Ballo di fine anno

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Megan mi sistema i capelli, è impegnata ormai da un quarto d'ora a laccarli e pettinarli, ha deciso di farmi qualche boccolo, perché a suo avviso, mi avrebbe incorniciato il viso.
Intanto io pensavo solo a quanto mi mancherà Alex e un senso di malinconia mi pervade esattamente come la prima volta che sono venuta ad abitare qui.
Non vuole che mi guardi allo specchio fin quando non avrà finito e ogni volta che provo a girarmi di nascosto mi si para davanti; mi viene da ridere, ma apprezzo lo sforzo. Di sotto tutti stanno aspettando di vedere come sia venuta la sua opera: ha voluto occuparsi lei di tutto, sia trucco che parrucco e credo non aspettasse altro che questo momento.
《Finito!》annuncia battendo le mani fiera dopo circa un'ora e mezza.
《Puoi guardarti》.
Spero di non spaventarmi nel vedere l'opera completa, anche perché credo di non saper fingere stupore.
Sono rimasta seduta per un'ora con Jack in braccio, mentre le gambe mi si stavano addormentando!
Mi volto e mi guardo allo specchio, rimanendone stupita.
È stata davvero accurata, credevo che improvvisasse.
Probabilmente è più brava come truccatrice che come cuoca.
《Wow, mi piace molto》mi complimento.
Almeno così non sembro un leone scappato da uno zoo, e tale acconciatura mi conferisce anche un paio d'anni in più. Megan sembra fiera del suo operato. Mi ha alzato i capelli in uno chignon e alcune ciocche ondulate ricadono dolcemente sulle spalle. A fine serata probabilmente rimarrà non più di un boccolo.
《Sei identica a tua madre. Sembra ieri quando avevamo la tua età. Le feci la stessa acconciatura al nostro ballo》inizia a ricordare e si asciuga un lacrima.
Io cerco di ricordarmi di com'era quando era viva, perché non voglio più sentirmi svuotata come quando è morta, soprattutto oggi.
《Ricordo che prima di diventare amica ero invidiosa di lei, perché era quella che aveva intorno tutti i ragazzi》sorride.
《Poi scoprì che lei non sopportava me perché Jason mi gironzolava intorno; ma non dirlo a tuo padre!》aggiunge sussurrando. Non sapevo che a mia mamma piacesse Jason prima di stare con papà.
Mi piace che Megan mi stia raccontando aneddoti di quando lei e mamma erano giovani, in un qualche modo mi fa sentire vicina la sua presenza; lei l'ha conosciuta come io non avrei mai potuto fare. Rivangare i vecchi ricordi mi fa pensare che conosciamo i nostri genitori solo per quello che diventano, ma non sappiamo come sono stati da adolescenti e non ci rendiamo conto che anche loro hanno vissuto le nostre stesse esperienze. 
《Che sciocca che sono, questo è il tuo giorno, non volevo rattristarti Sam》mi accarezza la guancia.
《Non sono triste》la rassicuro.
Mio padre bussa alla porta e Megan gli dà il permesso di entrare, è il primo a vedere l'acconciatura.
《Oh sei stupenda, è venuta benissimo Megan. Sei sempre la migliore!》si complimenta con lei e le fa un occhiolino. Lei poi ci lascia un momento da soli.
Noto che ha in mano una busta e quello all'interno ha tutta l'aria di essere un vestito.
《Ho portato questo per te》caccia l'abito dalla plastica.
《Era di tua madre, lo indossava al suo ballo di fine anno》sento che trattiene a forza le lacrime. 
Non l'ho mai veramente visto piangere per lei, sebbene deve averlo fatto nella sua testa per mesi.
Prendo il vestito quasi fosse un cimelio.
È interamemte in pizzo rosa, con varie sfumature di nero e marrone chiaro, adornato con brillantini svaroski lungo tutto il corpetto con scollatura a cuore; inoltre non ha le spalline e ricade dolcemente lungo tutta la vita fino a toccare terra.
