🖤- Capitolo 45 || Come gli uccellini -🖤

141 5 9
                                    

Non ho mai pensato di voler andare via.. all'improvviso, senza dire nulla. Sparire completamente dalla faccia della Terra, e non lasciare nemmeno un briciolo di traccia.

Ma adesso.. adesso sì. Sto seriamente prendendo in considerazione questa opzione di sopravvivenza a causa di tre ragazze preoccupate e infuriate con me.

"Ci stai ascoltando??" mi ha chiesto ripetutamente Alyssa, per almeno dieci volte, ed io ad ogni volta ho sbuffato e annuito.

"Perché non ci hai detto degli attacchi di panico?" mi domanda Cassandra, allontanando Aly con la mano, capendo che i suoi modi rudi non stiano funzionando granché. Non che i modi tranquilli e gentili di Cass stiano avendo così tanto successo.

Ed è buffa questa scena, perché io avrei fatto peggio di Alyssa se la situazione fosse stata al contrario, ma dopotutto e per certi versi, io e la mia migliore amica siamo molto simili.

"Per evitare una situazione peggiore di questa" indico con l'indice le tre inquisitrici che stanno di fronte a me, che sono seduta ai piedi del mio letto con le gambe incrociate "Oh e.. grazie Madison per non aver tenuta la bocca chiusa"

Se il mio modo di guardarla potesse uccidere, sarebbe già chiusa dentro la bara.

"Non c'è di che, Dolcezza" risponde Mad incrociando le braccia e appoggiandosi di spalla nello stipite della porta del bagno, con un sorrisino compiaciuto ma contrariato.

"Ma noi siamo le tue amiche, le tue migliori amiche.. non è giusto che tu ci nasconda cose importanti come queste" sbotta Aly parandosi di nuovo al posto di Cassy.

"Alyssa, calmati" le dice quest'ultima mettendo una mano sulla sua spalla.

"No, Cassandra, non mi calmo stavolta" Alyssa si allontana dal contatto di Cass, e riporta la sua attenzione su di me, e stavolta sarei io quella nella bara se il suo sguardo avesse il potere di uccidere "Mi sono rotta il cazzo, Katherine"

"Mi sono rotta il cazzo del tuo silenzio, delle tue bugie, delle tue scuse.. di tutto" il tono di voce freddo, gelido e tagliente che usa mi porta a inclinare la testa verso destra, per guardarla meglio, e accennare un sorriso "Dici che siamo tue amiche, ma cosa c'è di vero in questa frase? Niente!! Combattiamo al tuo fianco una vendetta di cui non siamo al corrente del motivo, non sappiamo niente!! Rischiamo la nostra vita senza sapere il perché. Non sappiamo cosa ti fa avere crisi di pianto e rabbia, non sappiamo cosa ti passa per la testa.. credi che sia facile per noi starti dietro? Ti sei mai messa nei nostri panni o pensi solo a te stessa?"

Seguono secondi di silenzio, in cui l'unica cosa ad arrivare alle mie orecchie è il respiro affannato di Alyssa.

Cassandra tiene il capo chino e girato verso Madison, che in questo momento ha assunto una faccia sconvolta.

"Hai finito?" è l'unica cosa che chiedo alla ragazza dai capelli viola, dopo averla osservata attentamente.

"Quello che ho detto non ti importa, vero? Per le tue orecchie è come se non avessi detto niente" ridacchia "E sai che ti dico? Quando ti sarai decisa di smettere di prenderci per il culo e a comandarci come marionette e finalmente a confidarti con noi come una vera amica, fallo sapere che forse se sarai fortunata tornerà tutto come prima" si gira a guardare Cass e Madi.

"Io me ne vado" è l'ultima cosa che dice, prima di voltarsi e uscire dalla stanza.

Ed è in quel momento che mi rendo conto della presenza di tutti gli altri. Ora si spiega il perché dell'utilizzo finale del plurale.

Mio fratello, Derek, Alexander, Jacob e Kledy mi fissano, senza dire nulla.

"Chi la pensa allo stesso modo, può andarsene, e subito" affermo, riportando la mia attenzione sulle scarpe di Madison. Lei non si muove, rimane lì dov'è.

Il pericolo nei nostri occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora