CAPITOLO 48 - LA MINACCIA

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Per prima, sento le voci. Percepisco la rabbia e qualcos'altro.

<Dimmi perché non riesco ad avvicinarmi? Mi spieghi cosa gli sta succedendo, cos' ha ché non va?> Gabriel è frustrato.

<Tu non la tocchi più. Lei è qui soltanto per colpa tua> grida Raphael

<Ma siete pazzi, voi due...non si urla qui>
La voce femminile è di mia madre.

<O Dio, la mia mamma è insieme a loro> sussulto, aprendo gli occhi...forse.

Una luce intensa come il sole, mi abbaglia.
<Dove sono?> Chiedo perplessa.
Pensavo, che avrei visto la mia mamma, invece...

<Insieme a me>
Una voce che già conosco, si fa sentire...di nuovo.

Mi giro di scatto e la vedo. Finalmente la posso guardare negli occhi.

È una ragazza bellissima, vestita di bianco. Indossa un abito lungo splendente.

Il suo viso perfetto risplende, come una stella nella notte, le labbra piene color rosso rubino e i capelli lunghi biondi le coprano tutto il fondoschiena.

Mi guarda con gli occhi grandi celesti. Il suo sguardo intenso mi fa sussultare. <Ciao>

<Chi sei?>

<Sono io...Thea> accenna un sorriso.

<Perché sono qui? Sono... morta?>
Inclina la testa, osservandomi.
<No, non sei morta.  Di questo hai paura?>

Se sei dentro la mia testa dovresti sapere di cosa ho paura, no?

Lei si muove verso di me, e io indietreggiò istintivamente di un passo.
<Non voglio prendere il tuo posto, tranquilla.>
<E io non te lo permetterei> dico d'un fiato.
Ottimo, su questo siamo d'accordo.
<Allora cosa vuoi? Perché mi hai fatto del male?> Chiedo aggrottando le sopracciglia.

<L'ho fatto perché mi hai fatto arrabbiare> spiega
<Io non ti ho fatto niente, nemmeno ti conosco

<Ero dormiente, ma ora non più>

<E questo cosa significa?>

Forse non avrei dovuto fare questa domanda, perché
d'improvviso ho paura di sentire la risposta.

<Significa che ci rivedremo molto più spesso di quanto tu voglia>

Sento la tensione scendermi lungo la spina dorsale.
Qualcosa è sbagliato dentro di me. Come fa a essere reale?

<Solo perché qualche cosa sembra inconcepibile non significa che non possa essere reale>
<Anche tu mi leggi nel pensiero?>

<Proprio così...sono nella tua mente. So tutto di te.>
Un inquietante senso di disagio e nervosismo mi rendono disperata.

<Io non ti conosco>

<Imparerai a conoscermi>

Non è quello che voglio sentire.

<Presto imparerai che c'è un limite a quello che io sono disposta a sopportare.>

Mi sento come un agnello portato al mattatoio, avverto la paura che mi avvolge e vado in panico.

<Sì? E sarebbe?>

<Tu non puoi amare Gabriel.>

Alzo gli occhi al cielo.
<Ma tu sei fuori di testa. Io non  amo Gabriel>

<Lo pensi davvero? Non ti fa sentire le farfalle nello stomaco?>

Rimango in silenzio. Ora capisco quello che intende... capisco quello che non ho mai capito prima. E il solo pensiero mi fa venire voglia di piangere e di urlare.

<Hai fatto la scelta sbagliata, Dalia.> dichiara in modo grave.

La luce attratta dal buio Where stories live. Discover now