È stupendo, mi sembra di rivedere lei prima ancora di indossarlo.
《L'ho fatto accorciare e stringre un pò ma tu e lei avevate quasi la stessa taglia, quindi direi che dovrebbe calzarti bene》gli si spezza la voce.
Lo consolo nel mio abbraccio.
《Grazie, è meraviglioso》.
《Lei voleva che lo indossassi. Non te l'ho mai detto ma fin dalla tua nascita lei lo conservava per questo giorno, come se fosse una specie di rito di passaggio. Voleva che tu avessi il suo vestito. Sarebbe fiera di te se ti vedesse adesso con il suo vestito indosso》.
Il viale dei ricordi fa male, ma sa essere anche gradevole.
Annuisco perché non posso dire altro.
Mi lascia sola per potermi cambiare. Sinceramente non avevo idea di cosa indossare, Megan avrebbe voluto comprarmi uno di quei vestiti principeschi in una delle boutique in centro, infatti credevo di dovermi affidare completamente ai suoi gusti personali che in realtà non sono affatto male, ma il vestito di mamma è qualcosa che ci legherà per sempre, una specie di vincolo che mi permette quasi di sentirla addosso e non potevo sperare di meglio.
Rimango qualche minuto a fissarmi allo specchio. Le somiglio veramente tanto. Da alcune foto che sono rimaste nella casa a New York nel nostro salotto, si può dedurre che siamo (o eravamo), due gocce d'acqua.
Mamma è sempre stata giovanile sebbene gli anni stavano iniziando a farsi sentire sul suo volto, ma è rimasta sempre bella, fino alla fine, nonostante i capelli che stavano iniziando ad imbianchire e le rughe sotto gli occhi.
Faccio due piroette su me stessa per osservarmi meglio e direi che sono pronta.
Nella busta insieme al vestito, ci sono dei tacchi a spillo che mio malgrado, indosso. Sono in tinta con il vestito, rosa pallido.
Purtroppo, non so stare in equilibrio come sicuramente sapeva starci lei.
Se potessi andrei con le converse, ma nulla mi vieta di infilarmele in borsa, infatti mi affretto a farlo prima di dimenticarmene.
Do un ultimo ritocco al rossetto e sono pronta per il ballo. In un certo senso, per me è davvero un rito di passaggio, il passaggio ad una specie di nuova vita.
Oggi sono qui e domani sarò lontana migliaia di chilometri e non posso fare a meno di sentirmi triste. Anche se non sempre sono stata felice, anche se non sempre Alex mi ha reso le cose facili e soprattutto, nonostante ultimamente mi ha fatta rimanere in bilico tra la voglia di lui e l'incertezza, io lo amo.
Pensare di dover rinunciare a tutto ciò che abbiamo costruito è come rinunciare ad una certezza, all'unica parte certa della mia vita, perché in effetti, stare qui era diventata una certezza, avevo ripreso una routine ben precisa.
Cosa ne sarà di me una volta tornata a New York, nella mia vera casa?
《Sam》mi richiama Megan dal piano di sotto.
《Arrivo》.
Non sto nella pelle.
Voglio vedere la faccia di Alex quando mi vedrà; probabilmente mi starà aspettando in fondo alle scale.
Scendo lentamente per aumentare l'attesa. Quasi mi sento come sul tappeto rosso.
Quando finalmente scendo abbastanza gradini da veder comparire i visi di papà ed Alex, scopro che si sono posizionati rispettivamente ai lati sinistro e destro delle scale, come se tutti non aspettassero altro che vedermi comparire.
Arrossisco ma spero che non lo noti nessuno.
Entrambi mi fissano inebetiti.
