Capitolo Quarantasei.

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Tornare alla vita di tutti i giorni dopo quel weekend in paradiso fu estremamente difficile.

Inoltre mi era parso di sentire un clima diverso in casa, per quel poco tempo che riuscivo a passarci.

La domenica, al nostro ritorno avevamo fatto l'albero di natale, un enorme albero di natale che non credevo nemmeno riuscisse a starci.
Harry mi aveva preso sulle spalle per riuscire a montare le lucine sulla punta più alta e lo stesso aveva fatto Liam con il mulatto, mettere le lucine si era rivelata poi una lotta, con io e Zayn che giocosamente ci spingevamo lontano e i due uomini sotto di noi a sostenerci ridendo.

In lontanaza Niall ci aveva scattato qualche foto e poi era salito sulle spalle di Harry per mettere il puntale che quasi sfiorava il soffitto.

L'atmosfera che si era creata era assurdamente bella, le lucine calde e colorate illuminavano la stanza, finalmente era natale.

Ma dal lunedì il clima iniziò a cambiare, Harry sembrava nervoso, diedi la colpa al fatto che tra poco mi avrebbe portato a conoscere la sua famiglia e che non li vedeva da qualche tempo.
Non avevo occasione di parlargli praticamente mai, perchè sotto natale ero costretto a fare ore di straordinarie, inoltre Adam mi aveva comunicato che avrei dovuto lavorare anche la mattina della vigilia, non che del mio compleanno, e  io non ero riuscito di contestare e non lo avevo ancora comunicato ai miei coinquilini.

Oltre alle straordinarie, vi era la questione regali, ogni volta che uscivo dal lavoro andavo in centro con le idee confuse per comprare i regali.
Harry odiava che io dovessi lavorare di più e questo non aiutava la nostra situazione.

Sbuffai, mentre tenendo tra le mani due pacchi i rispettivi regali di Zayn e di Liam, cercavo di aprire la porta, ma mi bloccai solo per un secondo a sentire le voci all'interno della casa.

'Tu me lo dirai, adesso.' era la voce di Harry e non ammetteva alcuna contestazione.

Ma non ci fu alcuna risposta, così cautamenre abbassai la maniglia ed entrai in casa.
Subito Zayn ed Harry si girarono verso di me, il mulatto aveva già uno sguardo supplicante.

'Hei' iniziai, sentendo la loro tensione, il riccio era appoggiato al muro con le braccia conserte.

Feci qualche passo per portare i regali sotto all'albero e poi mi girai nuovamenre verso di loro.

'Che succede?' chiesi, facendo rimbalzare i miei occhi da una figura all'altra.

Prima ancora che Harry potesse parlare, Zayn mi venne incontro e si fiondò tra le mie braccia iniziando a sussurrare una serie di parole sconnesse.

Guardai confuso Harry, in cerca di risposte ma si limitò a imbronciarsi.

'Almeno con te ci parla' disse, profondamente offeso.

Staccai Zayn dal mio corpo e notai gli occhi lucidi ma un sorriso divertito sul suo volto.

'Ti prego, fumiamoci un joint' mi disse, ad una tonalità di voce normale, il chè mi stupì.

'Ci sto' dissi, finalemente pogliandomi del cappotto, Harry non aveva detto niente.

'Sai dove la tengo, vai pure a prenderla' gli dissi, ricevendo uno sgaurdo arrabbiato e assolitamente confuso da Harry.

Quando io e il più grande rimanemmo da soli, lui si avvicinò a me.

'Nascondi del fumo in casa? fumi spesso? dove lo compri?' iniziò con una raffica di domande esigenti e arrabbiate.

'È lo stesso da quando mi sono trasferito qui' iniziai 'non fumo spesso e lo sai' risposi alle sue domande avvicinandomi a lui.

'Che succede?' chiesi con un piccolo cenno della testa rivolto ad indicare il mulatto che probabilmente stava cercando tra le mie cose.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Where stories live. Discover now