Il litigio

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Da giorni ormai la mia missione più difficile è diventata stare fuori dalla portata di Alex, soprattutto a casa, cosa praticamente impossibile dato che è sempre ovunque, tutto il tempo, come se d'improvviso non avesse più impegni. Studia, mangia circa sette volte ogni cinque minuti, gironzola senza fare nulla, come se volesse per forza che mi accorga della sua presenza, e me ne accorgo. Ogni volta che compare di fronte la mia vista il cuore mi si ferma, la stanza sembra raggelare e inizio a pensare a quel bacio, non è stato il primo che ci siamo dati, ma prima che mi bloccasse contro quel muro mi ha detto che voleva che mio padre si curasse con i suoi soldi e mi ha difesa da quel ragazzo confidandomi di aver provato fastidio al solo pensiero che lui mi avesse sfiorata.
Questo mi ha confusa, spiazzata.
Era una specie di dichiarazione? È questo che mi domando e che mi tormenta.
Non so perché ma ogni volta che mi bacia voglio stargli alla larga anche se nel momento stesso lo desideravo anche io, ed è proprio questo il problema, che lo desideravo. Lui però non mi ha dato alcuna spiegazione, ha soltanto detto di non riferirlo a nessuno, ma comunque non sarei mai andata a spifferarlo. Credo che lo abbia fatto in un momento di debolezza o di estasi. Provo a darmi una ragione ma è quasi inverosimile credere che gli possa davvero interessare, piacere.
Forse vuole provarci a parlarmene,  ma gliel'ho sempre impedito tenendomi a debita distanza.
Ogni volta che si avvicinava a me con una scusa io ne avevo subito un'altra pronta: "devo studiare", oppure "devo andare al bagno", o ancora "sono stanca".
Lo so, è da immaturi ma non so ancora come affrontarlo. Non saprei neanche davvero di cosa dovremmo parlare. Ci siamo baciati. Dovremmo chiederci il perché? Forse, perché è già la seconda volta, ma ho paura della risposta, ho paura che voglia solo prendersi gioco di me. È ancora fidanzato, e tra i corridoi della scuola lo vedo mano per mano con Hailey, non voglio di certo diventare la sua amante e comunque devo capire prima cosa provo per lui.
《Com'è andato il compito?》domando a Janet, ricordandomi di essere a scuola.
《Bene, Logan mi ha aiutata a studiare》dice entusiasta.
Questa frase suona alquanto strana.
《Che c'è tra te e i muscoli di Logan?》domando ridacchiando. È dalla sera della gara che sembrano avere un'intesa.
Lei arrossisce come un peperone e la sua espressione mi fa ancora più ridere.
Sono contenta che gli piaccia un ragazzo, ma perché doveva essere proprio uno dei migliori amici di Alex?
Lei fa spallucce.
《Per il momento niente, ci troviamo semplicemente bene a studiare insieme; parliamo di molte cose. Credo che non sia così idiota come vuole far credere. Ma del resto credo che i maschi fingano di avere un neurone solo, perché essere stronzi li rende più attraenti agli occhi delle ragazze》.
La guardo non del tutto scettica e la sua espressione compiaciuta mi diverte.
In lontananza però vedo Alex e la mia felicità sparisce. Cammina spavaldo con la sua uniforme, (deve aver appena finito l'allenamento) e lancia dei sorrisetti sghembi a delle ragazze che gli passano di fianco estasiate. Sono del primo anno.
《Scusa, devo andare. Ci vediamo a pranzo》concludo frettolosamente. Mi dileguo nei bagni con il batticuore...sarà una giornata lunga!
Spero che lui non mi abbia vista. Forse ha perfino abbandonato il proposito di parlarne, e non so se voglio che lo faccia. È come se il suo provare ad avere un confronto mancato mi facesse piacere. Mi piace che ci provi.
