A scuola

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Mi guardo allo specchio per l'ultima volta prima di decidere di aprire la porta del bagno a cui Alex sta bussando da minuti per farmi uscire. Direi che ho portato la sua, praticamente inesistente pazienza, al limite, e un pò mi diverte.
Purtroppo però, ha ragione a mettermi fretta. Manca solo un quarto d'ora al suono della prima campanella e questo vuol dire che per evitare di fare tardi, lui dovrà guidare velocemente, ignorando le regole stradali. Come se già non lo facesse normalmente.
Ottimo lavoro Sam!
Il fatto è che non sono pronta psicologicamente, ho paura di non essere accettata, di essere guardata come "la nuova ragazza", soprattutto perché la scuola è già iniziata e non è mai un bene arrivare all'ultimo anno, ma poi penso che ultimamente ho affrontato cose peggiori: il lutto di mia madre.
Non dico che sarà una passeggiata ambientarsi, ma almeno ci devo provare.
《Non voglio fare ritardo perché tu devi truccarti per non sembrare uno zombie di The walking dead! Andiamo, altrimenti ci vieni a piedi a scuola》grida bussando con i pugni. È abbastanza alterato e io l'ho ignorato, credo sia per questo che sembra che voglia scardinare la porta.
Dal piano di sotto sento Megan richiamarlo per il tono che ha usato, e lui sbuffa.
《Si, ho capito...arrivo》rispondo, poi sento che si prende una bella sgridata anche da Jason e ridacchio, dopodiché, finalmente con un respiro profondo, apro la porta.
Lui mi lancia un'occhiata truce;  《dovevo prepararmi psicologicamente》rispondo disinvolta e lo supero. Sento il suo fiato sul collo mentre scendo le scale per raggiungere la sala, oltre che la sua colonia e non posso fare a meno di inspirare. Megan mi porge la colazione, per un attimo mi ricorda mia madre, anche lei mi preparava la colazione prima di uscire di casa.
Ogni minimo gesto mi ricorda di lei, e mi ricorda che non sarà mai più con me. Fingo di provare a vivere una vita normale, fingo disinvoltura con gli altri ma appena sono sola mi investe il senso di vuoto che provo.
《Grazie》rispondo sorridendole.
Alex mi tira per un braccio e afferra le chiavi della moto, salutando di fretta i suoi.
《Buon primo giorno Sam》grida Megan sull'uscio della porta mentre suo marito le fa eco.
Io annuisco e sorrido forzatamente. Non possono nemmeno immaginare il mio livello d'ansia. Non sono mai stata molto brava a farmi degli amici, Lydia era una delle poche a New York. Mi manca, ci siamo scambiate qualche messaggio fino a ieri.
Almeno in questa nuova scuola non sarò "la ragazza che ha perso sua madre" ma soltanto "la ragazza nuova".
《Alex va piano》si raccomanda Jason, ma lui non gli risponde.
Mi sistemo sulla moto e mi infilo velocemente il casco prima che parta. Sfortunatamente, come già immaginavo, il mio ritardo contribuisce al fatto che guidi oltre il limite della velocità. Direi che come al solito, ha ignorato i consigli dei suoi.
Mi stringo a lui inevitabilmente e un paio di volte noto che fa scorrere lo sguardo su di me. Il cuore inizia ad alterare il suo ritmo, accelerando.
《Potresti rallentare?》domando quando si ferma ad un semaforo. 《Magari si, se fossi scesa di casa in tempo》risponde con uno sbuffo.
Io faccio ruotare gli occhi.
Dallo specchietto retrovisore vedo che si morde leggermente le labbra carnose.
È bello, bellissimo. Non c'è nulla da dire. Il tipo di ragazze che tutte sognano, se non fosse che è un perfetto idiota, pieno di sé. Però il gesto che ha fatto mi esalta.
Starò diventando pazza?!
So solo che sono fin troppo avvinghiata a lui e senza farglielo notare mi stacco leggermente.
《Cos'è? Ti metto in imbarazzo per caso?》ghigna tronfio.
《Non farti strane idee, fosse per me avrei preso il taxi》.
Fa spallucce.《Se vuoi posso sempre scaricarti qui》.
《Oh certo, fa pure. Sarà facile spiegare a tua madre che mi hai lasciata a piedi tutta sola, in una zona sperduta senza un dollaro in tasca per pagare il taxi》lo schernisco. Lui fa un grosso sbuffo.
《Ci mancava anche questa: la nuova figlioletta preferita》bofonchia e poi sento che sussurra un "fanculo". Non capisco cos'abbia che non vada, so che non è facile abituarsi alla presenza di un estraneo ma non gli darò problemi. Infondo sono sempre stata sulle mie.
Serra la mascella e ignoro il fatto che mi guardi di sottecchi.
Scatta il verde.
Riparte e guida sempre mantenendo la stessa velocità.
Il mio sguardo ricade sulle sue mani venose e le dita sottili.
Poi mi concentro sulla strada.
Man mano che ci avviciniamo alla scuola l'agitazione sale, penso e ripenso a cosa tutti diranno di me, all'immagine che la gente mi attribuirà; le persone giudicano  solamente dall'apparenza e in una scuola prestigiosa come quella, lo faranno di sicuro. Spero di non trovarmi completamente sola, anche se probabilmente sarà inevitabile.
《Sei nervosa?》domanda Alex.
《Perché?》.
《Perché mi stai fermando la circolazione del sangue con le braccia così strette attorno a me. O forse è un modo per farmi capire che hai paura che io cada dalla moto e mi possa far male!》ghigna allusivo.
Io svio l'argomento.
Rimango completamente tesa fino a quando non scorgo la scuola ad appena un metro da noi. Una volta parcheggiata la moto, (come al solito, sembra avere il posto riservato; forse è così per i VIP della scuola quali cheerleader o chi è nella squadra), un'improvvisa ondata di sguardi e occhiatina ci pervade.
Oh no! Di nuovo.
Sembriamo l'attrazione della scuola. È ancora peggio quando tutti ci guardano appena scendiamo dalla moto insieme per incamminarci oltre il cancello. Ci guardano davvero tutti, mi sento talmente osservata che quasi posso sentire i loro pensieri. Hanno facce incuriosite, sicuramente si staranno chiedendo chi sia e perché sia arrivata con Alex, il più popolare tra i corridoi; magari staranno già pensando che sia una sua nuova fiamma. Spero che questa nostra entrata d'effetto non faccia troppo scalpore, ma sono diffidente viste le facce di tutti.
《Sarà terribile!》piagnucolo.
《Nah, aspetta di essere inserita nella classifica delle ragazze con i peggior capelli della scuola, o con il culo più osceno》ride di gusto.
《Avete delle classifiche?》domando terrorizzata, poi rifletto su ciò che ha detto: "culo più osceno".
《Razza di idiota! Dovrebbero fare una classifica su chi ha i pettorali più sgonfi della squadra, perché al primo posto ci saresti tu》sbotto, prendo lo zaino e mi incammino verso l'entrata. Alex però mi si para davanti in tutta la sua altezza e per poco non mi schiaccio la faccia contro il suo petto.
《Stavo scherzando Sam, non prendertela sempre così tanto. Sei noiosa! E riguardo a questi cretini che ci fissano, ignorali. Sanno che non stiamo insieme》.
《Certo, tu non potresti mai stare con una come me, giusto?! Rovinerebbe la tua reputazione》.
《Anche per questo...ma tu ignorali comunque. Ti do un consiglio, non dare sempre troppo peso agli altri》dichiara.
Alex che mi dà un consiglio?! Forse ha corso davvero troppo veloce prima. Comunque, decido di ascoltarlo e cerco di concentrarmi su tutto tranne che sulla calca di ragazzi che si attingono ad attraversare il cancello.
L'edificio è grande, ci sono tre piani e come ogni scuola che si rispetti, un'insegna con il nome è incollata alla parete grigia e rossa, in alto: Los Angeles High School.
Noto che la parte destra, anziché essere in mattoni, è fatta tutta in vetro, da cui si vedono delle aule, laboratori di preciso. Il giardino invece, che è immenso e molto curato, ha tavoli per la mensa, sparsi qua e là. Addirittura scorgo un piccolo murales che ritrae la scritta "High school" in basso.
《Ecco il tuo nuovo inferno, piccola》ghigna lui al mio orecchio e questo mi provoca un brivido, poi si allontana e io gli faccio una smorfia. So che vuole solo spaventarmi.
