamarti... perchè proprio tu e non Kora non lo so... comunque ero riuscita ad alzarmi iniziando a correre verso di te mentre continuavano a tirarmi indietro, poi quando sono riuscita a raggiungerti mi sono svegliata." Il ragazzo era rimasto in silenzio cercando di metabolizzare il racconto.

Aveva trovato una risposta, più che risposta una scusa: aveva sognato lui invece di Kora perchè era stato lui a 'salvarla' poco prima, probabilmente aveva condizionato il sogno "Comunque sia, non è la prima volta che capita e nessuno si è preoccupato, quindi puoi tornare a divertirti" dopo aver rimesso i piselli nel congelatore si sedè vicino alla ragazza "Che vuol dire che non è la prima volta?" Violet si dannò per averlo detto, non lo aveva fatto apposta perchè non ci aveva minimamente pensato, si era magicamente ritrovata in una situazione da cui non aveva via di scampo.

La prima volta, anzi le altre due volte, erano successe quando lei aveva 16 e 17 anni, il periodo che ricordava come quello più brutto della sua vita. Per lei in realtà tutta la sua vita era stato un brutto periodo, fino al giorno della partenza con Kora.
Ma c'erano episodi che sapeva benissimo non avrebbe mai scordato: stava chiudendo il negozio di suo nonno in piena notte, era aperto 22h su 24, e quando aveva girato l'angolo era stata trascinata in una strada dove di rado passava qualcuno, tentò di chiedere aiuto ma con la sua reputazione nemmeno la sua famiglia le volle credere nonostante avesse segni evidenti dappertutto. Credevano fosse per attirare l'attenzione, e in quel momento Violet si era resa conto che nessuno la conoscesse in quella famiglia, non sapevano niente di lei e non erano interessati a sapere altro.
Era riuscita a trovare conforto solo in Kora, che aveva passato la notte a medicarle le ferite, quella era stata la prima volta che avevano pianto isieme.

Slash si era ritrovato a dover ingoiare le lacrime, non piangeva mai se non il giorno del suo compleanno ma quella volta, guardare Violet negli occhi mentre raccontava quell'episodio e averlo persino rivissuto davanti a lui, lo aveva un po' sconvolto.
Riuscì a cacciare le lacrime indietro, pensando che a Violet in quel momento servisse qualcuno di forte e di cui potersi fidare ciecamente, che l'avrebbe fatta sentire al sicuro, e il ragazzo aveva intenzione di distoglierla completamente da quei pensieri e di seppellirli per sempre.

"Avrei voluto conoscerti prima, magari sarei riuscito a tagliare la testa a chiunque, anche ai tuoi genitori. I genitori delle ragazze non mi sono mai piaciuti... forse perchè mi facevo sempre beccare nei letti delle figlie" così facendo riusci a far ridere la ragazza che continuava a fare smorfie per il dolore causato dal taglio.

Il riccio andò a prendere le cose per medicarla "Sta ferma! Se ti muovi non riesco" il ragazzo poggiò ulteriormente la garza sul taglio ma Violet si spostò "Tu e la delicatezza avete indirizzi diversi, animale." In effetti Slash non era la creatura più delicata sulla Terra ma cercava di fare del suo meglio, in fondo era già riuscito ad avere pazienza ma per un'amica questo ed altro pensò. Finalmente riuscì a mettere la garza sulla guancia di Violet alla quale era evidente non piacesse essere aiutata, lo aveva capito dalla faccia contrariata che aveva messo su da quando si era svegliata.

"Ho finito, d'accordo l'orgoglio, ma un grazie..." si aspettava una risposta antipatica e fastidiosa come al solito ma non fu così "Hai ragione... grazie davvero Slash..." le faceva strano pronunciare quel nome pur sapendo non si chiamasse così realmente, non sapeva nulla su di lui se non che era un Dio della chitarra stracolmo di battutine, a volte strane, ma a tratti con lei era... carino...