Il motivo di quel bacio mi è sconosciuto, e so che se non ne parleremo mai, dentro di me rimarrà per sempre il dubbio, ma non è ancora sufficiente a spingermi ad affrontarlo. Voglio vedere fin dove si può spingere lui.
Alex è un ragazzo complicato, come me, potrebbe mai piacermi uno come lui? Potremmo mai stare bene insieme?
Sono domande che mi sto ponendo troppo presto e senza una ragione valida. Non sono venuta qui per avere un fidanzato e ne ci ho mai pensato.
"Se capita, capita". Mi sono sempre ripetuta questo.
Il resto della giornata passa lento e noioso, ma almeno prendo una A al compito di storia.
A mensa io e Janet ci sediamo al nostro solito tavolo.
Lei mi osserva mangiare ma so già che ha qualcosa da dirmi, proprio sulla punta della lingua. Ormai ho imparato a conoscerla.
《Invece che c'è tra te ed Alex, il campione di corse illegali?》domanda, io la squadro incredula.
《Abbassa la voce》mi guardo intorno per capire se qualcuno ha sentito, ma tanto c'era mezza scuola all'incontro, probabilmente le uniche rimaste a non saperne niente eravamo noi due.
《Comunque non c'è niente tra noi》rispondo addentando il panino.
Lei me lo sfila dalle mani e io sono ancora più scioccata.
So che è scettica. È stata la prima ad ipotizzare che io e Alex avessimo una cotta l'uno per l'altra.
Pff, figurarsi.
Alex non sta con quelle come me, e io con quelli come lui.
《Non sono cieca, è da giorni che lo eviti come la peste》.
Io mi guardo intorno per vedere se ci siano sue tracce, (per il momento via libera) poi fisso Janet e mi assale la vergogna.
Almeno questo lo devo dire, è da giorni che me lo tengo dentro, mi ero ripromessa di non dirlo a nessuno ma non credo che lei ne parli con qualcuno.
《Mi ha baciata》dichiaro farfugliando ma lei ha capito perfettamente che quasi scatta dalla sedia come una molla.
《Cosa?!》dice con un mega sorriso ed una "o" allungata.
《E non è la prima volta》aggiungo, alchè lei è ancora più sprizzante.
《Non ci posso credere, quando, come? Perché non mi hai detto niente?》, la sua faccia mostra mille espressioni in meno di un secondo. Io cerco di spegnere il suo entusiasmo. Perfino i muri hanno le orecchie qui dentro.
《Janet è una situazione strana.
Alex è fidanzato con Hailey e trovo molto insolito, anzi direi, praticamente impossibile che possa piacergli》.
Lei si rabbuia e mi lancia un'occhiataccia.《Perché? Sei bella e intelligente, non hai nulla in meno a quell'oca di Hailey. Lei ed Alex stanno insieme per mantenere la loro reputazione di re e reginetta della scuola》ammette e mi ridà il panino.
《Si ma credo che lui voglia solo approfittarne di me. Me l'ha detto il primo giorno che mi ha vista, dopo esattamente cinque secondi di conoscenza. Lui è incredibilmente bello e sa di esserlo. Sono una sfida per lui, vuole conquistarmi solo per poter dire di averlo fatto》spiego la mia tesi.
Lei scuote il capo.
《Forse è così, forse no.
Ora ho capito perché lo eviti, ma se non vi chiarirete non potrai mai saperlo. Mettilo alla prova, ascolta ciò che dice. E comunque, non conosco bene Alex, ma so che non ha mai guardato una ragazza come guarda te, Sam》.
Il rossore che ho sulle guance aumenta, ma allo stesso tempo mi viene scioccamente da sorridere per quello che ha detto Janet.
《Okay, ma non lo devi dire a nessuno, chiaro? Soprattutto a Logan. Non voglio pettegolezzi in giro su di me nè problemi con Hailey》.
Lei si cuce figurativamente la bocca.
Do un altro morso e il mio cuore rallenta, non sapevo che parlare di Alex mi mettesse così a disagio...oppure mi imbarazzasse o meglio ancora, che mi piacesse.
