9.2. Piano terapeutico - Parte II

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Un caffè e un pacco di biscotti alla Nutella bastarono a risollevare un po' l'animo della giovane Vittoria Conte

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Un caffè e un pacco di biscotti alla Nutella bastarono a risollevare un po' l'animo della giovane Vittoria Conte.

«Va meglio?» domandò Giuliana, buttando il bicchierino di plastica in un cestino lì vicino. Le due erano poggiate su di una panca a ridosso di una siepe, che faceva parte di una sorta di muro di cinta all'ingresso del Policlinico di Tor Vergata.

La de Santis si mise a osservare il complesso ospedaliero nella sua grandezza, con un'imponente struttura a blocco unico, con i toni abbastanza neutri delle mura, sede dei corsi universitari dell'ateneo e dei reparti vari.

Vittoria si poggiò sullo schienale della panca, le gambe accavallate, la testa verso l'alto e una mano sul viso. Voleva solo avere un po' di pace, nient'altro.

«Vorrei tanto che andasse tutto bene, e invece... sono passati pochi mesi, ma sembra che sia stato solo ieri.»

«I try and mend the broken pieces

Oh, I try to fight back the tears.

Oh, they say it's just a state of mind

But it happens to everyone!»

«Tu sei una cazzuta, mia cara. Ti stai facendo un culo così per inseguire i tuoi sogni e stai andando alla grande... non mollare, sappi che potrai sempre contare su di me. Tu sei un esempio, Vittoria. Tu sei destinata a fare cose grandi, sorella!»

Le parole della ricciolina avevano caricato la giovane studentessa che, dopo essersi asciugata le ultime lacrime rimaste con il dorso della mano, abbracciò forte la sua collega.

«Tu dici che ce la farò?»

«Io dico? Io lo so, è così. E vaffanculo a Implantologia e ai suoi sbalzi d'umore!» rise poi Giuliana, seguita a ruota da Vittoria.

«Può dirlo forte, signorina de Santis!» urlò qualcuno dietro di loro, un po' distante, ma abbastanza per poter sentire ciò che le ragazze si erano dette negli ultimi istanti.

Le due studentesse sussultarono: non si aspettarono che un docente s'intromettesse nella loro conversazione in quel modo.

«Mi scusi, non sapevo... » cercò di giustificarsi Giuliana, mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e stringendosi nelle spalle.

«Stia tranquilla, non mi riferivo all'imprecazione» ammiccò il medico. «Ma a ciò che ha detto sulla signorina Conte.»

Vittoria rimase senza parole, cercando di decifrare quelle parole.

Aveva capito bene? Quel docente aveva espresso apertamente il suo giudizio su di lei?

Forse le cose stavano iniziando a girare per il verso giusto. 

Innuendo (Sospesa per Remastering)Where stories live. Discover now