Per un attimo mi passano davanti tutti gli attimi di noi insieme, come  la mia prima sera in questa casa, quando mi osservò esattamente dallo stesso punto, quasi con la stessa espressione, anche se cercava di nasconderla. All'ora ancora non sapevo che sarebbe successo tutto quello che è successo e che mi sarei innamorata senza neanche rendermene conto; anzi, forse lo sapevo, perché credo di essermi innamorata di lui fin dal primo istante in cui i nostri sguardi si sono incontrati.
《Sei bellissima》dice completamente concentrato su di me.
Indossa uno smoking nero e dentro il taschino ha una piccola rosa.
Non l'ho mai visto così elegante e ordinato e devo dire che questo look gli dona.
Porta i capelli gelatinati all'indietro e sembra più grande almeno di un paio d'anni.
《Oh Sammy, sei stupenda》papà mi abbraccia senza contegno ed è una cosa che mi fa ridere. Ho notato che dopo l'incidente non ha smesso di zoppicare, infatti per poco non mi fa cadere per terra, ma non gli rimprovero nulla.
《Sei identica a tua madre》ripete la stessa frase di Megan.
Ogni volta è un onore sentirlo dire.
Una lacrima di emozione adesso cola anche sul mio viso mentre Alex è rimasto totalmente in silenzio.
《Tu non piangere tesoro, ti farai colare il trucco e non puoi permettertelo》sorride Megan mentre Jason la consola. Alex mi tende un braccio pronto ad essere il mio cavaliere per l'ultima sera.
Pensare a queata come la nostra ultima sera suona strano, come se nuovamente un capitolo della mia vita si chiudesse. 
Mi domando cosa farà dopo che me ne sarò andata, o meglio, so cosa ha intenzione di fare: iscriversi al college e continuare con il percorso sportivo.
Piuttosto mi chiedo con quanta intensità mi penserà, se smetterà mai di farlo, e semmai amerà un'altra come ha amato e ama me.
Pensarlo adesso fa male, saperlo nelle braccia di un'altra che non sono io non mi fa assolutamente stare meglio e penso sia lo stesso per lui.
So che il tempo dovrebbe guarire le ferite, ma dover dimenticare una persona che è stata così importante per me mi risulta impossibile e mi risulta impossibile anche pensare a me tra le braccia di un altro. 
Potrei dire che è stato il destino a farci separare, forse non siamo fatti per stare insieme dopotutto.
Preferisco darmi questa spiegazione perché non ne ho altre.
Ma allora perché ci ha fatto incontrare?
Non posso più evitare di chiedermelo e di nascondermi dietro la scusa del tempo, perché non ne abbiamo più.
Megan prima di lasciarci andare ci scatta una foto che esce qualche secondo dopo dalla polaroid, una di quelle classiche foto da ballo del liceo con Alex che mi abbraccia impostato, e io che sorrido un pò tirata.
《Ancora una》chioccia mentre anche Jack abbaia facendo le feste. Probabilmente percepisce la concitazione del momento.
La seconda è decisamente meglio: io fisso la fotocamera mentre Alex guarda me tenendomi fra le braccia. È così che ci voglio ricordare. Lei si distrae un secondo e io me la infilo in tasca.
Cerco di accumulare quanti più ricordi di noi, di lui.
《Un'ultima cosa e poi potete andare》aggiunge mio padre mettendomi al collo una collana con dei diamanti decisamente pesante, anch'essa indossata da mia madre al suo ballo; era di mia nonna.
《Ora non ti manca nulla. Ci vediamo dopo Sammy, e mi raccomando, siate prudenti e non bevete troppo, anzi, non bevete affatto》.
Forse l'alcol è proprio quello che ci vuole per superare la serata ma voglio passare le ultime ore con Alex da sobria. 
Lui sembra frettoloso di andare e in effetti, tra mezz'ora, inzieranno i festeggiamenti, ma ad essere sincera, non vedo l'ora di passare gli ultimi istanti da sola con lui.
Aprendo la porta trovo parcheggiata difronte casa una limousine.
