15.1. Avere il dente avvelenato - Parte I

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Attenzione! Premetto che questo capitolo è venuto fuori abbastanza corposo, tanto da averlo dovuto dividere non in due, ma in TRE parti! Purtroppo, gli eventi che si svilupperanno qui, ai fini della trama, non possono essere raccontati in due capi...

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Attenzione! Premetto che questo capitolo è venuto fuori abbastanza corposo, tanto da averlo dovuto dividere non in due, ma in TRE parti! Purtroppo, gli eventi che si svilupperanno qui, ai fini della trama, non possono essere raccontati in due capitoli separati! 

Buona lettura! ^^


«Quindi, alla luce della situazione attuale, dovrete riportare le vostre proposte su un documento ufficiale, di cui vi fornirò il modello nei prossimi giorni.»

La voce del direttore Cassarino era l'unico elemento che riempiva il vuoto della Sala Riunioni del Dipartimento, illuminata dalla luce del giorno attenuata da enormi batuffoli neri carichi di pioggia.

"Io sono venuta in moto e giusto oggi doveva esserci brutto tempo, cazzo" sbuffò Vittoria in mente, tra una grattata di capo e un sospiro. Si mise a giocherellare con una ciocca di capelli che cadeva leggiadra sul suo volto, ribelle alla coda tenuta insieme da due matite che rappresentava il suo marchio distintivo.

Era lì dentro da più di un'ora e non vedeva l'ora di scapparsene via. Odiava le riunioni e i cavilli burocratici, la indisponevano fin troppo. Per come la pensava lei, quelle convocazioni erano solo una formalità: tanto, le vere decisioni, «le prendevano sempre i potenti, i soliti.»

Al netto comunque di qualche eccezione.

Cassarino era uno dei pochi che aveva chiaro il concetto di spirito di squadra. Aveva indubbiamente l'ultima parola su tutto, in qualsiasi situazione, ma non senza il consenso del Consiglio per intero. 

Che fosse per trasparenza o altri motivi, nessuno sapeva dirlo con certezza, nonostante le sue azioni non mostrassero segni di ingiustizia.

«Passiamo per un momento al bilancio... Dottoressa Conte, è con noi?» la riprese il direttore, facendola saltare in aria.

«S-sì, ci sono, chiedo scusa» rispose rapida, sedendosi con la schiena dritta e cercando di mostrare un minimo di interesse... O almeno, di attenzione.

«Bene. Non ci sono stati movimenti degni di nota, se non le imposte di chiusura mensili e le varie spese di mantenimento dei conti bancari» sentenziò sereno Cassarino, sistemando per bene i fogli che teneva in mano.

Lui odiava la parte delle finanze: ogni volta, saltava sempre fuori qualche problema da risolvere. Non amava spesso occuparsene ed era proprio per quello che aveva assunto il controllo della Tesoreria Universitaria - il nome che aveva dato giusto per identificare quella minuscola sezione -, assieme ad altre tre persone del Consiglio, tra cui il dottor Guzzardi.

Prese il malloppo di fogli di bilancio e iniziò a posarlo in una cartellina trasparente, quando un numero a quattro zeri rosso catturò totalmente la sua attenzione. A quel punto, riprese il tutto in mano e lesse con cura la descrizione in merito a quella voce.

Innuendo (Sospesa per Remastering)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora