CAPITOLO 52 - TORNA DA ME

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Non riesco a capire di cosa stesse parlando Corbin.

Io non ho un ragazzo...anzi, non ne ho mai avuto.

Finalmente Raphael mi lascia andare la mano e io tiro un respiro di sollievo e inizio a massaggiare il polso.
Con lo sguardo basso mi giro per andarmene via da lì.

Non voglio più vederlo o sentirlo. Mai più e invece...

<Dalia, mi dispiace> lo sento dire dietro di me.

Avverto qualcosa nel suo tono di voce...e allora?
Per me non cambia niente.
Come dovrei comportarmi quando ormai il danno è fatto?
Be', mi ha quasi spezzato le ossa della mano e io che cosa dovrei fare, saltare dalla gioia, forse?

Non lo perdonerò mai.
Sono così arrabbiata, che non vedo niente davanti agli occhi. Proseguo tra la folla trattenendo le lacrime.

Sono preoccupata per Davina, mi guardo intorno, cercandola, ma vedo tante brutte facce.

Appena trovo mia sorella me ne vado via di qui e poi non seguirò mai nella mia vita nessuno di loro...dico a me stessa

Il mio cuore sussulta...nel sentire due braccia forti, che mi avvolgono e in un lampo mi strappano via da lì.

Apro gli occhi e mi rendo conto che sono ai margini di un bosco fuori città, e so esattamente che sono nelle braccia di Raphael, lo capisco ancora prima di guardarlo in faccia.

La rabbia prende il sopravvento e reagisco, mi divincolo dalle sue braccia.
<Lasciami andare> Grido e lui molla la presa.

<Dalia> sussurra quasi come un lamento interiore.

Un senso di perdita e confusione mi prende di sorpresa facendomi male, mentre indietreggio e mi scosto i capelli dal viso, d'un tratto diventati... castani.
Non mi stupisco più, ormai sono abituata ai cambiamenti.

La trasformazione è fulminea sotto i suoi occhi e lui, attonito, si blocca a fissarmi.

Avverto qualcosa di diverso dentro di me, come se qualcuno ha reciso quella connessione che c'è tra noi e mi ha reso più libera.

La sofferenza è lampante e non si può fingere, la percepiamo entrambi ma non me ne importa.

Voglio allontanarmi da lui, riavere i miei poteri e non me ne importa che è...tornato.
Mi si stringe il cuore nel vedere quanto soffre, ma faccio finta di niente.

Mi rendo conto che una parte di me, quella sbagliata...vorrebbe solo andare da lui e abbracciarlo.

<Fammi vedere>  riesce a dire afflitto. Fa un passo verso di me sfiorandomi il braccio.
<Sto bene> sbotto e in modo brusco schivo la mano.
<Vuoi dirmi dov'è mia sorella?> Chiedo.

<È al sicuro...con Gabriel> mi risponde immobile.

<Mi rifiuto a crederti, ma se fosse così, forse sarei anche io più al sicuro con lui, invece che con te>  dico e le mie parole lasciano il segno sul suo volto.
Schiude le labbra per dire qualcosa ma poi rinuncia.
Serra la mascella, ferito.
Non mi fermerà con il suo questo atteggiamento.

Continuo a infliggergli il dolore con ogni parola che esce dalla mia bocca.

<Lui è diverso da te...molto meglio>

<Ti ho detto che mi dispiace> esplode Raphael, interrompendomi.
<Tutto questo non doveva succedere. Tu...e tua sorella non dovevate essere qui>  spiega con la voce rotta dall'emozione.

Si passa la mano tra i capelli e per qualche secondo, esasperato distoglie lo sguardo da me.

<Si può sapere come avete fatto voi due a raggiungermi, in un lampo senza che nemmeno me ne accorgessi?> Mi fulmina. Il suo tono di voce non mi piace.

La luce attratta dal buio Where stories live. Discover now