Capitolo Sessantadue.

1.9K 100 67
                                    

Louis era stato rannicchiato sul pavimento per altri cinque minuti, scosso da tremori e singhiozzi.
Harry e Zayn non avevano fatto altro che lanciarsi sgaurdi e a mimare qualche parola del linguaggio dei segni in silenzio.

'Ho un piano' aveva mimato Harry, con lo sguardo consapevole di chi ne sapeva davvero qualcosa.

Louis continuava a mormorare qualcosa di incomprensibile, il cuore di Harry a quella scena si era spezzato per l'ennesima volta, ma era determinato.

Si sarebbe fatto odiare pur di tirarlo fuori da quella situazione, perchè quello era l'amore.
Farsi odiare, correre il rischio che gli facesse del male, che lo insultasse, che non gli rivolgesse più nemmeno la parola, ma farlo uscire da quella vorgaine che era stata la sua vita negli ultimi mesi.

'Ti porto in camera' aveva detto poi, abbassandosi sulle ginocchia e avvolgendo il corpo magro e fine di Louis tra le sue braccia.

Aveva lottato per spingerlo via, forse con l'intento poi di scappare direttamente da quella casa per trovare qualcuno che gli vendesse un po' di droga, avrebbe accettato di tutto in quel momento.

Ma le braccia di Harry erano forti e Louis era debole e disperato, così il più grande camminò fino alla camera del più piccolo, adagiandolo sul letto, prendendosi una serie di insulti interrotti dai singhiozzi.

'Ascoltami ora, ti spiegherò cosa succederà nei prossimi giorni, va bene?' Aveva parlato Harry con voce calma anche se dentro di lui nulla era realmente calmo, vedere il più piccolo così disperato gli faceva del male.

'Vaffanculo' gli aveva urlato Louis a pochi centimetri dal suo viso.
Di nuovo Harry non si mise in guardia, anche se la probabilità di esser colpito aumentava proporzionalmente alla loro vicinanza.

'Sarai chiuso nella tua camera' Iniziò a spiegare, un tono di voce che non permetteva repliche.

'Io sarò sempre qui, con te Louis, per aiutarti' Il suo tono non si addolcì nemmeno a causa dei continui insulti che stava ricevendo.

'Mi stai sequestrando cazzo, ti denuncio' aveva urlato di nuovo Louis, minacciandolo.

'Lo sto facendo per il tuo bene, non uscirai di casa, fin quando il tuo corpo non espellerà tutta la merda che ti sei preso e pian piano anche l'astinenza andrà meglio' lo rassicurò e si addolcì appena quando vide la mano tremante di Louis andare a pulirsi il naso.

'Non hai capito che ti faccio arrestare? insieme alle 10 denunce che già hai aggiungiamoci quella per sequestro di persona, sarà divertente' la finta risata di Louis risuonava malata in tutta la stanza e lo fece rabbrividire.

Harry lo sapeva che Louis avrebbe provato a manipolarlo, colpendo i punti più delicati, non gliene faceva una colpa, sapeva che Louis, il suo Louis era sepolto da qualche parte, nascosto in quell'involucro di cattiveria.

Harry gli lanciò il suo telefono, sfidandolo.

'Avanti, chiama, pensa come reagiranno quando ti porteranno con me e al primo test antidroga finiremo nella stessa cella' disse, per nulla divertito, anzi annoiato da quella scena.

'Tu mi odi, perchè mi fai questo' pianse il più piccolo cercando un'altro punto d'attacco, la compassione.

Harry, in qualche modo consceva alla perfezione quella dinamica.
Quando aveva iniziato a seguire la terapia di gruppo era stato affidato ad un membro più esterno, che lo avrebbe aiutato nei momenti difficili e lo avrebbe istruito.
Grazie alle sue capacità e alla voglia di migliorarsi un solo mese dopo, lo stesso Harry era diventato il tutor di un'altro ragazzo.
Si chiamava Mitchell e dopo svariati anni da tossico dipendente, stava cercando di risolvere i suoi problemi di rabbia improvvisa.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin