Capitolo Tre.

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Dopo un rumoroso singhiozzo le braccia di Zayn si chiusero forte attorno al mio corpo.
Mi trovai spiazzato da quel contatto, con quel ragazzo che nemmeno riusciva a parlarmi.

Il suo petto si abbassava e alzava velocemente, lo notai quando la mia mano gli accarezzò la schiena.

'Shh va tutto bene' gli sussurrai nel tentativo di farlo calmare, i suoi pugni erano stretti e tra le mani teneva il tessuto del mio maglione.
Passammo non so quanti minuti in quella posizione, le sue lacrime bagnavano il mio collo e dopo un tempo indefinito, sembrò calmarsi.

'Zayn, credo tu abbia la febbre alta' gli dissi accarezzando la sua fronte quando si staccò da me, i suoi occhi erano puntati nei miei.
Il suo respiro ora pesante era l'unico suono che si sentiva nella stanza.

'Vado a vedere se ho qualcosa da darti per la febbre' gli sussurrai con tono calmo.

Subito la sua mano disperata cercò la mia e con sguardo supplicante mi guardò, mi stava chiedendo di restare.

'Ci metto poco zay, solo pochi secondi' dissi, utilizzando per la prima volta quel soprannome.
Il ragazzo mulatto non mi sembrava convinto, teneva ancora saldamente la mia mano nella sua.

'Non ti succederà nulla, conta fino a 30, va bene?' finalmente lasciò quella stretta e io corsi letteralmente, nel modo più silenzioso possibile a prendere l'astuccio delle medicine.

Quando tornai da Zayn, lo trovai con la testa fra le mani e quando mi vide sembrò rilassarsi.
Percorsi quei pochi passi che mi portavano da lui e vidi il suo sguardo confuso, non capii e dovetti abbassare lo sguardo rendendomi conto che non indossando i pantaloni avevo lasciato le mie gambe scoperte e con esse quelle cicatrici dolorose.

Visibili grazie alla luce fioca della lampada appoggiata sul mobile.
Cercai di abbassare il maglione per coprire la mia coscia e mi sedetti accanto a lui.
Nel sui sguardo c'era dolore, c'era empatia e compassione.
La sua mano finì sulla mia coscia e io mi paralizzai, probabilmente lui stesso notò il mio irrigidimento e senza spostare la sua mano dalla mia gamba, appoggiò la sua fronte sulla mia spalla.

Accadde qualcosa che non mi aspettavo, qualcosa che non credevo fosse vero.
Mentre la sua mano diffondeva calore sulla mia gamba, al mio orecchio ci fu un flebile sussurro, appena udibile.

'Mi dispiace...' sussurrò nel mio orecchio.

Il mio cuore scoppiò in quel momento, la sua voce era davvero bassa e il suo accento del tutto particolare.
Non potei far altro che sorridere ed esser commosso, una lacrima infatti mi rigò il viso.

'Hai una bellissima voce Zayn' dissi solamente.

Il ragazzo più grande di me, mi fece spazio sul divano e io mi stesi accanto a lui, gli diedi una medicina che avrebbe aiutato ad abbassargli la febbre.
Il ragazzo appoggiò la sua testa sul mio petto, mentre io con un braccio gli cingevo le spalle.

'Perchè?' disse una seconda volta, questa volta non in un sussurro.
Io deglutì a quella domanda che non mi era mai stata fatta.

'Ero triste, molto triste zay' dissi mentre con la mano avevo iniziato a sfiorare la sua pelle, avevo notato diversi tatuaggi su essa.

'Prova a dormire, va bene? ci sono qui io e non può succederti nulla' dissi cercando con le gambe di sollevare la coperta per coprirci.

'Grazie' fu l'ultimo sussurro che ricevetti prima che si addormentasse.
La sua mano si era infilata sotto al mio mento ed era appoggiata al mio collo, nonostante l'agitazione mi addormentai nel calore di quel nuovo abbraccio.

Harry's Pov

L'alcol mi aveva leggermente destabilizzato, avevo avuto qualche difficoltà ad inserire le chiavi nella porta.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Where stories live. Discover now