🖤- Capitolo 4 || Wesley/Elvis -🖤

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"Katherine.. svegliati"

Mi sveglio di colpo, spalancando gli occhi e alzandomi a metà busto. Mossa sbagliatissima. Un forte mal di testa mi colpisce le tempie, come se avessi ricevuto un colpo di martello.

Cerco di mettere a fuoco la vista, per capire dove mi trovo. Strizzo gli occhi più e più volte, fino a riuscire a vedere mio fratello in piedi davanti a me, che mi guarda visibilmente preoccupato.

Sono sul divano.. ma perché? Come diavolo ci sono finita? Ricordo solo di esser entrata in discoteca insieme a gli altri, e poi nulla, il vuoto più assoluto.

"Tutto ok?" si inginocchia, per essere alla mia altezza, e mi accarezza la guancia sinistra "Ti fa male la testa?" mi chiede, passando a lisciare alcune ciocche dei miei capelli, sicuramente pieni di nodi.

Annuisco, mugolando e appoggiando la fronte sulla sua spalla.

"Non dovevi farmi bere" biascico "Non reggo il post sbornia, e tu lo sai, avresti dovuto fermarmi"

"Credi che non ci abbia provato?" sbotta allontanandomi la testa per potermi guardare negli occhi "Sei mia sorella, e non voglio che tu beva fino a questo punto.. ma mi stavi per picchiare quando ho tentato di allontanarti uno dei tanti bicchieri. E subito dopo ti ho persa di vista, è stato Wesley a trovarti"

Per tutta la sua spiegazione non capisco granché, ma l'ultima frase, attira la mia attenzione.

"È stato Elvis a trovarmi?" chiedo alzando un sopracciglio, e facendo una smorfia subito dopo per una fitta alle tempie. Maledizione a me, e all'alcool.

"Wesley" mi corregge ridendo, mentre mi aiuta ad alzare, ma è costretto a tenermi dalla vita quando vede che non reggo in piedi, a causa dei capogiri "Perché lo chiami Elvis?" domanda, mentre saliamo le scale lentamente.

"Non lo so" farfuglio "Wesley è un nome di merda, Elvis è più carino" faccio spallucce.

Quando arriviamo nella mia stanza, Hayden mi aiuta a sdraiarmi, e quando la mia schiena viene a contatto con il materasso, mi sento già molto meglio.

"Devo dirtelo, perché credo non te lo abbia detto nessuno, ma tu e Wesley condividete la stanza. Anche se.. ha preferito prendere un sacco a pelo e dormire nella mia stanza, stanotte" confessa, quando si siede a bordo letto.

Io.. cosa? Credo debba andare a farmi una visita acustica, perché ultimamente, le mie orecchie sentono solo cazzate. E non va bene.

"Faccio finta di non averti sentito, solo perché ho troppo mal di testa per poterti uccidere e uccidere chiunque abbia architettato questa follia con lo scopo di farmi impazzire" lo fisso, sperando che il mio sguardo possa in qualche modo fulminarlo. Sfortunatamente, non succede.

"Wow sorellina, lo sai che potresti diventare una rapper?" sorride "Parli molto veloce, davvero, fossi in te proverei a intraprendere questa carriera" annuisce, enfatizzando con le mani ciò che dice.

"Hayden" mi metto piano piano seduta a mezzo busto "Non hai scampo. Ora tu mi spieghi perché devo dividere la mia cazzo di camera con uno sconosciuto, stupido e che si crede chissà chi"

"È difficile da spiegare" sbuffa "Fattelo spiegare da Alyssa e Cassandra"

"Sei un buono a nulla" borbotto, rimettendomi sdraiata. Chiudo gli occhi, e appoggio una mano sulla fronte.

"Beh" Hayden si alza dal letto "Dato che hai detto che sono un buono a nulla, lascio che sia qualcun altro a farti da infermiere"

Apro gli occhi di scatto, girandomi verso lo stronzo di mio fratello che in questo momento ha uno stupido sorrisino sulle labbra. No, non può farmi questo.

"Hayden, non ti azzardare" gli punto l'indice contro "Prova solo a far venire qui Elvis e giuro che ti spezzo le gambe"

Mantiene quel sorrisino, e prima di uscire dalla stanza, mi saluta con la mano. Ricasco sul cuscino, girandomi a pancia sotto, e seppellendo la testa nel lenzuolo.

Ti odio Hayden.


[...]


Non so quanto tempo passa esattamente, ma quando finalmente percepisco di star per riuscire a prendere sonno.. una forte nausea mi travolge.

Mi alzo piano dal letto, correndo nel mio bagno, e una volta arrivata, inizio a rigettare nel water tutto quello che ho bevuto ieri sera.

Mi accascio letteralmente al lato della tavoletta, portandomi alcune ciocche di capelli indietro, che prima mi erano finite sugli occhi.

Passo il dorso della mano sulla fronte imperlata di sudore, prendendo un grande respiro. 

Faccio forza alle braccia per alzarmi, ma l'azione mi viene facile solo quando due mani si posano ferree sui miei fianchi.

Volto leggermente la testa alla mia destra, per vedere di chi si tratti, e non rimango sorpresa a vedere Wesley.

Hayden, l'hai chiamato veramente.. questa me la paghi.

"Wow, hai bevuto davvero così tanto ieri sera?" mi chiede, mentre mi porta nel lavandino.

Lo ignoro, e mi lavo i denti per togliere il brutto sapore che in questo momento ho nella bocca.

Quando finisco, lui è ancora dietro di me ad aspettarmi a braccia conserte, con sguardo indagatore. Spero che ora mi lasci stare.

Sta per prendermi di nuovo dalla vita, ma lo fermo.

"Ce la faccio da sola" borbotto, uscendo lentamente dal bagno, e con i miei tempi, arrivo nel mio amato letto, e mi sdraio con il lenzuolo fino al mento.

"Ammettilo, hai avuto a tua disposizione l'infermiere più sexy che tu abbia mai visto finora" alza un sopracciglio, e mentre si siede a bordo letto fa uno di quei stupidi sorrisini, giocando con il piercing alla lingua. Ho perso il conto di quante volte lo fa.

"Ne dubito" gli lancio un'occhiataccia, e mi giro dall'altro lato, dandogli così le spalle "E ora lasciami dormire" chiudo gli occhi.

"Ai suoi ordini, Icy" lo sento alzarsi, e quando credo che ne sia andato, mi ricredo quando delle dita passano lentamente tra i miei capelli. Che problemi lo affliggono? Che senso avrebbe questo gesto? E poi.. Icy? Che soprannome sarebbe?

La porta si chiude, segno che finalmente, è uscito dalla stanza.

Rilasciando un sospiro, cado nel sonno più profondo.

Il pericolo nei nostri occhiWhere stories live. Discover now