20. Audaces Fortuna Iuvat

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«Quindi

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«Quindi... in base al caso clinico preso in esame, la devitalizzazione è stata considerata la scelta migliore...» sospirò Edoardo, mentre digitava le ultime frasi della relazione sul tirocinio in Endodonzia, l'ultima che gli mancava.

Aveva completato tutto, doveva solo dare l'ultimo esame, Terapia Odontostomatologica Integrata.

Non riusciva ancora a realizzare il fatto di essere a un passo dal traguardo, dopo sei anni di studio, fatiche, esaurimenti e ostacoli vari - di questi, soprattutto durante il periodo da ottobre a quella parte -, ma sì, ce l'aveva quasi fatta.

Consegnate poi le relazioni, si sarebbe messo in moto per ricercare un nuovo relatore, rassegnandosi all'idea di aver perso Vittoria.

Nella sua mente, ritornò dolorante la scena di quella mattina.

Da un lato, Edoardo non si era pentito di aver fatto sentire la voce sua e dei suoi sentimenti: non gli sarebbe piaciuto restare con le mani legate, mentre Vittoria l'allontanava.

Voleva una spiegazione, un motivo per quelle parole così pesanti.

«Non c'è nessuna spiegazione: io sono un Primario, un docente, un medico. Tu sei uno studente. I nostri contatti devono semplicemente limitarsi alle esercitazioni e basta.»

Di colpo, Vittoria aveva iniziato a tagliare i ponti tra loro. 

«Edoardo, lasciami stare.» 

Come poteva, se non riusciva a stare un giorno senza pensare a lei?

«Te lo chiedo per favore e non una volta di più: tutto quello che c'è stato tra noi è stato un errore e come tale dev'essere cancellato. Edoardo, ti prego... »

Cancellare, eliminare, abbattere. 

L'unica cosa che lui avrebbe voluto distruggere sarebbe stata solo quel muro di insicurezza che cingeva il Primario.

Lo sentiva nella sua voce, lo vedeva sul suo volto pieno di lacrime.

Lei lottava contro ragione e sentimento, così come lui. 

Il ragazzo, dal canto suo, cercava solo di aiutarla a esternare quel dolore e rivelare quel cuore puro che sapeva nascondesse dentro, sotto i tanti strati di ghiaccio della sua anima.

«Dimenticami, per favore.»

Dimenticare... e chi ci sarebbe riuscito?

Edoardo si poggiò sullo schienale della sua sedia girevole rossa da scrivania, inclinando la testa all'indietro e contemplando il soffitto della sua camera, praticamente spoglio, vuoto.

Così come il cuore in quel momento.

"Elì, se ci sei, batti un colpo... " provò a mandare quel messaggio al suo angioletto, in silenzio, sperando che potesse sentirlo.

Innuendo (Sospesa per Remastering)Where stories live. Discover now