A little bit drunk.

234 21 2
                                    

Kora continuava a sbuffare stesa sul divano mentre giocava con una mela, poi le diede un morso e la guardò schifata, lei odiava le mele.
Stava aspettando Violet a casa, era uscita a cercare un lavoro in giro più o meno 5 ore prima, ormai erano le 8 di sera e lei sarebbe dovuta andare al Rainbow.

Era pronta per incominciare ad attaccare volantini per la scoparsa dell'amica, quando sentì la porta aprirsi, si alzò dal divano eccitata e vide Violet con un muso lungo fino alle ginocchia, "Allora? Com'è andata?" La ragazza si lanciò sul divano a pancia in giù, Kora sapeva già la risposta ma sperava non fosse ciò che credeva "Ho trovato un lavoro..." "DAVVERO?! E allora perchè quella faccia è una notiziona per te!" prese a mordere ossessivamente la mela.

"Io il lavoro l'ho trovato, ma non l'ho avuto." Ora capiva la faccia disperata "Come sarebbe a dire che non l'hai avuto?" "Sai il proprietario del negozio di musica è un nerd che ha preferito dare il lavoro ad una tettona truccata come un pagliaccio invece che a me... alla fine non ho così tante tette ma il culo non è male..." Kora sapeva che non era il momento ma non potè far a meno di ridere, si beccò un calcio sul ginocchio da parte dell'amica che si alzò dal divano e si chiuse nel bagno "E DAI È DIVERTENTE VIOLET!" la ragazza aprì la porta e fece vedere solo il dito medio "Vai a cagare" le disse per poi rientrare.
"Ci andrei volentieri se il bagno non fosse occupato" ridacchiò Kora.
Sapeva che la loro conversazione sarebbe finita li, quindi andò a vestirsi per andare al Rainbow.

Prima che la ragazza andasse a lavoro passò per la camera dell'amica, "Torno per le 3... se ti annoi passa" Violet annuì mentre era in bilico sul letto per appendere un poster dei Mötley Crüe, "Domani andrò di nuovo da quel tipo e mi prenderò quel cazzo di lavoro." A volte Kora era spaventata dallo sguardo maniaco di quella ragazza, però ammirava la sua determinazione.

Violet passò la serata a sistemare la sua stanza, negli utlimi due giorni aveva passato a pulire e sistemare in giro, per tutto quello che serviva in casa, erano rimaste senza una moneta, contava sul lavoro di Kora e su quei due ragazzi che le avrebbe fatto conoscere Steven, ma si sentiva inutile così per questo la mattina dopo sarebbe andata in quel fottuto negozio e se sarebbe servito avrebbe minacciato quel ragazzino presuntuoso con gli ormoni a palla, peggio di un ragazzino di 14 anni.

Aveva passato l'intera serata ad ascolatare musica e ad aggiustare il disordine di Kora, che aveva lasciato resti di mele per tutta la casa.
Si chiedeva perchè continuasse a mangiarle se le aveva sempre odiate. Erano quasi le 3 del mattino e stava cercando stranamente di dormire, quel giorno era stato stancante e lei era sfinita. Ma il sonno non arrivava per quanto provasse ad addormentarsi, si rigirava nel letto ma continuava a sentire rumori e urla dalla finestra, cercò di affacciarsi da quella della sua camera ma non vedeva nulla così andò nel salotto, spalancò le ante e vide un ragazzo ballare sul bordo del marciapiede con una bottiglia in mano.

Si sporse per farsi sentire "QUI QUALCUNO STA CERCANDO DI DORMIRE" Il ragazzo con una notevole quantità di capelli ricci e scuri alzò la testa cercando di non cadere all'indietro, "E ALLORA BUONANOTTE" consapevole del fatto che con una persona in quelle condizioni non ci si poteva ragionare decise di tornare a letto, ma il ragazzo aveva incominciato a cantare ancora più forte "EHI! - si girò e vide mezza mela sul tavolo, la prese e gliela lanciò contro, non riuscendo però a colpirlo - SEI SORDO?!" Non le diede minimamente retta.
"TI SEMBRO EVA PER CASO?!" il ragazzo prese la mela da terra, la guardò e poi le diede un morso.
Violet lo guardò schifata, ma lo giustificò col fatto che fosse completamente ubriaco.

