CAPITOLO 18 - UN PICCOLO LITIGIO

6 1 0
                                    


Mi sveglio sorridente. Il potere pulsa dentro di me per alcuni istanti e si spegne. È ancora lì, come una fiamma tremolante, ma appena percettibile. Chi potrebbe essere vicino... Raphael ho... qualcun'altro?

Lascio che le mie emozioni intervengano, e mi godo la luce del giorno che entra dalla finestra, le nuvole dalle forme strane che attraversano il cielo.

Dopo essermi vestita, vado dritto in cucina e, ignorando mio fratello che sta cucinando, mi siedo al tavolo, di fronte a Davina.

<Ehi, hai gia mangiato?>

<Si> mi guarda, perplessa.

Prendo un po di succo facendo finta di niente.

<Non sono sicura di voler andare a scuola oggi> dico in modo diretto. <Non posso andare lì, e fingere di essere normale, quando tutti mi guardano come se non appartenessi a questo posto.>

Daniel mi lancia un'occhiata di traverso.

<Non credo che tu sia così sola ora, Dalia>

Ammetto che non mi piace il suo atteggiamento. Mi infastidisce più di quanto vorrei.
<Non capisco cosa intendi?>

<Scommetto che anche il tuo principe è un po'...strano> aggiunge.

<Strano in che senso? Perché pensi che sia strano?>

<Ad esempio, non ha paura di prendere un pugno in faccia> spiega, continuando a preparare la colazione.

OH MIO DIO. Alzo gli occhi e lo guardo sconvolta. Mi piacerebbe pensare che stia scherzando, ma ovviamente non sta scherzando.

Voltandosi, mi fissa un momento.

<È un tipo pericoloso...non hai paura?>

<No, lui non mi spaventa> rispondo frettolosamente, il mio cuore comincia ad agitarsi nel petto.
Non posso fare a meno di notare che ha dei graffi... e un livido sulla guancia. <Ché ti è successo alla faccia?>
Il mio tono adesso e piuttosto preoccupato.

<Niente.>

Non gli credo e sono tentata di abusare dei miei poteri, ma al momento, oltre al fatto che sono sicura che non sta funzionando, mi rendo conto di cosa sta cercando di fare.

Non sono arrabbiata con lui, ma sono triste.

<Daniel e Raphael hanno litigato di brutto ieri sera> riferisce Davina

<Cosa?>

<Non conosco i dettagli, ok?> afferma. Adesso è preoccupata.

<In realtà, non ho ancora finito con lui> ringhia Daniel. Rimango un attimo in silenzio, fissandolo.

<Stai scherzando, vero?>

<Beh...sembra...> comincia Davina, guardando noi due... incontra il mio sguardo, fa spallucce e dice: <Sembra che il nostro fratellino e il tuo nuovo amico non si capiscono più.>

Devo ammettere che ha ragione, e questo è davvero un problema.

<Non mi stai aiutando, Davina>

<Mi dispiace> fa lei. Un profondo senso di delusione mi fa arrabbiare.

<Okay, prima di tutto, Raphael non è il mio ragazzo> dico acida, guardando di nuovo mio fratello. <E in secondo luogo, come ti è passato per la testa di fare a botte con lui?>

Cerco di mantenere la mia indignazione, anche se non succede nulla di straordinario, e lui se ne accorge.

<Dopo che lo hai conosciuto...non sei più la stessa, Dalia> dice, aspramente.
<Quel tipo ha accesso ai tuoi poteri. E questo, non ti pare un po strano?>

<Già, anche io ho capito che sei nei guai...perché sei tornata normale> dice Davina buttando benzina sul fuoco. <È successo tutto a causa sua.>

<Ecco, appunto> conclude Daniel, dando il colpo di grazia.

<E questo vi dà fastidio?> chiedo, guardando lui, e poi lei.

<Ehi...abbiamo timore che lui ti sta influenzando> replica Davina

<Ti sei posta la domanda...chi e lui?> Chiede Daniel.

<Dovreste essere felici per me, non attaccarmi e chiedervi perché e per cosa... importante che ora mi senta bene...sono normale come tutti gli altri. Ho scoperto che posso permettermi di sentire tutto quello che desidero... senza preoccuparmi di fare del male a qualcuno, senza costringermi a seppellire i miei sensi. Ma non è quello che volevate?> esplodo, determinata a difendere il mio amico.

Daniel si gira a guardarmi attentamente.

<Ti prego, non mi dire che lui davvero ti piace.>

Per qualche secondo ci guardiamo... pronti a litigare.

<Tu lo ami, vero?> Continua con la domanda, forando i miei occhi.

Guardo mio fratello. Vorrei poterlo vedere senza pensare a Raphael, ma non posso.

Un turbine di emozioni mi travolge. Sono in preda al panico, ma non credo di riuscire a liberarmi di tutto questo e... scelgo di restare.

<No, no...>

<Non mentirmi, Dalia, mi interrompe serio. <Dimmi la verità.>

<Dai, non puoi biasimarla, Daniel> interviene Davina in mia difesa. <Cioè...l'hai visto, no? È un bel ragazzo... davvero mitico.>

<Lui è pericoloso.> Sentenzia Daniel.

<Non è vero> ribatto. <Ma anche così...e anche se avresti ragione...non è pericoloso per me.>

<Puoi dirmi da dove viene? Chi è...lui?>

Apro la bocca e la richiudo. Non posso affrontare qualcuno senza sapere cosa sto affrontando. Mio fratello ha ragione su questo.

<Ecco fatto.> conclude in modo secco. <Devi evitarlo. Se l'istinto non mi inganna, anche se...quell'essere...ha buone intenzioni, non va per niente bene... per te.>

I miei occhi restano sui suoi per qualche secondo buono.

Capisco la sua preoccupazione, ma ora mi sto riabituando alla vita normale, non avrei permesso a mio fratello o a nessun altro di darmi delle regole, anche con la buona intenzione di proteggermi.

<Se per... "devi evitarlo" vuoi dire...>

<Ascoltami> mi interrompe. <Quando dico che tu devi evitarlo, cioè devi stargli lontana... dico sul serio.>

Apro la bocca per parlare, ma Davina prende il comando.

<Daniel forse odi quel ragazzo, per qualche ragione, ma dai, non...sarebbe mica...un maniaco, o chissà cosa.>

<Mi dispiace non potervi spiegare tutto, ma dovete fidarvi di me, quando vi dico che non è come sembra> ribadisce, Daniel, finendo di cucinare.

Il mio sangue si raffredda.

<Se sai qualcosa e noi non lo sappiamo...>

<Il discorso è chiuso, Dalia.> m'interrompe, con voce ferma.

Sento un groppo in gola. Mi alzo ed esco a prendere un po' d'aria.

La luce attratta dal buio Where stories live. Discover now