L'espressione di Janet ora diventa di impaccio, ma smette subito di mangiare e fa finta di sorridermi; non capisco cosa le stia succedendo ma poi mi volto e vedo Logan venire verso di noi.
Cavolo, direi che le piace se si comporta così. Anche lei non può nascondere una buona dose di rossore.
《Fa finta di parlare con me》sussurra tra i denti.
Io le sfodero un finto sorriso. Non so se la nostra finta indifferenza funzioni, non siamo così brave come attrici.
《Hey ragazze, vi va di unirvi a noi?》domanda.
Wow. Facciamo progressi.
Davvero ci ha chiesto di unirci a loro? Per un attimo credo di aver sentito male.
"Sicuri che farvi vedere con noi non rovini la vostra reputazione?",  vorrei rispondere, ma mi mordo la lingua.
Janet parla al posto mio cercando di sembrare disinvolta, missione che fallisce miseramente perché direi che ha farfugliato cose alquanto insensate, ma infondo la comprendo, non è mai stata considerata da nessuno, soprattutto da un ragazzo carino e popolare. Ma credo che non dovrebbe farsi vedere così vulnerabile e accondiscendente perché non voglio che venga illusa. Non se lo merita.
Mio malgrado ci alziamo dal nostro tavolo e ci uniamo al loro. Questo avrei voluto evitarlo ma lei sembra perfettamente a suo agio...non le importa che l'abbiano sempre derisa?
Cole e Liam stanno parlando di football, ma quando ci accomodiamo Liam si interrompe.
《Sam, so che oggi avevi il test di storia》dice.
Annuisco.
《Ho preso una A》.
《Congratulazioni. Io lo farò la prossima settimana》.
《È stato facile, lo passerai. Le domande sono quasi tutte sulla seconda guerra mondiale》.
Per qualche minuto tutti parliamo del test, i ragazzi sono preoccupati.
《Io odio quella materia, dovrebbero abolirla》salta su Cole.
《Peggio algebra》rispondo.
Un argomento tira l'altro e dopo qualche minuto Janet e Logan iniziano a parlare fra di loro, così come Liam e Cole. 
Io quindi continuo a mangiare sperando che Alex non arrivi, ma ovviamente l'ho pensato troppo in fretta, sarebbe stato un sogno irrealizzabile; infatti lo scorgo arrivare con Hailey verso il tavolo e li guardo di sottecchie, desiderando di sprofondare nel pavimento.
Il cuore batte come se qualcuno lo stesse prendendo a pugni e sono sicura che la mia faccia sia già diventata un peperone ma devo mantenere la calma e affrontarlo a testa alta. Tanto non dirà niente davanti ai suoi amici.
Io e Janet ci lanciamo occhiate d'intesa per quello che ci siamo dette prima, ma poi finge disinvoltura.
Per me è quasi impossibile.
È stranito nel vederci sedute con loro. Quasi non mi accorgo che nel frattempo è arrivato al tavolo tanto che mi sembrava che il tempo si fosse fermato.
Devo smetterla di osservarlo incantata ogni volta che passa.
Fa una risatina sommessa poi inaspettatamente si posiziona in mezzo fra me e Liam mentre Hailey rimane a fissarci con la bocca spalancata.
So che dirà qualcosa tra tre, due, uno:《Chi le ha invitate queste due sfigate? Cos'è, adesso ci mischiamo con la plebe?》.
Era palese!
Quello che dice sembrano battute di un film.
《Smettila》la richiama Alex.
《Non puoi assecondarle》continua inviperita e infervorata, ma Logan viene in nostra difesa spiegando che ci ha invitate lui e che non deve fare scenate.
《Credevo che fossimo grandi per il teatrino》 bofonchio.
Lei si infuria di più, alchè non riesco a trattenermi.
