CAPITOLO 35- IL MURO

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Mi volto indietro, lo sguardo puntato su Gabriel. Sbatto le palpebre, scacciando le lacrime.

<Lui... ci ha sentiti?>

<No, ho alzato le barriere intorno a noi>

<Ma... può leggermi nella mente, vero?>
<Si> una risposta netta, senza preamboli.

<Dimmi come posso bloccarlo>

<Devi imparare la schermatura, alzando i scudi mentali> spiega, sfiorando la mia guancia con le dita.

<Come?>

<Usando i tuoi poteri rimasti> Dice <Devi immaginare un muro attorno alla tua mente, e devi credere che è impenetrabile. E così lo sarà>

Incrocio le braccia al petto.

<E questo è tutto?>

Raphael mi guarda con le ciocche lunghe, arruffati a incorniciare il suo volto, le sopracciglia corrugate.

<Il tuo muro deve essere presente sempre, anche senza concentrarti, e deve reggere sotto pressione...da solo. La cosa deve essere istintiva.>

Mi schiarisco la gola.
<Sembra facile>

<Certo, sembra facile>  mormora. Mi scocca un'occhiata divertita. <Vuoi provare?>

<Adesso?>

<Si> Il suo sorriso, mio malgrado, mi scalda il cuore.

Annuisco, contraendo le labbra. Posso farcela. Devo.
Stringo gli occhi e immagino un muro di mattoni spesso e impenetrabile attorno alla mia mente.

<Ottimo>

Sento un formicolio nello stomaco, al suono della sua voce. <Ora pensa a qualcosa, ma lascia il pensiero libero dietro il muro.> suggerisce lui.
Annuisco in silenzio.
Okay... Strizzò le palpebre più forte, ed evoco il ricordo di Raphael con le ali dietro la sua schiena...le lucide piume bianche che brillavano, iridescenti nella notte.

<Funziona?>

<Non riesco a vedere niente > dice Raphael, giocherellando con i miei capelli.
<Molto bene, piccola.>
Lo guardo, con il cuore che minaccia di uscirmi dal petto.

<Grazie>

<Se vuoi che questa cosa funzioni, devi esercitarti...fino a quando non ti verrà istintiva.> dice con tono roco.

Segue un silenzio che mi sembra strano.

<Cosa dici, il tuo muro reggerà sotto pressione?>

Inarco un sopracciglio.

<Secondo te?>

<Mi sa che lo scopriremo presto>

La sua espressione mi strappa un sorriso.

<Intendi dire... appena usciamo da qui.>

Solo trovarsi accanto a lui fa crepitare l'aria di energie turbolente.

Scrolla le spalle.
<Intendo...>
All'improvviso solleva lo sguardo.

<Sta arrivando qualcuno> dice in tono brusco. Si scosta e si ferma poco distante da me.

<Ehi, tu...> riconosco la voce di mio fratello e mi giro di scatto.

Oh no! Sembra che le cose attorno a me vanno di male in peggio.
Daniel viene verso di noi, l'espressione dura in viso.

<Dalia, sei ancora con lui?>
Il suo tono freddo mi mette i brividi.
Chiudo gli occhi per un secondo, prendo un respiro profondo, gli riapro e gli punto nei suoi.
<Smettila di controllarmi, Daniel.>

La luce attratta dal buio Where stories live. Discover now