Ovviamente lei non aveva tempo da perdere con un bambino del genere, non si abbassava mai al livello degli altri ma era anche ovvio che aveva bisogno di dormire una volta tanto, non mise nemmeno le scarpe e scese in strada con l'itenzione di infilargli quella mela in gola così si sarebbe ammutolito.

Aprì il portone e scese di corsa le scale vedendolo poggiato contro la ringhiera, "Che bambola" il ragazzo aveva gli occhi coperti dai capelli ma Violet poteva benissimo vedere un sorriso ubriaco stampato in faccia, era decisamente un bel sorriso, riusciva persino quasi a superare quello di Steven, "Muovi il culo oppure chiamo la polizia." lo guardò scocciata "Oh chiamala, preferisci la denuncia per prostituzione o atti osceni in pubblico?" Non aveva la minima idea di cosa quell'ubriacone stesse dicendo.

Era vero Saul aveva ancora un volta esagerato, ma non gli importava, bere gli piaceva e lo distraeva da tutto, quella notte uscì dal Rainbow completamente cotto e aveva preso una strada che non usava spesso, ma quando vide quella brunetta scendere le scale, capì che per una volta tanto aveva fatto la scelta giusta.

Violet si guardò e in quell'attimo afferrò la battuta del capellone, aveva addosso solo una cannottiera e dei pantaloncini che sembravano mutande, la scusa era che si moriva di caldo soprattutto di notte.

Arrossì e incrociò le braccia al petto "Oh guarda sei arrossita" il riccio mosse una mano verso di lei e incominciò a ridere senza sosta, lei si spostò per non farsi toccare.
Esasperata si girò pronta a tornare in casa, quando sentì dietro di lei un tonfo sordo e la risata del ragazzo scomaparire. Si girò e lo trovò steso a terra con la faccia schiacciata contro l'alsfalto, gli si avvicinò e lo toccò con un piede "Ehi, sei ancora vivo?" Si abbassò per controllare se respirasse ancora, quando prese a russare in modo rumoroso.
Si allontanò di colpo spaventata, poi gli si avvicinò di nuovo e prese a scuoterlo per svegliarlo ma niente, sembrava essere in coma.

"E ora che faccio? Non posso lasciarlo in mezzo alla strada" si portò le mani tra i capelli "Pensa,pensa,pensa" smise di camminare avanti e indietro colta da un'idea.
Lo girò a pancia in su e incominciò a trascinarlo per un braccio, aprì il portone del palazzo e incominciò a salire le scale.
"Cazzo, ma quanto pesa" per un momento allentò la presa sulla sua mano e il riccio finì per rotolare per le scale.
Violet chiuse gli occhi e si portò le mani davanti alla faccia, poi abbassò lo sguardo e lo trovò alla fine delle scale a culo all'aria e la faccia contro il pavimento.
Possibile che nemmeno con una caduta per le scale si fosse svegliato?

Tornò a trascinarlo per le scale, questa volta per un piede e una volta arrivata davanti alla porta dell'appartamento si rese conto di non avere le chiavi.
In un gesto impulsivo diede un calcio al ragazzo steso a terra "Tutta colpa tua" disse disperata.
Quest'ultimo aveva aperto gli occhi di scatto e aveva rigettato tutto sui piedi della ragazza, che emise un grido per la frustazione.

"Violet, ma che ci fai qui fuori?" Kora la guardava accigliata, era appena tornata dal Rainbow e si poteva capire quanto fosse stanca dalla sua faccia distrutta.
"E quello chi è?" indicò il ragazzo ai suoi piedi, che era tornato a dormire.
"Sono rimasta chiusa fuori, dimmi che hai le chiavi" "Si certo che le ho" si avvicinò ed aprì la porta.

"Bene adesso aiutami a portarlo dentro"
"Da quando rapisci persone?" chiese Kora guardandola scioccata.
"Non lo sto rapendo - alzò gli occhi al cielo - andiamo non possiamo lasciarlo qui" disse ovvia indicandolo.
"Si giusto hai ragione, ma dopo voglio sapere cosa è successo" Kora lo prese per i piedi mentre Violet per le braccia.
"Si, certo come vuoi. Ah attenta al vomito"

The Rainbow {Guns N' Roses}Where stories live. Discover now