Capitolo 34: Il suo stesso errore. (Pt. 1)

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Tamburello nervosamente la sigaretta nel posacenere mentre Priya e Alexis parlano del più e del meno. Rimango a fissare il panorama di fronte a me domandandomi una sola cosa:
«Ho fatto bene?»

È come se il mio unico pensiero andasse a Max e se dovesse mai scoprirlo. Priya mi ha detto che alla fine, in tutta questa faccenda, in torto è lui. Non io.
Anche se stasera dovesse succedere qualcosa con Chris.

Ma l'ha detto con un po' d'incertezza tra le sue parole, e questa sua insicurezza mi è rimasta in testa.

Che poi non è tanto in gesto in sè, che non ci vedo nulla di male nel divertirci un po', ma quanto più il dover, prima o poi, confrontarmi con Max. Perché alla fine Chris non è male: un bel ragazzo, gentile e premuroso, quasi meritevole.

Ma non è Max.

«Tu che ne pensi, Vanny?» S'intromette Priya.
Mi giro confusa.
Le trovo una seduta a gambe incrociate sul letto intenta a truccarsi e l'altra spalmata sul puff che mi fissa. Priya è la prima.
«Eh?» Borbotto.

«Secondo te..» Interviene Alexis, legando i suoi lunghi capelli biondi in uno chignon. «Chi finirà al primo posto tra Janette Lun e Connie Evergreen?» Domanda.

Non ho idea di chi sia questa Janette ma ho sentito parlare di Connie: una ragazza della facoltà di Letteratura, se non mi sbaglio quella di Tessa. Una ragazza molto carina e molto desiderata, ma molto difficile. In linea con la sfida di stasera va'.

Prendo un po' di pausa fingendo di pensarci un po' e poi rispondo col nome di Connie.

Alexis fa una smorfia.
«Fortunato chi ci riesce, è così sulle sue.» Risponde.
Priya sorride senza distaccare lo sguardo dal suo operato. Io emetto un sorriso e mi rigiro verso il posacenere.

«Se non sapessi che manca Max Wheeler, scommetterei tutto su di te, Vanessa.» Pronuncia Alexis.

La sigaretta mi scapola dalle mani arrivando sul posacenere.
D'un tratto la stanza pare gelida ed isolata.
Max non sarebbe capace di vantarsi di me come questi branco di maiali in calore, infatti non è questo il punto. Ma sentire il mio nome ancora associato al suo.. io..

«Che vorresti dire?» Interviene Priya, scontrosa.
«Nel senso che Vanessa è molto voluta all'università, è una bellissima ragazza, sorella di quel super fico di Hardin: sarebbe come la ciliegina sulla torta. Ma è già occupata.» Continua a dire.

Mi viene di contro la sua ingenuità, cosa che placa anche gli animi di Priya, già partita in attacco.

Mi giro, prendendo un respiro profondo.
«Io e Max non stiamo insieme.» Dico, facendomi forza del mio sorriso.

Lei si alza, sorridendomi a sua volta.
«Va bene.» Risponde.
Poi mi fa l'occhiolino.
Non mi crede.
La vedo filare in bagno mentre io e Pri la guardiamo senza parole.

Non sa di aver appena premuto un tasto dolente.

Eppure ero convinta di una cosa: Max mi ha tradito ad una festa, proprio dentro l'università, abbiamo litigato davanti a tutti; pensavo che la voce girasse veloce.

Ma non è neanche detto, non lo so, sono confusa.
Meglio farmi una doccia. Un'altra.

«Stai bene?» Domanda Priya, mentre afferro la tovaglia.

«Si, sto bene.» Enuncio secca.
Lei non risponde. Io non continuo.

Non so bene neanche cosa pensare.
Vorrei solo entrare in doccia.

Posi l'asciugamano sulla tavoletta del gabinetto, il cambio sul rubinetto e mi spoglio.
Tolgo tutto, cercando anche di togliere quella sottile figura di tristezza che ho addosso.