《Si può sapere che problemi hai verso di noi? Non sei al centro del mondo se è questo che pensi, scendi dal piedistallo perché nessuno sta ai tuoi comandi》.
Nessuna parte di me sopporta Hailey e anche se la vedessi solo passare per strada, e anche se non fosse la ragazza di Alex il sentimento sarebbe lo stesso.
Mi rendo conto di essermi avvicinata a lei anche troppo e ora tutti ci guardano. Siamo praticamente naso contro naso.
Inavvertitamente sento sulla guancia un caldo bruciore; la strega mi ha stampato le sue cinque dita sul viso. Per un attimo rimango impassibile, attonita, ma non permetto a nessuno di trattarmi come un oggetto, così rispondo allo schiaffo.
I ragazzi intervengono.
《Che diavolo fai?》grida Alex contro di lei che cerca di giustificarsi.
《Adesso basta mi hai stancato, Sam ha ragione, nessuno sta ai tuoi comandi, fatti una vita bionda...tra noi è finita》. A queste parole tutti rimangono interdetti, la storia d'amore più famosa dell'universo è crollata in mille pezzi in meno di un secondo e non mi dispiace neanche un pò.
L'intera mensa ha gli occhi puntati su di noi. Era quello che volevo evitare. Non sono mai stata una ragazza violenta ma non potevo non rispondere con la stessa moneta. Me ne vergogno, certo, ma non me ne pento.
Hailey mi guarda furente e si scaglia contro di me nuovamente, come una furia. È fuori di sé.
《È per te che mi ha lasciato》grida.
Qualcuno inizia a riprendere ed è umiliante ma lo è ancora di più per lei che ha la fama di reginetta.
Io cerco di proteggermi dalle sue spinte quando Alex la strattona via da me.
《Ti ho lasciata perché non me ne importa più di te》continua.
Se fossi in lei mi sotterrerei.
Inizia visibilmente a piangere.
《Devi portarmi rispetto e portarlo agli altri, non ti azzardare mai più a schiaffeggiarmi. Adesso fai lacrime di coccodrillo ma io non ci casco...sei troppo stronza per provare sentimenti》grido.
La mensa è ammutolita di botto e non capisco il perché ma poi, quando sento incombere una presenza, mi volto e il preside è dietro di me.
Merda!
Tempismo perfetto.
Tutto quello che è successo è stato a causa di questa pazza furiosa e ora ci finirò io di mezzo. Poteva arrivare qualche momento prima!
《Così è lei la causa di tutto questo trambusto. Signorina Logan, venga subito nel mio ufficio》dice severo e con una dose di altezzosità.
Io lo seguo notando l'espressione compiaciuta di Hailey e quelle stupite di tutti gli altri.
Vorrei averle almeno potuto stampare un ultimo schiaffo prima.
Non posso fare altro che camminare trascinandomi dietro i piedi, ciondolante. Dentro di me impreco.
Avrei voluto pranzare in pace, sapevo che non avremmo dovuto accettare di sederci al loro tavolo. Hailey è gelosa e territoriale e la prossima volta preferisco mangiare completamente sola che cimentarmi in questi inutili litigi.
《Aspetti signor preside, non è colpa di Samantha, ha iniziato l'altra ragazza, lei ha ascoltato solo la parte finale del discorso...》.
La sua voce calda e familiare mi arriva alle orecchie, ed è quasi come se mi facesse sentire meglio, provocandomi un brivido.
Non ci posso credere, Alex mi sta difendendo davanti al preside!
Lui però lo interrompe.
《Torni al suo posto Montgomery e voi altri tornate al vostro pranzo》dice rivolto a tutta la mensa.
Mentre mi allontano Alex mi guarda.
Mi sento osservata da tutti.
Mi sento umiliata.
Già mi immagino lo scoop del secolo: "Rissa tra ragazze. La nuova arrivata che litiga con quella più popolare della scuola". Vorrei sprofondare dalla vergogna.
Pian piano mi avvicino sempre di più alla presidenza.