《Prima di entrare, chiariamo una cosa: io e te d'ora in poi faremo come se non ci conoscessimo. D'accordo?》. Non ci vuole molto a capire che non vuole che gli giri intorno, dato che ci hanno già visti insieme.《Tranquillo, stavo per dirti la stessa cosa》rispondo quasi ringhiando.
Man mano ci avviciniamo alla sua combriccola, ed ormai sento il cuore praticamente fuori dal petto. Lo supero siccome non voglio essergli d'intralcio. Soprattutto, non voglio ulteriori scontri con la sua perfetta Barbie, a cui lui stringe un braccio al fianco.
《Hey Al, finalmente. Ti stavamo aspettando》lo canzona Logan.
《Chiedetelo a lei》risponde, sicuramente rivolto a me. Così mi fermo di scatto, sospirando.
Non ho voglia di battibeccare con nessuno, non stamattina. Vorrei soltanto che questa giornata passi il più in fretta possibile.
Hailey ci guarda sconvolta e infuriata, soprattutto me come se volesse sotterrarmi e per quanto cerco di ignorare le sue occhiate, non ce la faccio...non ci voleva, non il mio primo giorno di scuola qui. La vedo diventare viola dalla rabbia e so che sta per dire qualcosa.
《Alex, che ci faceva lei sulla tua moto?》domanda con la voce stridula che si ritrova.
Appunto!
《Wow piccola, ti sei già guadagnata un giro sulla moto di Alex Montgomery, il sogno di tutte le ragazze》ammette sbalordito Cole.
《Mi ha solo accompagnata a scuola》rispondo ovvia, sanno che abito da lui e certamente non verremo a scuola in auto separate, sfortunatamente. 《Forse non ti è chiaro bambolina: devi stare lontana dal mio ragazzo》mi sfida la bionda.
《Ma abitiamo...》sto per ricordarle, prima che Alex si intrometta senza lasciarmi finire, la prende per un fianco attirandola a sé, la bacia e insieme si incamminano dentro. Io dietro di loro. Mi chiedo perché ha sempre voglia di litigare, perfino al mattino. Io connetto il cervello non prima di ora di pranzo!
Logan e Cole sghignazzanti, si allontanano con qualche battutina del tipo "l'hai fatta incazzare di nuovo!". Io non ci trovo niente di divertente. Se non fosse stato per Alex, chissà cosa avrebbe combinato. È isterica e presuntuosa, non la sopporto. Di solito io sopporto ogni cosa ma lei ci riesce bene a rendermelo impossibile.
Più di tutto ora vorrei tornare alla mia vita.
《Tranquilla, Hailey è solo una che parla tanto, ha paura che in qualche modo tu gli possa "rubare" Alex, è insicura e per questo si comporta così, ma il can che abbaia non morde!》esclama Liam mentre attraversiamo il corridoio. Credo stesse cercando di tirarmi su ma non mi interessano molto i problemi di fiducia di Hailey.
Ridacchio, in realtà trovo divertente il suo fare scenate inutili.
《Io e Alex ci odiamo, non gli rubo proprio nessuno, può tenersi il suo dolce fidanzatino》ammetto.
《So che non sembra ma lui ci tiene davvero ad Hailey. Stanno insieme dal loro primo anno. Ovviamente lui era meno muscoloso e lei era meno...beh》.
Direi che si trova in difficoltà nel descriverla, io direi insopportabile, bisbetica, odiosa.
《Meno bionda》conclude. Sono scettica.
《Quindi sono il classico cliché dei film!》.
《Diciamo di si》.
Tipico!
Difficile credere che siano una bella coppia, sono solo due ragazzini spocchiosi e viziati. Ma decido di non andare contro il parere di Liam.
I corridoi della scuola sono vuoti, si sono tutti come magicamente dispersi, saranno già nelle proprie aule. Liam mi indica dove sia la presidenza e va in classe, non prima di avermi salutato molto amichevolmente.
Mi dirigo dove mi è stato indicato.
I corridoi sono molto ampi, come del resto le aule, che intravedo mentre vi passo accanto. Non si sente volare una mosca.
Alle pareti vi sono attaccate foto degli studenti: la classe del 1994, oppure la squadra di football con una coppa in mano, oppure ancora, le foto delle varie mascotte degli anni, le foto dei professori e come ogni scuola che si rispetti, ad un certo punto del corridoio, c'è un'intera parete coperta da un'anta in vetro, dove sopra le mensole, ci sono stipati dei premi e sotto, i nomi degli studenti che li hanno ricevuti.
Sgrano gli occhi alla vista di un premio in onore di Alex, il premio come miglior giocatore di football dall'anno 1980.
Wow! Se solo fosse anche intelligente oltre che muscoloso.
Sembra tutto perfettamente in ordine, tutto è pulito, nessuna scritta sui muri piastrellati nessuna gomma da masticare sugli armadietti, e passando accanto al bagno, posso sentire provenire odore di menta.
Non potevo aspettarmi altro da una scuola come questa. L'unica cosa che manca sono le divise. La prima impressione dell'edificio almeno direi che è positiva.
Arrivo davanti l'ufficio del preside e busso alla porta, anch'essa fatta di vetro, per annunciarmi. Quando mi riceve aspetto che controlli i miei documenti che attestano il mio trasferimento a casa Montgomery.
《Quindi, signorina Logan si è trasferita qui solo tre giorni fa...》constata non distogliendo lo sguardo dai fogli e con voce non severa ma comunque rispettabile, io annuisco ma poi rispondo con un sonoro "si", siccome ha ancora la testa sui fogli e credo non mi abbia vista.
《Perfetto, abbiamo controllato il suo rendimento scolastico e abbiamo deciso di accettarla, lei ha davvero degli ottimi voti, spero che continui a mantenere questa media anche nella nostra scuola e che si trovi bene, seppur sia difficile vista la sua attuale situazione...Mi dispiace signorina》ammette riferendosi alla mia sfortunata "condizione".
Perfetto. È il primo giorno e faccio già pietà al preside!
《Riguardo questo argomento, se dovesse aver bisogno di un aiuto, o di qualche consiglio, può rivolgersi alla nostra counselor scolastica》avverte.
Intende dire un aiuto psicologico.
Beh, almeno si è premurato di dirmelo, immagino per evitare spiacevoli incidenti.
《Adesso le consegno il foglio con tutti i corsi che lei ha scelto e gli orari delle lezioni》dice e mi consegna il foglio preso dal cassetto della scrivania.
《Le presento l'alunna che le mostrerà la scuola》continua poi apre la porta.
Sulla soglia c'è una ragazza con delle trecce ai capelli scuri, gli occhiali e l'abbigliamento da nerd, ovvero una salopette di jeans e delle converse nere.
Sfodera un sorriso mezzo stupido, anzi un sorriso troppo felice per essere vero ma ha l'aria simpatica, diversa dai soliti ragazzi che ho visto fin ora: giocatori di football, cheerleaders e altri che si improvvisano re e reginette della scuola.
《A proposito, da noi si può scegliere se indossare la divisa o meno, se lei la vuole, gliela faremo commissionare. Ma come credo abbia già visto, nessuno dei miei studenti la indossa. In questa scuola voglio dare libero spazio alla creatività e ognuno può vestirsi come desidera》.
《Grazie, preferisco anch'io non indossarla》informo. Ovviamente non sarei stata l'unica della scuola ad essere fuori posto, e concordo anch'io con il concetto di "libera espressione".
Lui annuisce poi fa un sorriso tirato.
《Ciao sono Janet Reed e tu devi essere Samantha》la ragazza si presenta con un'aria un pò troppo entusiasta e la voce da bambina. Io mi presento a mia volta poi il preside, congedandoci, si richiude la porta alle spalle augurandomi buona giornata e aggiungendo di rivolgermi a lui per ogni necessità.
Intercorre tra me e lei, qualche secondo di silenzio imbarazzante poi mi intima di seguirla, per i restanti dieci minuti non smette mai di parlare facendomi visitare ogni centimetro quadrato della scuola e io spero in fretta che finisca, anche perché parla troppo e troppo veloce. Sinceramente non mi interessa molto sapere quando è stata fondata la scuola e tutte le altre informazioni storiche. È davvero una nerd!
Sono informazioni superflue che mi riempiono la testa, e scollego il cervello. Credo volesse fare conversazione, o espormi le sue capacità intellettive; non l'ho mai interrotta ma non ho neanche mai detto una parola per farle sapere che ero interessata.
《Ops, scusa, ti sto annoiando vero? Che stupida che sono, parlo sempre troppo》sembra imbarazzata.
《Ecco perché nessuno mi sopporta》aggiunge abbassando lo sguardo, ma credo volesse dirlo più a se stessa che a me; subito mi rammarico di non aver nemmeno finto interesse.
《Ecco, l'ho fatto di nuovo》dice notando la mia espressione un pò spaesata ma non ho lasciato intendere nulla. Okay, dovrei dirle qualcosa.《Non preoccuparti. Sei stata molto gentile e anche molto chiara nella spiegazione, sai un mucchio di cose, solo che io mi perdo facilmente. Insomma è il mio primo giorno》.
《Si hai ragione, avrei dovuto placare la mia gioia. Allora, come ti è sembrato il nostro liceo?》.
《Ehm, pulito e spazioso》. Direi che ho riassunto bene.
Lei ride.《E gli studenti?》.
Domanda di riserva?
《Non ho ancora conosciuto nessuno oltre te e qualche altro paio di persone, ma ho notato che tendete a fare molti gruppetti》.
《Come in qualsiasi scuola. Siamo ragazzi, credo sia normale》risponde. Già.
Non sapevo cosa dire.
《Beh, per qualsiasi cosa puoi rivolgerti a me, sempre che tu non ti vergogni a farti vedere in giro con me》ammette. La sua affermazione mi risulta curiosa.
《Perché dovrei vergognarmi?》. Lei abbassa nuovamente lo sguardo e prende a mangiucchiarsi le unghie.
《Diciamo che non sono esattamente la persona più popolare della scuola》risponde. Allora il mio istinto non mentiva! Ci sono i gruppi di popolari e quelli di emarginati.
Io preferirei non rientrare in nessuna delle categorie ma non escluderei nessuno. Janet non ha solo la voce ma anche il viso di una bambina: zigomi pronunciati, labbra carnose, occhi nocciola molto vispi e sguardo tenero.
È alta quanto me, ma fisicamente ha più curve, solo che non le mette in mostra. Si veste almeno due taglie in più.
Trovo che sia bella, solo che dovrebbe smetterla di essere così insicura. Non che io sia un esempio di sicurezza ma almeno non mi lascio abbattere dai pregiudizi. Sono stata presa in giro dal mio arrivo qui, eppure cerco di andare avanti.
《Beh, io non sono il tipo di persona che ignora o esclude i meno popolari, infondo nessuno ha davvero una vita perfetta come molti qui vogliono far credere, e anche se fosse, non li invidio assolutamente, sono dei decerebrati. Dovresti credere di più in te stessa, Janet》.
Lei mi sorride con dolcezza.《Grazie Samantha, mi farebbe piacere avere un'amica che non pensa di essere una super modella》sorride.
《Anche a me》.
In realtà Lydia e Janet sono molto diverse, ma Lydia oltre essere bella sa essere anche altruista.
《Chiamami Sam》aggiungo. Samantha è troppo formale.
《Come preferisci》risponde e ci incamminiamo senza una meta precisa. Mi sono già persa quaranta minuti di spiegazione.
《Perché ti sei trasferita...hai detto che ti sei trasferita giusto?》.
A questa domanda il cuore sobbalza.
Non voglio parlarne, non adesso, non il primo giorno di scuola. Mi rattristerebbe troppo. Inizio a sudare e ingoio il mucchio di saliva che si era accumulato.
《Già, ma è una lunga storia》rispondo sommessamente. In realtà è semplice: i miei non ci sono più per me e io sono finita in questa scuola di spocchiosi; ma non sono pronta a ripercorrere quegli istanti della mia vita, i più dolorosi, quelli che mi hanno fatta completamente crollare, che mi hanno fatta perdere e ritrovare completamente sola.
Penso che il vuoto dentro di me non andrà mai via. Come colmare la mancanza di un genitore?
《Okay, ti capisco, quando ne vorrai parlare io ti ascolterò》risponde comprensiva. Non so quando realmente sarò pronta, anzi se lo sarò mai.《Comunque dal tuo foglio ho notato che abbiamo diversi corsi in comune, dopo se vuoi ne parliamo meglio. Io adesso vado a lezione, ci vediamo dopo》asserisce saltellando per le scale.
