CAPITOLO 13 - GABRIEL POV's

7 1 0
                                    


Sento qualcosa nell'aria...una spinta...forte; La chiamata di Greyson, in un momento di debolezza, raggiunge il mio cervello e la mia mente. Sento il dolore, la sua immagine diventa reale e sono in grado di interagire.

È un richiamo e sento il bisogno istintivo e irrefrenabile di proteggerlo, e il mio corpo reagisce più velocemente del mio cervello, materializzandosi nell'aria sopra una fabbrica abbandonata, in mezzo al nulla.

L'edificio è pieno di attrezzature obsolete, rotte e inutili.

Volo a bassa quota e avvisto due uomini armati. Dimentico di prestare attenzione, ma loro non mi notano.

Scopro che ho una certa sensibilità. Non riesco ancora a crederci.

Greyson mi ha chiesto aiuto...e non lo fa mai.

L'ho lasciato molti anni fa in una famiglia adottiva. E da allora non riesco ad avvicinarmi abbastanza. Non me l'ho permette.

A causa mia ha perso i suoi genitori.

In un certo senso, mi sento ancora in colpa per averli lasciati morire, senza aver fatto nulla per salvarli.

Greyson è proprio qui. È una presenza molto debole ma la sento nell'edificio.

Un attimo vedo quegli uomini entrare nell'edificio...un attimo dopo sono dentro, più veloce del vento e invisibile. Alzo la testa. Mi concentro lentamente su cinque uomini.

Uno è Greyson, il suo corpo, appeso ai polsi a una sbarra, è coperto di sangue.

Con la testa appoggiata al petto, tossisce, inspira violentemente, mentre un altro, con sguardo duro, lo colpisce più volte con un tubo.

Il terzo, tarchiato, tocca con la punta della scarpa il cranio di un ragazzo morto che giace per terra in una pozza di sangue. E, naturalmente, proprio dietro di lui ci sono gli altri due uomini, ultimi arrivati.

Colti di sorpresa, mi guardano con gli occhi sgranati, paralizzati dalla paura.

Improvvisamente mi sento come se avessi appena fatto un respiro profondo, ma prima che io possa respirare...qualcuno me lo toglie.

La figura di Greyson diventa sfocata ai bordi. Un potere antico e feroce entra in profondità dentro di me e si riversa come un'enorme onda, e tutto ciò che sento è freddo e odio.

Qualunque cosa sia, so che non posso controllarla, non posso fermarla.

Mi fa dimenticare me stesso. Non mi interessa chi sono questi uomini o cosa sono. Sono tutti morti.

Un ringhio basso, e non evito lo spargimento del sangue.

Scompaio e contemporaneamente appaio vicino al primo, infilando nel suo corpo la lama del pugnale affilato.

Non riesco a vedere una vita innocente dietro quell'uomo. Non questa volta. Spari, urla e ancora morte.

Con brutale e improvvisa ferocia, anniento l'altro, ringraziando il Signore che Greyson nel frattempo ha perso conoscenza.

Non sente il crollo, l'urlo e il gemito di quell'uomo che in un attimo è a terra.

Prima che gli altri due possano reagire, scompaio e riappaio come un fantasma.

Finiscono scagliati contro il muro. Sono gli ultimi a morire. Mi muovo così velocemente che non si rendono conto di chi li ha colpiti.

Silenzio.

Svanisco e appaio davanti a Greyson.

La sua mascella si contrae e i suoi occhi tremano e si aprono. Respira a fatica, ma respira. Si muove ed emette un gemito. Tossisce e apre gli occhi.

La luce attratta dal buio Where stories live. Discover now