Capitolo 27: Di te.

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Guardo ancora il telefono per un ultima volta.
Mi ha proprio detto di scendere.

Prendo al volo un paio di jeans ed un maglioncino nero. Infilo le scarpe ed esco.

«Torno subito.» Enuncio.
«Ei ei ei!» Richiama mio fratello.

Alzo gli occhi in cielo e, ancora prima di poter toccare la maniglia della porta, mi rigiro.

«Dove stai andando?» Domanda.
«Qui sotto, c'è un amico.» Rispondo.

Faccio per uscire ma lui domanda ancora:
«Un amico? E chi?»
Si avvicina.

Ma che cazzo gli interessa?

«Un mio amico, d'accordo? Fatti gli affari tuoi.» Pronuncio.

Mia madre lo richiama a sè mentre io lo guardo dritto negli occhi. Posso leggere il suo fastidio passargli davanti. Vorrebbe litigare in questo momento ma so a cosa sta pensando:
«Meglio di no, ha passato dei brutti giorni.»

Sulla base di questa convinzione, ne approfitto per uscire di casa. E lui me lo permette.

Cosa sarà successo a Chris?
E se l'avessero beccato per la storia con quel tizio? Oddio, spero non passi i guai.

Mentre ci penso, non mi rendo conto che mi sto praticamente lanciando giù dalle scale a tutta velocità. Apro il cancello e lo trovo seduto sul muretto.

L'ombrello poggiato verticalmente sgocciola sul vialetto e nonostante il suo utilizzo, Chris pare comunque umido. Solleva la testa, posa il cellulare nella tasca posteriore, si solleva di scatto e viene verso di me sorridendo.

Io incrocio le braccia e lo guardo con un mezzo sorriso. Io voglio sapere perchè è qui.

E mentre ci penso, ripenso alle parole di Lee nella videochiamata: "Chris aveva da fare, ma domani ci raggiungerà prima di pranzo."

E se domani lo aspetta un volo, quanto dev'essere urgente questo incontro?

Entra timidamente le mani nelle tasche dei jeans e si stringe nelle spalle quasi infreddolito.

«Come stai?» Domanda lui.

«Sto.» Pronuncio.

Mi rendo conto che così facendo sto solo gelando la situazione. Alla fine dovrei essere grata per ciò che Chris ha fatto per me, per cui almeno evitare di farlo pentire di avermi salvato la vita.

«E tu?» Dico, amichevolmente, mettendo le mani sui fianchi.

Lui sorride imbarazzato e risponde:

«Sto.»

Inclino la testa incuriosita.

«Qualcosa non va?» Domando.

Scuote la testa guardandomi. Si siede di nuovo sul muretto.

«Adesso no.» Dichiara.

Deglutisco. Adesso?

«Intendo dire che finalmente domani vedrò la mia famiglia perciò sto bene.» Dice, giustificandosi.

Io annullo l'imbarazzo con una risata, quasi nervosa. Non so perchè mi sento così con Chris. Non vorrei peccare di egocentrismo ma temo che lui pensi qualcosa di me. Pensi qualcosa di bello, che io non posso ricambiare. Lo sento da tanti suoi atteggiamenti. Ma eviterei.

«A cosa devo la tua visita a mezz'oretta dal Natale?» Chiedo, sedendomi nel muretto accanto a lui.

Lui alza le spalle; una risposta che mi lascia sorpresa.

Max Level. || Arón PiperWhere stories live. Discover now