Credo di essermi appena fatta un'amica.
Il mio primo corso è storia dell'arte, Aula B numero 101. Basta arrivare in fondo al corridoio, almeno da quello che mi aveva detto Janet mentre mi illustrava ogni angolo della scuola. La parte più difficile sarà reggere agli sguardi di tutti e inizia già la tachicardia.
Dopo pochi minuti mi ritrovo davanti la porta e raccogliendo tutto il coraggio di cui sono dotata, busso.
Magari risulterò invisibile, nella migliore delle ipotesi.
Sento la voce attutita della professoressa dire "avanti", così mi preparo a sorreggere le eventuali occhiate di tutti. Quando entro in aula subito vedo un volto familiare, quello di Liam e fortunatamente nessuno sguardo impertinente, strano o indagatore, anzi sembrano addirittura non fare caso a me.
Sospiro di sollievo. Forse si sono già dimenticati della ragazza che stamattina è arrivata in moto con Alex, uno dei ragazzi più in voga della scuola.
La professoressa mi presenta annunciandomi come la nuova alunna di New York e poi mi dice di sedermi ed aprire il libro.
Mi siedo dietro al banco di Liam, l'unico vuoto in ultima fila. Mi è andata bene così sarò io ad osservare tutti e non il contrario.
Pensavo peggio!
Forse perché la lezione era già iniziata e la professoressa non ha avuto tempo di farmi presentare. Spero di passare inosservata anche dopo.
Liam si gira verso di me e mi sorride.
Io gli sorrido di rimando poi apro il libro e rimango in silenzio fino a fine spiegazione, come del resto tutta la classe. Alcune parti di lezione le avevo già affrontate nella mia vecchia scuola.
Mi viene in mente che dovrei mandare un messaggio a Lydia a fine giornata, almeno per tenerla al corrente di come andrà il mio primo giorno.
《Non sapevo avessi scelto di seguire il corso di storia dell'arte》dichiara Liam a fine lezione.
《Si, diciamo che è interessante》.《Quali altri corsi segui?》domanda.
《Quasi tutti, di quelli extra》.
《Seguiamo insieme anche letteratura inglese e biologia》indica il mio foglio.
《Wow, non ci credo che segui quasi tutti i corsi extra. Sono una noia, io seguo solo storia dell'arte come extra. Ho intenzione di fare una tesina sullo stile gotico》mi informa mentre ci dirigiamo verso i nostri armadietti dopo la fine della lezione, che è stata monotona perché nella vecchia scuola avevo già affrontato l'argomento e il professore spiegava anche molto meglio. Almeno non dovrò recuperare. Leggo sul foglio del preside qual è il numero del mio armadietto: 1657.
《Questa scuola è enorme, troppo dispersiva》dico.
《Scuole per ricchi》ammette senza problemi. Io lo guardo di scatto e lui si scusa.《Credevo che almeno tu non dessi peso a queste cose》.
《No infatti, però non nego l'evidenza》.
Già.
I nostri armadietti non sono troppo distanti.
D'improvviso lo scorgo grattarsi la nuca, come se fosse in imbarazzo. 
Forse per la sua affermazione?
《Sam, stavo pensando...ovviamente senza sentirti in dovere, se durante il weekend ti andrebbe di uscire con me, magari ceniamo fuori》mi invita.
Per un attimo rimango immobile, non saprei cosa dire, nessun ragazzo mi aveva mai invitato a cena fuori prima. Io non ho quasi mai avuto a che fare con i ragazzi, e non ci so fare. Non riesco neanche a mantenere il contatto oculare per più di qualche secondo. Sono imbranata e impacciata, non so mai cosa dire, quando ridere, quando stare zitta o parlare.
Mi domando che scopo abbia l'invito.
Non vorrei fare già così tante congetture, magari vuole soltanto essere gentile e provare ad integrarmi. Magari intende un'uscita tra amici.
Ecco perché era a disagio. Sta aspettando una mia risposta e credo anche di essere arrossita.
《Forse avrei dovuto partire con un semplice giro in centro?》ci ripensa.
