Capitolo Trentacinque.

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Nota Autrice

TW: AUTOLESIONISMO

Qusto capitolo contiene scene esplicite di autolesionismo, se siete sensibili o pensate che leggere qualcosa riguardo questo tema delicato possa causarvi dei brutti pensieri, vi scongiuro di non farlo.

Credo che il trigger warning sia fondamentale quando si trattano temi così delicati.
Se soffrite di problemi legati a comportamenti autolesivi, parlatene, cercate aiuto!
Parlarne è il primo passo per superare tutto, ricordatelo.

Please, stay safe.

Detto questo, ho pianto scrivendo questo capitolo e non mi capitava da tempo.











Quando mi alzai quella mattina, la prima cosa che mi colpì era il battito del mio cuore, era forte, non ero tranquillo.
La seconda fu il senso di disgusto che colpì la bocca del mio stomaco quando passai davanti allo specchio indossando solo i boxer.

Deglutii a vuoto mentre mi affrettavo a vestirmi.

'Dove vai?' mormorò la voce assonnata di Harry che si alzava appena per guardarmi.

Mi avvicinai mentre rivoltavo le maniche della mia felpa.

'Vado a lavoro, ci vediamo stasera' sussurrai, baciai le sue labbra delicatamente e uscii dalla mia stanza.

Finii di prepararmi nel bagno dove cercai di non incappare troppo nel mio riflesso, mi lavai il viso e spruzzai del profumo e poi, dopo essermi vestito uscii.

Camminavo distrattamente, mi chiedevo perchè tutto il mio malessere fosse tornato tutto d'un colpo e perchè nonostante quelli che avevo reputato passi avanti ora mi sentivo ancora così a disagio e così insicuro.

Quando arrivai a lavoro sorrisi falsamente ad Adam e gli dissi che stavo bene e poi mi misi all'opera, iniziai a servire caffè e a sfornare biscotti.

La mia testa era davvero tormentata quel giorno e il mio corpo ancora dolorante.
Sui miei polsi infatti avevano cominciato a comparire dei piccoli lividi bluastri a causa della pressione che Harry aveva esercitato su essi.

Poi accadde che totalmente sovrappensiero mi prese alla sprovvista, il coltello mi scappò dalle mani e mi tagliai la mano e una parte del polso.

'Cazzo' sussurrai, mentre gocce di sangue iniziavano a sgorgare.

'Louis che hai fatto?' chiese Adam, sentendo la mia imprecazione lasciando in sospeso l'ordine del cliente davanti a lui con un sommesso 'Arrivo'

Ero ipnotizzato dalla sostanza rossa che usciva dalla mia pelle, era calda mentre scendeva sul mio braccio.

'N-nulla, un piccolo incidente' sussurrai 'ora mi sistemo' dissi, mentre tiravo su maggiormente la manica della mia felpa scura e andavo nello spogliatoio.

Guarda come ti senti bene.
Guarda che bel colore
Guarda come il dolore ti fa sentire meglio

La mia coscienza parlava come se fosse una voce reale nella mia testa e io scrollai quei pensieri di dosso prima di tamponare il sangue con della carta e cercare un cerotto.

Il mio corpo pizzicava, prudeva, sopratutto nella zona in cui spesse cicatrici contornavano la mia pelle.

Respirai profondamente cercando di riprendere il controllo di me stesso, quella sensazione di bilico mi metteva in crisi.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Where stories live. Discover now