Spalanco la bocca. Ormai dovrei essere abituata alle sue sorprese.
È il suo ultimo regalo.
Apro bocca per ringraziarlo ma non me lo permette.
《Non dire il solito "non dovevi". Per una principessa questo ed altro》asserisce. Gli salto addosso e gli lascio un bacio senza poterne fare a meno.
Non so come farò a farne a meno quando sarò lontana. Segretamente mi piange il cuore.
Megan ci scatta altre foto con il cellulare davanti all'auto, anche quando non siamo in posa.
《Una con Jack》insiste all'ottava fotografia che ha scattato in meno di un minuto.
《Amore, lasciali andare》la riprende Jason come al solito, lui le ricorda sempre che deve darsi un contegno.
Mi mancheranno molto anche loro, sono stati davvero la mia salvezza.
Quando mi decido a staccarmi dall'abbraccio di Alex, mi apre la portiera ed entro in macchina seguita da lui.
《Alla high school perfavore》ordina telegrafico lui, alchè lo chauffeur parte.
Dentro, l'auto è talmente spaziosa che potremmo starci anche in dieci, ed è allestita con un piccolo tavolino e qualche dolcetto al centro, con luci a led ai lati delle portiere e i sedili rivestiti in pelle in cui sprofondo comodamente.
《Ti piace? Spero che tu stia comoda》.
Scoppio a ridere.
《Non sono mica incinta. Sono comoda ed è tutto perfetto.
Ti amo tantissimo.
Grazie》.
Lui sorride e si siede accanto a me. Mi domandavo solo quando si sarebbe avvicinato.
Per i prossimi minuti, guarda fuori dal finestrino mentre io guardo lui.
《Alex...》.
Si volta ma non so cosa dire, o meglio, non so neanche come articolare le parole. Infondo non so neanche che potrei dirgli visto che sto per lasciarlo; meglio goderci gli ultimi istanti senza sprecare parole.
Mi poggio con la testa sulla sua spalla e lui mi accarezza la guancia. Ha la mano leggermente sudata e ruvida.
《Come farò senza di te Sam!》afferma, non c'è una vera risposta e io mi sto chiedendo esattamente la stessa cosa.
Mi offre un dolcetto ma io rifiuto, così lo mangia al mio posto.
《È delizioso》.
Io invece ho lo stomaco chiuso.
Sono solo grata per la nostra vicinanza e perché la vita ci ha fatto incontrare, nonostante ora prenderemo strade separate.
Ma non rimpiango nulla di quello che c'è stato.

ALEX
È poggiata sulla mia spalla.
Questa sera la vedrò per l'ultima volta, ed è reale. Lei se ne andrà e manca sempre meno.
Fingo di non pensarci ma non è così e so che ci pensa anche lei. Non ho avuto nemmeno il tempo di realizzarlo che è successo tutto così in fretta.
Domattina mi sveglierò e scoprirò che non sarà nella sua camera, che non lo sarà mai più e penserò solo al fatto che il giorno prima si trovava tra le mie braccia, al fatto che il secondo prima c'era e quello dopo no.
Non ci sarà giorno in cui non penserò alla sua assenza e sebbene entrambi vogliamo fingere che ci rivedremo, che non sarà finita, probabilmente sappiamo che invece sarà l'ultima volta che ci vedremo.
È stato come un attimo fugace e io l'ho colto, ma ora deve finire. Devo svegliarmi dal sogno.
Mi chieso solo cosa avremmo potuto fare ancora insieme e come sarebbe stata la nostra vita.
È inutile tormentarsi ora; non ci sarebbe stato più futuro in ogni caso e non dovrei più pensarci.
E soprattutto non voglio pensare minimamente a quando saranno passati mesi, anni, e lei si sarà rifatta una vita con qualcun'altro e magari lo amerà più di me; d'altro canto, per me nessuna sarà mai come lei ed è ingiusto che dobbiamo lasciarci in questo modo quando il nostro è stato vero amore.
