CAPITOLO 41- UNA SQUADRA

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< Scusa > la voce di Raphael, comparso in quel istante di fianco a me, mi fa sussultare. Non so se abbracciarlo o...prenderlo a schiaffi.

<Tutto bene?> chiede Raphael, guardando me e poi lui, con sospetto.

Gabriel, indietreggia lentamente, di un paio di passi.
<È viva, no?>

Per essere uno che si è divertito a terrorizzare me...sembra un po' perso e abbattuto.

<Se gli hai fatto del male, io e te avremo un problema> lo avverte Raphael. Le mani strette a pugno lungo i fianchi. Il viso contratto.

Gabriel fa un lieve sorriso, e mostra le mani. <Non l'ho mai toccata nemmeno con un dito> afferma, e i suoi occhi freddi sfrecciano su di me.
Non dico nulla, fingendo di non sentirlo.

Raphael mi controlla con occhio di falco. Mi sfiora la guancia con le dita. <Dalia?>

<Sto bene> sussurro.

<Sei arrabbiata con me?>

Sollevo il mento, fulminandolo con lo sguardo. <Non capisco, perché mi hai portato qui? Cosa è successo?>

<Veramente...io ti ho portato qui> s'intromette Gabriel, con un sorriso velenoso.

Guardo tutti e due: <Ditemi cosa sta succedendo, adesso> insisto con voce aspra.
Sarei anche ansiosa e spaventata, ma devo sapere la verità.
<Mia cara, goditi la vita, finché puoi> mi consiglia Gabriel.

Raphael fa un lieve ringhio di avvertimento. <Se non la smetti, ti ammazzo>

Gabriel si fa scappare una risatina.

Sposto gli occhi tormentati su Raphael: <Cosa è successo in infermeria?>
Il suo volto si irrigidisce.

<La ragazza che hai visto...era una creatura della notte, una di quelle...cose, a cui diamo la caccia> spiega.

<L'ho capito subito che c'era qualcosa di strano. La signora Stefania è andata in pensione due mesi fa...> Dico, aggrottando le sopracciglia. <Quella ragazza...non poteva assolutamente conoscerla.>

Chiudo gli occhi per un istante <Ti prego, dimmi...che sta bene>
Gabriel resta in silenzio, controllando ogni mio movimento e respiro.

<No, è stata assassinata nella sua casa> dice abbattuto Raphael.

Rabbrividisco. Sento le lacrime scorrere sul mio viso.

Raphael tira un sospiro profondo
<Mi dispiace> mormora. <La conoscevi?>

<Lei abita...abitava nel mio quartiere> bisbiglio, asciugando le lacrime dagli occhi.

Raphael rimane immobile. Preoccupato. Pensieroso.

<Le forze del male hanno distrutto molte vite, ma te lo giuro...finché avrò fiato in corpo...tu sarai al sicuro> afferma.

Gabriel non si preoccupa di nascondere un'espressione disgustata. Mi guarda da capo ha piedi.

<Se devo essere sincero, sono abbastanza stupito, e... impressionato>

Raphael gli mostra i denti. <Gli daremo tutta la protezione che gli serve. Non la troveranno> dichiara, l'espressione è di una calma letale.

Deglutisco. Respiro. Sento il mio cuore battere forte come il suo.

<Qualcuno mi dice di cosa state parlando?> domando.

<Le forze oscure hanno rintracciato una fonte di potere abbastanza forte in questa città> interviene Gabriel. Una rabbia gelida, omicida, ribolla dentro di lui. <E...indovina un po'...la fonte di quel potere...sei tu, mia cara>

La luce attratta dal buio Where stories live. Discover now