M'infilo nella doccia e apro l'acqua calda che mi si pianta in testa bagnandomi i capelli.
L'acqua scorre lungo il corpo e quasi penetra nelle ossa.

L'acqua calda in questo momento è la mia morfina.
Respiro il vapore che emette e lascio che mi avvolga nel suo calore.

Sono così presa dalla rabbia.
Perché ha rovinato tutto?

Dice che è impazzito, che non si è controllato, che stava uscendo di testa.

Eppure io non ho reagito così.
Sento di meritarmi di andare avanti, sento di non poter più stare così incatenata a lui.

Ma sento anche che è pentito, che non era in lui.
Sto impazzendo, e ho paura di fare.. il suo stesso errore.

Spengo il phon e lo poggio sul mobile quando sento bussare alla porta per la seconda volta.
Sarà Chris.

Priya e Alexis sono uscite, perciò ho invitato Chris qui da me per decidere che fare stasera.

Apro la porta e lo trovo con due pizze in mano e una faccia da "Sposami". Mi viene da ridere.

«Io, te, loro e un bel film. Che ne pensi?» Domanda.
È molto carino da parte sua, come dirgli di no?

Ci sediamo sul letto ed io afferro il telecomando mentre lui apre i cartoni delle pizze sprigionando il più buono degli odori.

«Non sapevo che pizza ti piacesse, così sono andato sulla classica.» Dice.

Mi giro e vedo la classica pizza italiana: pomodoro e formaggio. Non è la mia pizza preferita, ma apprezzo che non si sia buttato su condimenti complicati o cos'è troppo difficili da digerire. Anche perché, in questo contesto, mi è passata anche la fame.

Ma mangerò per non urtare il suo bel gesto.

Afferro la prima fetta e, guardando la tv, corro tra la lista dei generi di film.

«Horror?» Propongo.
«Ci riesci?» Domanda. Lo guardo torva. Lui scatta in una fragorosa risata. «Perdonami, non sono molte le ragazze che conosco che guardano film horror.» Enuncia.
«Ah si?» Domando incuriosita.
Chissà quante ragazze conosce con cui sarà stato.
«Solo mia sorella in realtà, e tu.» Dice.

Vada per l'horror allora.

Scorro tra i film mentre sento solo il rumore di Chris che si taglia la pizza.
«I tuoi amici sono andati all'attacco?»
Non so perché ho uscito questo discorso pressoché imbarazzante ma non so che altro dire.

Lui bofonchia un verso, prendendosi poi la prima fetta di pizza per addentarla.

«Che ne pensi di questo?» Domando e mi giro a guardarlo.

Non mi ero resa conto che indossa dei pantaloncini di jeans e dalle ginocchia in giù, si mostrano i suoi polpacci palestrati. Una maglietta aderente che delinea i suoi addominali e pettorali, ma quel che mi piace di più sono le sue labbra mentre addenta quella pizza.

Smettila Vanessa.

Mi rigiro verso la tv e lui risponde:
«Già visto.»

Gli propongo un altra serie di film e finalmente riusciamo a trovare quello che ne io ne lui abbiamo già visto o conosciamo: It.
Il film sul pagliaccio.

Lo reputo un po' banale come film, ma meglio che continuare a cercare. Spengo la luce e restiamo avvolti dalla luce della tv e dal lampione vicino la mia finestra.

Lui si siede con le gambe penzoloni dal letto e le mani sul materasso mentre io mi sdraio con la schiena sul cuscino.

La prima scena horror mi fa sobbalzare così decido di tirarmi su a sedere per bene.
«Tutt'ok?» Domanda Chris, divertito.
Annuisco, anche se ho un po' di ansia.
«Vengo lì con te.»

Pessima idea.
Davvero una pessima idea.

Max Level. || Arón PiperWhere stories live. Discover now