È stato sciocco da parte nostra credere che sarebbe stato diverso?
Perché mi risulta così impossibile smettere di pensare a lei?
Devo distogliere l'attenzione, magari concentrandomi su qualcosa di positivo, come la speranza che magari un giorno ci rincontreremo e spero che sia presto perché non potrei mai sostituirla e voglio che per lei sia lo stesso. Non credo di poter mai amare nessun'altra come lei.
Di lei noto ogni dettaglio, anche la cosa più impercettibile, come i suoi capelli che profumano di balsamo e il suo collo invece di qualche lozione alla frutta; non posso vivere senza l'odore del suo profumo addosso.
Sui miei vestiti, nel corridoio, nella sua camera e perfino in auto,  rimane sempre un pò della sua fragranza.
Spero di continuare a sentirla quando andrà via, almeno mi ricorderà che c'era.
Ho visto la sua lettera, quella che mi ha scritto per fare in modo che non mi dimentichi di lei. Non potrei mai.
L'ho letta circa venti volte in circa tre minuti. Perfino quella contiene il suo profumo.
La vedo sorridere a vuoto.
《Sai, avevo comprato due biglietti per la partita dei Los Angeles Chargers da andare a vedere il mese prossimo. Volevo farti una sorpresa perché credevo che sarei rimasta di più》annuncia.
Io la attiro al mio petto e le accarezzo i capelli.
《Possiamo ancora andarci. Sarebbe un'occasione per rivederci》.
Lei sospira.
《E poi cosa faremo? Cercheremo all'infinito scuse per vederci? Non mentiamo a noi stessi: avremo vite diverse》ammette con una durezza che mi spacca il cuore.
《Lo so, ma questo non vuol dire che non possa venire a trovarti ogni tanto》.
《Per poi ricordarci che non staremo mai insieme? Non avrebbe senso, sarebbe troppo doloroso》.
Faccio spallucce.
《Non possiamo farci niente Sam》.
Possiamo solo accettarlo, credo.
Lei si stringe a me.
《Comunque non dovevi spendere tutti quei soldi per me》.
《Volevo ripagarti per tutto quello che hai fatto per me》.
Sapevo che lo avrebbe detto.
Non potrei amarla di più, anzi forse si.
D'improvviso l'autista frena e capisco dal ronzio di voci e luci colorate a intermittenza, che siamo arrivati.
Le apro la portiera e l'aiuto a scendere, sperando che non inciampi sui tacchi.
Non ho mai visto la scuola più colorata di così. Gli studenti e ormai ex allievi diplomati si dirigono in coppia dentro, verso la palestra.
Fuori hanno sistemato delle lampadine lungo tutto il giardino legate a qualche albero, accanto invece, le lanterne, per impedire che volino. 
A fine serata gli studenti potranno farle volare in cielo come da traduzione nella nostra scuola.
Una cosa romantica ma anche triste.
Dalla palestra arriva attutita la musica e sulla parete principale dell'ingresso è affisso un cartellone con la scritta in rosa e viola "ballo di fine anno"; di sicuro anche questa è stata un'idea di Olivia dato che è tutto troppo color pastello.
《Wow, Olivia ha fatto del suo meglio》constata.
Entriamo mano nella mano in silenzio fino al corridoio, quando poi decido di prenderla in braccio sollevandola per le ginocchia.
Lei ride e amo la sua risata.
《Perché?》domanda.
《Perché sei la mia principessa》.
《Sono una principessa fortunata》conclude.
Piuttosto, sono io ad essere stato fortunato per essermela meritata.
Entriamo insieme, sebbene non ci sarà mai nessun ritorno a casa insieme a lei....

𝑷𝑬𝑹 𝑺𝑬𝑴𝑷𝑹𝑬 𝑻𝑼𝑨Where stories live. Discover now