🖤- Capitolo 47 || Siamo sbagliati -🖤

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"Vuoi ancora che vada via?" sussurra con l'affanno, tra un bacio e l'altro.

Sollevo la testa, per poter appoggiare la mia fronte nella sua, sospiro dopo sospiro.

"No"

"Sei sicura?" cerca i miei occhi.

"No"

La mia stessa risposta mi bea della sua risata, gli trema il petto, ancora premuto nel mio, intrappolata alla parete.

Osservo la scena come se volessi memorizzarla per sempre nella mia mente, ogni particolare del suo viso sembra essere visibile ai miei occhi.

Ha un piccolo neo nella narice destra, ed è un dettaglio troppo adorabile per una persona così fastidiosa come lui.

"A cosa stai pensando?" mi chiede, rafforzando la presa sulle mie gambe per tenermi meglio in braccio a lui.

Toglie un braccio, per sistemarmi una piccola ciocca di capelli bagnati dietro l'orecchio.

Il getto d'acqua continua a cadere copioso sulle nostre teste, infastidendomi più del dovuto.

"Penso a quanto tu sia fastidioso" affermo con un ghigno, allacciando le braccia dietro il suo collo, avvicinando così i nostri visi.

"Io invece.." si gira, e con una mano spegne l'acqua "Penso a quanto sarebbe bello.." con ancora me in braccio esce dalla doccia e dal bagno "Se fossimo sempre così" mi poggia sopra di lui, dopo essersi seduto nel bordo del letto.

Ha completamente allagato la mia stanza, e tra poco il mio letto farà la stessa fine, ne sono sicura.

"La pace non mi piace" inclino la testa, e lo guardo prendendo tra i denti il labbro inferiore, portando la sua concentrazione sulla mia azione.

"Oh, lo so bene" risponde con voce roca e gutturale, mentre guarda la sua stessa mano risalire lentamente per la mia coscia, procurandomi mille brividi e giramenti di testa "A te piace la guerra, ma con le tue di regole, le tue leggi, vero Icy?" la sua mano si intrufola dentro la canottiera zuppa d'acqua, fino a qualche secondo fa incollata alla mia pelle.

"Devi ancora spiegarmi il significato di questo soprannome" borbotto, poggiando la fronte nella sua, completamente spaesata per merito dei suoi polpastrelli.

"Sei ghiacciata" afferma, alzando un sopracciglio "Sei ghiaccio puro, non permetti a chiunque di avvicinarsi a te"

"Puoi considerarti fortunato, allora" lascio una scia di baci che partono dalla mascella a dietro l'orecchio, e credo che non ci sia niente di più bello dei suoi gemiti bassi e profondi.

"Katherine.. dimmi che la senti" strofina la punta del naso sulla mia spalla "Dimmi che senti l'attrazione, l'adrenalina.. quando siamo vicini non riusciamo ad allontanarci"

"Ti esponi troppo, sai" mormoro, muovendomi di poco su di lui, quando sento il suo punto di dominanza crescere.

"Mi fai impazzire" ringhia impugnandomi i capelli e baciandomi con forza.

Questo bacio famelico è pieno di tutto quello che ancora non ci siamo detti, di tutto quello che teniamo segreto, di tutti gli sbagli che abbiamo commesso. Il nostro è un rapporto che si basa principalmente sul contatto fisico, sul sesso.. non conosciamo nulla l'uno dell'altro, se non le quattro cose basilari.

Non sono l'unica a voler tenere la propria vita e il proprio passato segreti, quindi probabilmente non andremo molto lontano, probabilmente domani saremo di nuovo sul punto di allontanarci per altre tre settimane.

Siamo fuoco e benzina, l'incrocio di essi crea un grande incendio, e chi sarà a spegnerlo? Nessuno, nessuno dei due.

Gli esseri umani quando scoprono il piacere, il puro godimento.. e assaporano l'essenza della libertà, ne vogliono ancora.. ancora e ancora, crea una dipendenza come se fosse droga.. e cambiare, tornare sulla retta via, diventa difficile.. a volte impossibile.

Il pericolo nei nostri occhiWhere stories live. Discover now