Capitolo 3

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3.

Anguilla

01/01/2021

Sara

Guardo fisso il mio cellulare da quasi un'ora, mentre sono seduta sullo splendido terrazzino dinnanzi la mia suite. Sento il rumore delle piccole onde che si infrangono al suolo, mentre gli occhi di Liam sembrano guardarmi dallo sfondo che ho sul cellulare e che non ho più cambiato dal suo ultimo saluto in lacrime prima di addormentarsi e non svegliarsi più... Ricordo tutto del giorno più brutto della mia vita; i suoi occhi in lacrime, la promessa di non abbandonare mai l'amore se si dovesse ripresentare, le sue parole più belle e soprattutto la paura di lasciarmi da sola con una grossa sofferenza... Mio Dio quanto ci amavamo; un amore che pochi conoscono e che molti non avranno mai il piacere di provare.

<<Ehi tesoro>> mi interrompe mia mamma facendo capolino alle mie spalle e accomodandosi sulla splendida sdraio in vimini accanto a me.

<<Ciao mamma, non ti ho sentita entrare>> sospiro mettendo via il telefono con un enorme groppo alla gola.

<<Lucia mi ha lasciato una vostra chiave>> mi accenna un sorriso gentile <<Che stavi facendo?>>

<<Niente... Ascoltavo il rumore delle onde>> mento in parte.

<<Lui ti manca?>> chiede lasciando che un dolore al petto, simile ad un pugno, mi invada il corpo.

Sento le lacrime arrivarmi agli occhi in meno di un secondo, mentre stringo le mani in due pugni e sentendo le unghie quasi conficcarsi nella pelle.

<<Non ti rispondo nemmeno>> è l'unica cosa che riesco a dire senza crollare.

<<Piccola... mi dispiace, ma Liam non voleva tutto questo per te>> .

<<E cosa voleva, mamma? Che mi mettessi a saltellare per la felicità una volta essermi trovata da sola?>> chiedo sbottando; ma come diavolo osa? Nessuno sa minimamente ciò che sento.

<<Nessuno voleva la sua morte Sara, ma nessuno voleva tutto questo>> dice togliendosi i suoi enormi occhiali di Fendi e osservandomi in modo assillante.

<<Sono rimasta sola, come vuoi che mi senta?!>> chiedo guardandola in cagnesco.

<<Non sei sola tesoro, ci siamo noi>> le si incrina la voce, ma non mi fa tenerezza. Qui l'unica che dovrebbe fare tenerezza sono proprio io, ma nessuno mi capisce.

<<E questo dovrebbe farmi stare meglio mamma?>> chiedo mentre un eccesso di saliva mi riempie la bocca secca.

<<No, ma avevi promesso a Liam che non ti saresti abbattuta>> sospira scostandomi i capelli da volto.

<<Pensi che non vorrei tornare a sorridere? La mia vita è passata dall'essere perfetta , all'essere una vera merda>> sbotto alzando la voce .

<<Non dire così!>> alza la voce anche lei.

<<E cosa cazzo dovrei dire,mamma?>> urlo iniziando a sentire le lacrime rigarmi il volto. Non vorrei dargli preoccupazioni, ma nessuno deve permettersi di parlare di Liam e della mia vita dal momento in cui lui non ne fa più parte.

<<Ti prego Sara, fallo per tuo padre>> dice con voce spezzata dall'assiduo dolore. Anche loro hanno sofferto per Liam, e per ciò che io ho fatto dopo, ma ciò non giustifica tanti comportamenti nei miei confronti. Nessuno può capirmi davvero fino e in fondo, e lo capisco, ma a quelle parole, prendo un grosso respiro e mi alzo dalla sedia; la osservo a capo chino, prima di guardarmi intorno e scuotere il capo.

L'oscurità di non avere un nome. Harry Styles!Where stories live. Discover now