Erano rimasti a parlare seduti sul divano "Non ho mai visto così tante stelle" la ragazza si alzò e si mise di fronte alla finestra senza distogliere lo sguardo dal cielo, il riccio la guardava senza alzarsi, era troppo stanco ma riconobbe di aver fatto una cosa giusta, capitava di rado che ne azzeccasse una, secondo lui, quindi ne andava più che fiero "Vorrei precisare che non sono stato nel letto di così tante ragazze... beh ora si però da piccolo non ero molto Slash" Violet si girò e si ritrovò il ragazzo vicino a lei poggiato sul davanzale.

Rise stando ben attenta a non farsi notare "E chi eri da piccolo allora?" Il ragazzo non aveva mai avuto intenzione di dire il suo vero nome a qualcuno che non fosse un suo vero amico, e in quel momento sentiva Violet molto più vicina di una semplice amica, cosa che ormai era diventata "Saul, dentro sono sempre lui, sempre un bravo bambino..." la ragazza lo guardò "Saul? È bellissimo come nome in effetti, e Slash... ma chi te l'ha dato come soprannome" le spiegò che fu il padre di un suo vecchio amico a chiamarlo così, si accorse che suonava bene e gli  rimase.

Si ritrovarono a parlare di famiglia, l'argomento "preferito" da Violet su cui aveva sempre molto da dire, "E così siete scappate? Uh Ribelli, mi piace." La faceva letteralmente uscire fuori di testa il modo in cui riuscisse a farla ridere, in generale rideva per le battutacce che rivolgeva a Kora o le figuracce che facevano ma non a causa di un ragazzo, semmai rideva di lui ma non con lui.

Il riccio le schioccò le dita davanti al volto "Quando la smetterai di fare questa cosa con le dita?!" Slash mise le mani sui fianchi "Quando tu la smetterai di incantarti e pensare ai cazzi tuoi mentre parlo." la ragazza ripensò ai suoi ultimi pensieri e capì che non poteva assolutamente farci nulla "Mi fai ridere" ridacchio, ma subito dopo si fecero seri "E tu mi farai impazzire" Violet fece nascere un ghigno sulle labbra "Sono brava a far impazzire le persone, non mi sorprendi" lui la prese come una sfida "Vuoi che ti sorprenda?" Senza aspettare un attimo di più la tirò per la vita.

L'aveva tirata a se stringendola come se da un momento o l'altro potesse svanire, le loro labbra si sfioravano dolcemente (?) Violet poteva sentire il profumo del tabacco e questo lo rendeva ancora più irresistibile, era finalmente arrivato il momento in cui entrambi potevano liberarsi da tutte le fantasie, i sentimenti da cui erano stati tormentati sin dal primo istante in cui si erano conosciuti... avevano però percepito qualcosa che non andasse e di impulso si allontanarono dando il via libera ad uno stivale entrare dalla finestra. "MA CHE CAZZO" Slash si affacciò seguito dalla ragazza, videro Kora e Axl completamente ubriachi a cantare per la strada.

"AMICOOO HO PERSO LA SCARPA!" Kora alzò la testa buntando io dito contro il rosso "NO NON È VERO! L'HAI LANCIATA TU!" Scoppiarono in una risata sonora, Slash non riconosceva più l'amico, di solito quando si ubriacava era silenzioso anche più del solito e stava sulle sue senza dar conto a nessuno.

Lui e Violet pensarono di divertirsi lo stesso quella sera, se lo meritavano dopo ciò che avevano passato entrambi, si andarono a nascondere in camera di Violet, avevano notato ciò che stava succedendo tra i due amici e l'uno parlava dell'altro in continuazione, non avevano intenzioni di raccogliere vomito anche quella notte così vollero far finta di non esistere, soprattutto perchè non avevano alcuna voglia di vedere quei due scopare, era ormai assicurato fosse finita così quella notte, che in realtà doveva ancora avere inizio...

The Rainbow {Guns N' Roses}Where stories live. Discover now