CAPITOLO 31-IL CAMBIAMENTO

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La notte è passata troppo in fretta per me.

Mi sveglio stanca e preoccupata per Davina.

<Dalia, Davina, a tavola> sento la voce di nostra madre dal piano di sotto.

Con gli occhi ancora socchiusi vedo la sagoma di mia sorella sotto le coperte.

<È domenica oggi...vorrei dormire ancora un po'>  biascico.
<Io ho fame>  sospira, e scende dal letto.

<Oggi andremo a fare un giro per i negozi>  dice ad alta voce, aprendo il rubinetto del bagno.

No...dopo tutto quello che abbiamo passato. Questa cosa mi sembra un po' strana.

<Io speravo di poter rimanere a casa...>  replico.
<Sai, Dalia, ho come l'impressione che tu non vorresti uscire da qui prima di appassire...>  commenta.

Mi metto seduta e prendo il cellulare dal comodino.

Non capisco come mai si è alzata così presto oggi?

<Innanzitutto pensiamo a procurarci degli abiti nuovi>  mi dice.
<Dai, possiamo andare un'altra volta>  gli suggerisco io.

<È che voglio uscire adesso> ribadisce con forza. <Ho bisogno di fare qualcosa, qualunque cosa...per sentirmi viva>

<Ehi, tu sei viva> esclamo.
Faccio una pausa e guardo verso la finestra.
<E nessuno ti farà più del male>

Il sole mattutino filtra attraverso le tende, ma non mi trova meno turbata della scorsa notte.

Nella mia vita tante cose che non hanno senso...vanno e vengono come le nuvole nel cielo.

Ed oggi potrebbe essere un giorno in cui cambieranno molte cose. Non lo so ancora per certo, ma me lo sento dentro.

Mi alzo e raggiungo Davina in bagno.

Appena entro, si immobilizza con lo spazzolino in mano e comincia a fissarmi.

<Cosa hai fatto con i capelli?>

<Cosa?>  Insospettita, mi guardo allo specchio.

Quello che vedo è, sì, io, ma...non è la ragazza che ho visto sempre. Non avevo mai avuto quell'aspetto prima d'ora.

Per un istante colgo l'immagine di quella bellezza che mia sorella vede e trova straordinaria...poi vedo tremare tutti i mobili come per un terremoto di magnitudo quattro...il che significa che nessuno di quei due cattivi non si trovano nelle immediate vicinanze.

Ed era una cosa fantastica, positiva riavere i miei poteri, ma in quel momento, turbata, tanto quanto mia sorella, non penso ad altro che al mio nuovo aspetto che vedo allo specchio.

Sono terrorizzata e ho il batticuore. Davina se ne rende conto,  e mi abbraccia forte.

<Non è niente> mi sussurra all'orecchio. <Forse tingersi i capelli non è una cattiva idea>

<Sì, ma io non l'ho fatto e nemmeno tu>  dico con voce strozzata.

In mezzo a tutto quel trambusto, dal piano di sotto ci raggiunge Daniel.

<Cosa succede?> Sorpreso, con gli occhi spalancati si ferma sull'uscio. Appena incrocia il mio sguardo mi rivolge un piccolo sorriso.

<Ecco, il colore dei capelli è perfetto...ti stanno molto bene, sai>  mormora.

<Daniel...cosa mi sta succedendo?>

<Dai, dirò a tutti che sono stata io a tingerti i capelli, non ti preoccupare> fa Davina.

La luce attratta dal buio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora