Capitolo Quarantaquattro

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Ridacchiai imbarazzato mentre Harry mi trascinava nei corridoi per tornare alla nostra stanza.

Mimai un piccolo 'Scusate' quando Harry poco gentilmente chiede alla coppia che intralciava il nostro cammino di spostarsi.

Ci fermammo proprio davanti alla nostra porta, il più grande prese il mio viso tra le mani e mi baciò a lungo sulle labbra fruttate dal vino, mentre attirava il mio corpo contro il suo e io cercavo in tutti i modi di salvare la rosa che tenevo tra le dita.
Mi sorrise, prima di cercare nella sua tasca la chiave elettronica ed aprire la porta, fece un passo indietro, lasciandomi l'onore di entrare per primo.

'Vuoi del burbon?' chiese mentre, si avvicinava ad una bottiglia dall'etichetta vecchia.
Non apprezzavo il whisky anche se quello, in particolare era alla vaniglia, così scossi la testa ringraziandolo comunque della proposta.

Lui versò quell'alcolico in un bicchiere dall'aspetto fragile e si sedette sul bordo del letto, io invece appoggiai accuratamente la mia rosa sul mobile appena sotto alla televisione.

Osservai il viso del riccio che si leccava le labbra dopo ogni sorso di quel liquido e non aveva mai smesso di guardarmi.

Il mio corpo aveva iniziato a scaldarsi, sentivo la mia eccitazione crescere e il calore spostarsi in mezzo alle mie gambe.

'Vieni qui' disse, aprendo le sue gambe lasciandomi uno spazio tra esse, io feci qualche passo in avanti, fino a trovarmi davanti alla sua figura.

Harry alzò il suo volto verso il mio mentre la sua mano si chiudeva sul retro della mia coscia.
Appoggiai le mie labbra sulle sue e poco dopo Harry passò la lingua sulle mie labbra, passando così ad un bacio al sapore di alcol che di casto non aveva nulla.

Mentre con una mano teneva il bicchiere appoggiato sulla sua coscia, l'altra si spostò in avanti accarezzando con il palmo aperto l'erezione che si stava formando, poco confinata dal tessuto di quelle mutandine.

'Vorrei che tu facessi una cosa' disse, con voce eccitata e roca, spingendomi leggermente più indietro e il mio volto assunse un'espressione confusa.

Harry si leccò ancora le labbra e i suoi occhi vennero attraversati da un bagliore di eccitazione.

'Spogliati per me' ringhiò leggermente mentre beveva l'ultimo goccio di quel liquido ambrato.

Le mie guance si colorarono di un rosso scarlatto a quella richiesta e sapevo che l'avrebbe notato, infatti un secondo dopo mi fece un sorriso d'incoraggiamento.

Harry, in quel momento, non sembrava assolutamente lo stesso ragazzo che poco tempo prima mi aveva chiesto di dominarlo.

Decisi di stare al gioco e di incominciare dalla camicia, slacciando lentamente ogni singolo bottone, lasciandola poi aperta a mostrare il mio addome poco definito.

Intanto non abbandanavo il suo sguardo, il suo labbro era intrappolato sotto ai suoi denti bianchi e una mano andò a premere sulla patta dei suoi pantaloni.

Feci scivolare quel primo indumento dalle mie spalle, facendolo cadere a terra e poi mo girai di spalle, lasciandogli la vista della mia schina nuda.

Slacciai l'unico bottone dei miei pantaloni scuri e abbassai la cerniera prendendo la vita e abbassandola sotto ai miei fianchi, dandogli finalmente la visione delle mie forme chiuse in quel tessuto nuovo.

'Porca puttana' gemette e io sorrisi guardando in basso, imbarazzandomi della forma del mio pene che risaltava e stava stretta in quelle mutandine femminili.

'Cazzo, Louis' gemette di nuovo, mentre nella stanza si propagò il suono di stoccate decisi.

Harry si stava masturbando per me, guardando il mio corpo e io ero così concentrato che non lo avevo nemmeno sentito liberarsi dei suoi vestiti.

Rainy Autumn | Larry Stylinson Where stories live. Discover now