Il preside cammina fiero per i corridoi a testa alta; avrà un palo dietro la schiena. Ma perché io sto pensando alla sua schiena quando probabilmente tra poco verrò cacciata via dalla scuola?!
Entriamo nell'ufficio.
Prima di iniziare a parlare mi guarda, adesso però sembra uno sguardo comprensivo, non più minaccioso.
《Samantha, voglio che lei sappia che comprendo benissimo la sua situazione e mi dispiace per la sua perdita. Fin dal primo giorno, guardando le sue precedenti pagelle, io non ho avuto alcuna remora ad accettarla qui》.
Vorrei alzare gli occhi al cielo ed uscire da questa porta. Perché tutto quello che faccio deve essere ricondotto a mia madre? E comunque nessuno può davvero comprendere come io mi senta. Mi sormonta una rabbia incredibile che purtroppo devo reprimere.
《Ciò nonostante non posso permettere che nella mia scuola succedano tali questioni. I dissapori tra alunni vanno risolti fuori di qui, perché non siamo al circo》continua e ho il cuore che vorrebbe esplodere dal petto.
Sono sicura che da un momento all'altro annuncerà la mia espulsione.
《Non si può insultare una compagna di scuola davanti a tutti, anche se non ci sta particolarmente simpatica》.
Perché la sta tirando per le lunghe?
《Tuttavia ho deciso semplicemente di punirla. Durante l'orario extrascolastico, ovvero dopo le lezioni, a partire da domani per una settimana lei dovrà recarsi in palestra per sistemare le varie attrezzature e aiutare il personale di servizio nelle pulizie》.
Cosa?
Perché tutte a me devono capitare? "Sempre meglio dell'espulsione" mi ripeto nella testa. Ma dovrebbe essere punita anche Hailey, solo che non posso obiettare.
Il preside mi congeda ricordandomi però che la prossima volta non sarà così clemente.
Fuori dalla porta trovo Alex seduto ad aspettare e sono sorpresa.
Lui scatta in piedi non appena mi vede, come se fosse preoccupato. Preoccupato che magari possa essere stata espulsa forse. Non credevo che venisse fin qui.
《Che ti ha detto?》domanda trafelato.
《Mi ha messa in punizione, dovrò lavare il pavimento della palestra e sorbirmi la puzza di sudore di ascelle》faccio una smorfia.
《Cazzo! Non gli hai detto che è stata colpa di Hailey?》.
《Non ne valeva la pena》rispondo.
In questo momento voglio solo andare a casa. Hailey doveva decidere di attaccare briga proprio il giorno del mio ritorno a scuola.
Ho il morale a pezzi.
《Se vuoi ci parlo io con i miei》dice.
Giusto, i Montgomery. Come reagiranno alla notizia?
Avrei dovuto essere la ragazza esemplare, non mi va di deluderli. Avrei dovuto risparmiarmelo? Forse, ma ormai è fatta.
Io gli sorrido, stanca.
《Tranquillo, credo di saper gestire dei genitori arrabbiati》.
Decido di andare a prendere le mie cose ed uscire prima ed Alex si offre di venire con me. Vuole accompagnarmi a casa.
《Non hai gli allenamenti?》domando.
Lui alza le spalle;《dirò al coach che sono stato poco bene》risponde.
Questo è quello che mi sconcerta più di tutto. Alex Montgomery, il capitano della squadra, il ragazzo per cui il football viene prima di ogni altra cosa, forse l'unico amore della sua vita, vuole saltare gli allenamenti per me.
Ho come l'impressione che sia un ragazzo diverso, si è appena liberato di Hailey e la sua insolenza è come se non esistesse più.
Io continuo a rifiutare ma lui continua ad insistere, così cedo.
Saliamo in moto, non sono ancora sicura di salire con lui su questo veicolo, soprattutto perché fa gare clandestine, ma comunque non ho scelta. Anzi, ora che ho detto di si, non posso più tirarmi indietro.
