Capitolo Cinquantadue.

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Zayn pov's

Ridacchiai quando Harry fece una battuta, aprendo la porta di casa.

Io e il mio migliore amico avevamo deciso di prenderci una giornata, solo per noi, come non facevamo da tempo e ne ero grato.

Avevamo passato del tempo nel parco a camminare e parlare, quando non c'erano persone accanto a noi.
Eravamo passati nel nostro solito bar e a vedere i ragazzi dipingere i muri con i graffiti, adoravo vederli all'opera ed Harry mi accompagnava sempre.

Proprio mentre ci sedevamo su una panchina in silenzio, una figura conosciuta si avvicinò a noi.

Brandon, era il mio vicino di casa quando ero piccolo ed era un amico d'infanzia, parlavo con lui qualche anno fa, prima di perdere la capacità di esprimermi liberamente.

Quando si avvicinò a noi, instintivamente mi avvicinai ad Harry che avvolse le mie spalle con il suo braccio, attirandomi ancora di più verso di lui.
Brandon era stato anche un mio "fidanzato" qualche anno prima, quando  io ed Harry decidemmo di smetter di intrattenerci l'un l'altro, pensando che potesse rovinare la nostra amicizia.

La realtà era che a Brandon non importava di me, non importava che io non parlassi, l'unica cosa che contava per lui era il mio corpo e il mio riuscire a gemere anche se non riuscivo a dire una parola.
Soffrii per quello, soffrivo perchè mentre stavo con lui, mi rendevo conto quanto Harry fosse amorevole in confronto e pensai che non avrei mai sperimentato l'amore vero, in quanto io stesso ero troppo complicato.

'Styles, Malik, che piacere vedervi' disse gesticolando, ignorando completamente il riccio che si limitò a salutarlo con un 'Hei'.
Lo sentivo il suo sguardo addosso a me, il suo aspettarsi che facessi qualcosa o che dicessi qualcosa.

Fortunatamente capì che la sua compagnia non era di gradimento, visto che io faticavo a guardarlo, il riccio mi stringeva possessivamente come non faceva da tempo e gli rispondeva a monosillabi.

Quando se ne andò decidemmo di tornare a casa, non sapevo come sentirmi dopo averlo visto, ma Harry riuscì subito a tirarmi su il morale, imitando la sua voce e la sua postura leggermente sbilanciata.

'Oddio, ti ricordi quando alla nostra festa vomitò sul pavimento e lo obbligammo anche a pulire?' Rise Harry tenendosi lo stomaco mentre le lacrime arrivavano ai miei occhi.

Ridevo, ridevo come non facevo da tempo.

Quando entrammo in casa i nostri coinquilini erano sul divano a discutere del golf, Niall super esaltato mentre Louis ascolrava silenzioso.

'E quella volta che gli dissi che lo avrei castrato, o mio dio' Harry rise ancora attirando l'attenzione dei nostri amici

'Chi?' chiese curioso Liam mentre io e il riccio ci toglievamo il cappotto.

'Abbiamo incotrato Brandon' dissi semplicemente, nascondendo quel senso di incertezza che provavo.

Liam aggrottò le sopracciglia mentre Louis assumeva un'espressione confusa, cancellata subito da un dolce bacio che Harry gli diede.

'Quel Brandon?' chiese poi alzandosi e venendomi venendomi incontro.

Io annuii, senza dire una parola perchè forse non c'era nemmeno molto da dire.

'Possiamo parlare?' chiese Liam con uno sbuffo indicando con la testa le scale che portavano alle nostre camere.

Annuii seguendolo, lanciando uno sguardo ad Harry che mi stava guardando.

Quando arrivammo nella camera Liam li guardò per poi chiedermi:
'Cosa vi siete detti?' capendo subito che non era la frase adatta in quanto sapeva che non parlavo con lui.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Where stories live. Discover now