Capitolo Trentasette.

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Nota autrice
Piccolo disclaimer, questo capitolo è complesso psicologicamente, lo so, sembrerà confuso ma credo voi riusciate a capire il perchè, sopratutto la parte di Louis.

Vi dico la verità, io stessa mi sono sentita confusa e intrippata ma voi lo scoprirete tra poco.

Ah, apprezziamo tutt* insieme quanto è un cucciolino Niall.

PS. ci vediamo alla fine del capitolo.








Liam mi aiutò ad alzarmi, tenendomi visto il mio corpo totalmente sbilanciato.

L'effetto che quei farmaci avevano sul mio corpo era destabilizzante, per calmare la mia rabbia i miei muscoli dovevano rilassarsi completamente, rendendo difficili molte cose.

L'effetto positivo-negatibo era che se non avessi assunto una dose nella successiva ora, sarei tornato presto normale.

Niall era preoccupato sul divano, mi guardava mentre Liam tenendo un braccio sotto al mio mi accompagnava dentro.

Si fece più indietro per lasciarmi spazio sul divano.

'Non lo sapevo...' sussurrò, sconfortato.

Zayn non era presente nella stanza e quindi era a controllare il più piccolo.

'Avrei voluto aiutarlo, se solo lo avessi saputo' sussurrò il biondino.

Io cercai di scuotere la testa mentre i miei occhi si facevano pesanti così come la mia mandibola.
Picchiai la mano sul divano, vicino a me per attirare la sua attenzione e lui inizialmente sembrò confuso.

'Avvicinati, irlandese' cercai di dire ma prima ancora che potessi finire quella frase Niall si era fondato tra le mie braccia.

'Starà bene' disse cercando di convincere se stesso più che me e io annuii, cercai di farlo quantomeno.

Niall infilò la mano tra i miei capelli e io chiusi gli occhi mentre sfregavo il pollice sul suo polso pallido.

'Gli voglio bene' sussurrò e cercai di stringerlo di più a me.

Liam salì le scale, tirandosi le maniche sulle braccia.
Probabilmente sarebbe andato a pulire e in quel momento di pensieri confusi mi resi conto di quanto fossi fortunato, ad avere tutti loro, dal primo all'ultimo.

Mi addormentai aiutato dalle medicine, non so per quanto tempo ma sentivo che Niall non aveva mai smesso di toccarmi, di accarezzarmi, di sussurrare.

La verità è che sarei stato perso senza quel biondo, senza il mulatto, senza il ragazzo che aveva mantenuto la calma e senza Louis.

'Ti voglio bene' mi sussurrò mentre si metteva più comodo addosso a me.
E io lo strinsi, lo strinsi a me ancora in quel sonno leggero.

Ero grato che nella nostra amicizia nessuno limitava il contatto fisico a causa della mia sessualità.
Io avevo bisogno di contatto, avevo bisogno di essere accettato per quello che ero.
E Niall, per primo lo aveva sempre dimostrato, perfino quando lo minaccia di rompergli tutti i denti a causa di uno stupido litigio.

Quando aprii gli occhi la stanza era molto più buia.

'Quanto tempo è passato?' chiesi, forse in un certo senso sperai di svegliarmi da un brutto sogno.

'Poco più di un'ora' disse a bassa voce e il cercai di sedermi.
Mi sentivo ancora abbastanza sfasato.

'Si è svegliato?' chiesi, in cerca di una risposta ma Niall alzò e le spalle e sussurrò che non lo sapeva.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Onde as histórias ganham vida. Descobre agora