Mi porge il casco.
《Vuoi andare a casa subito? Io avevo intenzione di fare un giro》dice sorridendo. La fossetta compare sulla sua guancia e mi incanto a guardarla, poi balbetto qualcosa che vuole dire che sono d'accordo nel fare un giro.
Devo contenermi.
Si raccomanda di tenermi forte e sgomma appena mette in moto. Senza indugio mi aggrappo a lui talmente forte da spiegazzargli tutta la giacca, ma non mi importa più di tanto. Sono appiccicata alla sua schiena, corpo contro corpo e riesco a pensare solo a questo e alle sue vene sporgenti sul collo.
Non so perché, ma forse dovrei prendere seriamente in considerazione che la sua presenza ha effetto su di me. Non so cosa significhi, ci sono momenti in cui mi ritrovo a desiderarlo e altri in cui vorrei prenderlo a schiaffi, ma allo stesso tempo, non nego che entrambe le situazioni, mi piacciono.
Il suo comportamento potrebbe avere dei fini, quali compiacere i genitori e soprattutto farmi arrivare ad essere pazza di lui, ma non riesco a pensarci ora, voglio ignorare questa sensazione perché sono premuta contro di lui e mi beo talmente tanto di questo momento che il solo fatto di dover rappresentare per lui una specie di "traguardo", mi rammarica.
Arriviamo al centro della città dove accanto al mare c'e una lunga fila di negozi che sfoggiano manichini con vestiti di marca.
Parcheggia lungo la strada.
Non sarei mai voluta scendere da qui. Strano per me pensarlo.
La sua espressione mentre guidava era concentrata e pensierosa; vorrei essere stata nella sua testa in quel momento. Magari anche lui stava pensando a me.
《Wow, è da tanto che non facevo shopping. Di solito andavo con mia madre durante i saldi, o con Lydia, la mia migliore amica. Lei aveva letteralmente una malattia per lo shopping》ridacchio ma al contempo mi intristisco.
Lui mi guarda e dentro di me sento un fremito che però cerco di reprimere.
《La mia idea non era esattamente lo shopping ma se vuoi ti accompagno, non sono una donna e non capisco nulla di vestiti ma posso lo stesso rendermi utile, magari mi immedesimerò come addetto alla vendita》ghigna.
《Non posso credere di averlo detto》si corruccia il secondo dopo, forse perché si è reso conto che se accetto, dovrà davvero sopportarmi per una giornata intera.
D'altronde, io lo sopporto da settimane!
Mi viene da ridere per la sua espressione, come se stesse pensando "perché l'ho detto?".
《Vuoi davvero accompagnarmi a fare shopping? Sei sicuro di sentirti bene?!》constato e gli poggio una mano sulla fronte.
《Non hai la febbre. Sei sano.
Mh, strano! Sei sicuro di essere il solito Alex?》mi burlo un pò di lui.
Lui tira gli occhi al cielo.
《Tra tre secondi rimetto in moto e torno a casa, perciò deciditi ora Samantha》minaccia.  Ci penso e alla fine sono d'accordo, almeno mi aiuterà a dimenticare questa giornata iniziata male, anche se sarà un pomeriggio insolito.
Io e lui che facciamo compere. Non ci avrei pensato neanche nei miei sogni più vividi.
Entriamo nel primo negozio, faccio un giro tra i reparti, provo cose carine e Alex fa davvero un continuo avanti e indietro.
Pian piano passiamo in rassegna tutti i negozi del centro; con Alex perdo la cognizione del tempo, mi dimentico di quello che mi succede attorno.
Lui è completamente un'altra persona, è simpatico, leggero e a tratti quasi amorevole, tralasciando il fatto che ogni volta che provo dei vestiti nuovi mi sento in imbarazzo perché mi osserva a bocca spalancata e occhi strabuzzati, quasi come se desiderasse il mio corpo e io mi copro istintivamente quando al terzo abito un minimo scollato che provo, lui mi fissa il seno e il di dietro; lo fa discretamente ma io me ne accorgo lo stesso.
