Capitolo Sei.

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Ti è piaciuto lo spettacolo, piccolo?' La sua voce era così fotuttuamente roca, eccitata, lo ascoltai una seconda volta mentre la mia mano finiva sotto ai miei boxer.

'Cazzo Louis, a cosa ti stai riducendo' cercò di parlare la mia coscienza mentre muovevo veloce le dita sul mio membro.
Un enorme senso di vergogna mi invase nuovamente e come se avessi ricevuto una scossa, smisi di toccarmi, se lo avessi fatto non avrei mai più avuto il coraggio di guardarlo, di parlargli ancora.
Avrei voluto tornate indietro e non guardarlo, mi sentivo come se avessi fatto qualcosa di estremamente sbagliato.

'È pronta la cena' urlò Liam in modo da farsi sentire anche da noi al piano superiore, la situazione nei miei pantaloni si era calmata ma non avevo proprio idea di come affrontare quel momento.
Presi un respiro profondo e uscii dalla mia stanza, decisi che  avrei fatto finta di niente.

Quando scesi, l'odore di pizza mi giunse subito alle narici e il mio stomaco brontolò dalla fame.
I ragazzi erano già seduti, mancava proprio Harry che tardava a scendere e fui grato di questo.
Liam raccontava che quel giorno, la palestra era stata davvero piena e che avevano avuto una giornata stressante; eppure quando vidi Harry sembrava tranquillo.
In tutta la sua bellezza scese, non appena sentii i suoi passi per le scale abbassai il mio sgaurdo sul cibo che avevo nel piatto, giocandoci
Harry si sedette accanto a me, servendosi della pizza che stava al centro della tavola, mi sentivo estremamente s disagio; alla mia destra Zayn picchiettò sul mio ginocchio per attirare la mia attenzione.
Alzai lo sgaurdo verso di lui, sembrava preoccupato, mimò qualcosa cercando di non farsi vedere e io intesi che fosse un 'Qualcosa non va?' e scossi la testa, tornando a mangiare.
Fortunatamente il ragazzo che aveva dato spettacolo per me, non cercò nessun confronto, fece finta di niente.
Parlò con gli altri ma non mi rivolse nemmeno una parola.
Dopo cena mi scusai con i ragazzi e con la scusa della stanchezza, tornai nella mia camera, al buio.
Mi addormentai in fretta quella notte, nonostante i pensieri che mi tormentavano, trovai la silenzio solo dormendo.

Quella mattina mi svegliai abbastanza agitato quella mattina, il pensiero di harry che si toccava mi aveva accompagnato tutta la notte, mi alzai e feci una doccia, in sgeuito mi preparai per uscire, avrei nuovamente lavorato anche il turno della mia collega.

Salutai i ragazzi e mi diressi alla Bakery, quando arrivai il locale era abbastanza vuoto e potei permettermi un lungo caffè americano, prima di incominciare effettivamente il turno.
Incontrai diversi clienti quel giorno, servii la colazione a più di 50 persone.
Il mio turno, senza pause terminò alle 17.00 e quando uscii il cielo mi spaventò, le nuvole erano scure, quasi viola e il vento era così forte che dovetti modificare la mia postura per camminare contro vento.
Tornai circa 20 minuti dopo a casa, mi sentivo molto agitato da quel tempo, se non addirittura spaventato.
Non appena entrai, la porta sbatté forte alle mie spalle.
Mi sistemai e accesi la televisione nel tentativo di distrarmi un pochino, ma subito le notizie speciali di quel giorno mi misero all'allerta.

'Cittadini di Doncaster, una forte tempesta sta per abbattersi sulla nostra cittadina, state in casa e al sicuro.'
Il mio cuore cominciò a battere forte, soprattutto quando l'aria cominciò a produrre un fischio, quando si sbatteva contro le finestre.
Preoccupato per i miei coinquilini afferrai il mio telefono, vidi il contatto di Harry, l'unico che possedevo e dopo qualche secondo di esitazione vi schiacciai sopra.

'Pronto?' chiese, la sua voce risultava metallica
'H-Harry' iniziai, il ragazzo all'altro capo del telefono mi interruppe subito.
'Dove sei Louis? cos'è successo? Vengo a prenderti' disse, in sottofondo sentivo il rumore della sua auto, sembrava già nervoso.
In un secondo mi ricordai che il giorno precedente mi aveva dato il suo numero in modo da contattarlo se Josh si fosse comportato male con me.
'Nono, Harry, sono a casa.' iniziai 'Alla televisione hanno detto che sta per abbattersi una tempesta su Doncaster e-e volevo solo dirti di fare attenzione e di avvisare gli altri' la mia voce mi tradiva, poteva benissimo distinguersi il tremolio dato dall'agitazione e la paura.
Sentii il suo motore spegnersi e poi un 'sono qui' disse.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Where stories live. Discover now