《Ehm...credo sia un'idea carina quella della cena》rispondo incerta. Forse avrei dovuto rassicurarlo di più. Dal mio tono in effetti sembra che sia stata costretta ad accettare per cortesia.《Se ti fa piacere, ovviamente; e comunque sarebbe una cosa senza impegno, per conoscerci》aggiunge, impacciato a sua volta. Cerco di non farmi sfuggire l'occasione, Liam è stato l'unico fin ora ad essere accogliente. Inoltre non vorrei che si offesa se rifiutassi.
《Certo, decidi tu il giorno》rispondo. Tanto oltre studiare da adesso in poi non avrò quasi mai nulla da fare se non crogiolarmi nel pensiero di ciò che mi è capitato.
Lui sorride quasi trasognato.
Devo cercare di integrarmi, non posso stare di certo in disparte per tutto l'anno, voglio avere qualcosa a cui pensare, qualcosa da fare che mi permetta di distrarmi. Ogni giorno spero che mio padre si rimetta e che ricompaia dalla porta dei Montgomery ma so che non sarà così, almeno non nell'immediato futuro, i medici non hanno fatto intendere questo, perciò devo cercare il più possibile di andare avanti e qualsiasi opportunità me lo permetta, devo coglierla. Mi farà bene distrarmi.
Alla fine ho rimediato un appuntamento, anzi, un'uscita. Un appuntamento mi sembra una cosa troppo romantica.
《Hai delle preferenze sul cibo?》domanda.
Faccio per pensare.
《Mangi tutto?》.
《Direi di sì, tranne il piccante》.
《D'accordo, niente piccante, capo!》risponde fingendo il cenno militare poi mi saluta e si dirige alla prossima lezione.
Io rimango immobile a fissare il mio armadietto, riflettendo su ciò che è appena successo, quando Janet mi raggiunge e sobbalzo. Saltella come una gazzella!
《Sbaglio o quello era Liam Collins?! Insieme ad altri pochi ragazzi è uno dei più popolari della scuola》caccia un piccolo strillo.
Capisco subito a chi si riferisca: ad Alex e la sua compagnia, che a proposito non vedo per metà giornata. Non che mi dispiaccia!
A mensa le racconto dell'invito di Liam a cena ma evito di dire che ci siamo conosciuti grazie ad Alex.
Lei sembra letteralmente impazzire dall'esaltazione, neanche avesse invitato lei.
《Cavolo Sam, ti sei già fatta notare da uno dei ragazzi più belli della scuola. Non posso crederci》.
《Per me non è così eclatante, è solo un ragazzo come tanti. Non avevamo parlato di questo giusto stamattina? Bello non vuol dire intelligente》.
Lei scuote il capo.
《Si ma a chiunque farebbero gola i bei ragazzi, Sam. E poi Liam non sembra così male, con me di solito è gentile; quelle poche volte che mi ha parlato》dice l'ultima frase sommessamente.
Non saprei, credo di si.
《Dovrai essere bellissima per il tuo primo appuntamento con lui...sei arrivata da così poco e già uno dei ragazzi più popolari della High School ti invita ad uscire, voglio sapere il tuo segreto!》cinguetta troppo felicemente, non smette di ripetere queste parole. Io preferisco non dargli troppa importanza, è un appuntamento in amicizia, almeno spero. Non credo di essere pronta ad instaurare legami sentimentali dopo quello che mi è capitato, anche perché quando mio padre si riprenderà, e lo farà, questa città sarà solo un lontano ricordo. Non credo di volere legami.
Addento uno schifoso pezzo di pizza. Avrei fatto meglio a portarmi qualcosa da mangiare da casa. Non importa quanto la scuola sia prestigiosa, la mensa farà sempre vomitare.
《Come sta andando il tuo primo giorno di scuola?》domanda, sono sollevata che abbia cambiato discorso anche se non c'è molto da dire. L'unica novità era l'invito di Liam, a quanto pare un grosso scoop per Janet.
《Direi...》, ma non ho nemmeno il tempo di risponderle che intravedo Alex seguito da Hailey e alcuni suoi amici, dirigersi verso il nostro tavolo con passo deciso e spedito, noto che Liam non è con loro.
Alex tiene Hailey stretta a sé. Sembra come se non si fossero mai scollati da stamattina, quando li ho visti varcare le porte scolastiche in quella stessa posizione.
Che vorranno da me?
Ormai sono arrivati al tavolo, purtroppo. Vedo i loro visi compiaciuti.
《Wow morettina, quando intendevo di farti degli amici non volevo dire di girare con una come Jane Reed, al massimo lei mi fa da cameriera. D'altronde con chi potevo aspettarmi di vederti fare amicizia?!》ride delle sue pessime battute e gli amici lo seguono. Ovviamente per fare così tanto lo spaccone deve avere un seguito.
Che cattiveria!
Anzi, che stupidità. Non capisco che gusto ci sia nel fare il bullo.
Menomale che è stato lui proprio stamattina a dirmi di non farmi condizionare dai giudizi. Forse intendeva quelli di tutti tranne i suoi, o forse è solo bipolare.
Non aspetto un secondo per rispondergli, soprattutto quando vedo l'espressione intristita di Janet. È rossa di vergogna e cerca di nascondersi in sé stessa. Non posso accettarlo.
Mi alzo di scatto dalla sedia.
《Sei davvero uno stronzo, Montgomery. Non hai nessun passatempo che quello di prendere in giro le persone?! Impara ad avere rispetto anziché essere così superficiale, anzi fatti una vita, possibilmente con un senso. E per la cronaca, lei si chiama Janet》rispondo alterata e con tutte le mie forze, non facendomi mancare un'occhiata truce.
Alla mia frase parte una specie di coro da parte di tutti i ragazzi della mensa che hanno assistito al teatrino.
Bene, direi che mi sono involontariamente fatta notare da tutti. Alcuni addirittura stavano filmando. Spero di non finire su qualche canale youtube, ma se devo essere presa di mira da un cretino, pieno di sé come lui per tutto l'anno, intendo affrontarlo.
Alex rimane interdetto e mi lancia occhiate furenti.
Se lo è meritato.
《Io farmi una vita? Se non l'hai notato tesoro, tu sei l'unica qui fuori posto》.
L'ha detto sul serio. Le sue parole sono arrivate come un pugno allo stomaco, cerco di trattenermi dal saltargli addosso e anche di piangere a dirotto. Alludendo alla mia condizione ha dato ulteriore prova di non avere un minimo di educazione, buon senso e altruismo. È un egoista. Ma questa non me la tengo.
《So solo che non andrai da nessuna parte con questo comportamento ridicolo》ammetto, direi di essere anche stata gentile a non dirgli di peggio.
Lui si avvicina a qualche centimetro dal mio viso. La sua acqua di colonia mi entra nelle narici. Peccato che il profumo troppo forte gli dia al cervello.
《Tu non mi conosci》sussurra.
《Neanche tu》rispondo.
Intercorre qualche secondo in cui ci lanciamo sguardi carichi di tensione.
《Andiamo amore, con queste sfigate è inutile perdere tempo》dice Hailey dopo aver chiuso la bocca che aveva spalancato fino a poco fa, prendendo per mano Alex e allontanandosi ancora mezzo sconcertato e mezzo infuriato. Mi risiedo fumante di rabbia.
Mi chiedo come mi sia trattenuta dal non spaccargli la faccia. Sono davvero maleducati.
Facendo così si rendono detestabili sebbene non credo gli importi molto. La gente li rispetta solo perché sono nella squadra di football, come se questo contasse realmente.
Troppi muscoli, bellezza e niente cervello purtroppo.
Speravo in una specie di "inizio" tranquillo. Tutto quello che vorrei è passare inosservata e finire questo terribile anno in silenzio e in tranquillità, mantenendo la mia sanità mentale. Ho paura che ogni minimo ostacolo possa farmi crollare. Sono praticamente appesa al filo di un rasoio, cerco di pensare a tutto tranne che alla mia perdita, ma non so se la nuova vita possa sostituire la vecchia. Anzi, credo che davvero nulla possa farmi distaccare da tutto ciò che non c'è più. Sarò per sempre l'orfana Sam, la triste ragazza che ha perso sua madre.
Ho paura del futuro e di quello che mi aspetterà, e non voglio ulteriori complicanze.
Vedo Janet sorridermi fiera.
《Grazie per avermi difesa Sam, nessuno ha il coraggio di mettersi contro quel pallone gonfiato》.
Io sospiro.《Purtroppo quel pallone gonfiato è il mio fratellastro》ammetto....

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