《Ti piace?》domando ma so già la risposta. Voglio solo sentire se ammetterà mai che gli piace su di me.
Annuisce quasi trasognato, io sono divertita, ma anche imbarazzata. Non mi era mai capitato di essere guardata in questo modo da un ragazzo. So che ragionano solo in preda agli ormoni, infatti non oso immaginare a cosa stia pensando. Ho ancora le mani attorcigliate al seno. 
《A mio parere, questo è il più bello fin'ora, non ti fa sembrare bassa, ti snellisce e non sembri una gattara. Però è un tantino...aderente》calca sull'ultima parola.
《Grazie, ma non sono mai sembrata una gattara. Sembra tu stia pensando troppo, chissà che non usi il cervello anche per cose importanti》dico per stuzzicarlo.
Lui mi scaglia i fulmini con gli occhi.
《Adesso tocca a me farti innervosire》ammetto.
Richiudo la porta del camerino e mi cambio velocemente.
《Cavolo Sam, stiamo girando da ore, forse non avrei dovuto proporti di fare shopping, la prossima volta mi chiamo fuori》lo sento lamentarsi, quando esco.
《Tranquillo, compro questo》indico il vestito che ho in mano. È un semplice abito a tubino nero con delle pailettes ai lati.
Lo shopping è rigenerante. Lydia aveva ragione. Le manderò una foto del mio nuovo acquisto, ne sarà contenta.
Voleva venire a trovarmi, ma io le ho chiesto di non farlo, non voglio ancora vedere nessuno dei miei vecchi amici, nessuno di New York.
《Tu non vuoi comprare nulla?》domando ad Alex.
《Ho l'armadio traboccante di vestiti》dichiara.
《Davvero? Voi ragazzi non usate sempre le solite tre magliette?》.
Lui assottiglia gli occhi.
《Questi stereotipi te li insegnano a scuola, o a New York siete tutti così superbi?!》.
《Me la sono cercata! Però anche quello che hai detto è un pregiudizio》faccio notare.
Lui sbuffa.
《Sam, tu mi uccidi!》annuncia sfinito.
Non posso negare che oggi abbia davvero superato se stesso. Un pò lo rivaluto. Spero di non sbagliarmi.
Alla cassa si affretta a pagare lui.
《Non dovevi, i tuoi mi danno la paghetta》.
《Mi sono sdebitato. Sei finita nei guai per colpa della mia ex ragazza》risponde.
Ha perfettamente ragione infondo, ma non era obbligato a farlo.
Non so se sono pronta a tornare a casa e scoprire la reazione di Megan e Jason. Non voglio creargli problemi.
《I tuoi saranno delusi da me?》domando. Alex mi fissa interrogativo.
《Intendi per la punizione?》.
Annuisco.
《Certo che no, capiranno la situazione e poi per loro sei la figlia perfetta, vedrai che andrà bene》risponde sicuro.
Mi squadra dalla testa ai piedi e io avvampo, vorrei esplodere. Inaspettatamente mi accarezza il viso e io mi immobilizzo come una statua.
Questo non doveva succedere. Non abbiamo neanche più parlato di quello che c'è stato fra noi. Sono passata dall'evitarlo a passare ore intere in sua compagnia.
Non nego che il tempo quando sto con lui sembra fermarsi, ed è stato bello stare insieme, per la prima vera volta siamo sembrati in sintonia, quasi complici, come se tutti gli attriti tra noi non fossero mai esistiti, e il battito del mio cuore quando sto con Alex non smette mai di rallentare, irregolare come una strada dissestata. Però non riesco ancora a comprendere cosa realmente provo.
In alcuni momenti temo che finga, in altri vedo come mi guarda e credo che magari provi qualcosa. Ma cosa?
Sta per avvicinarsi al mio viso ma un tuono improvviso lo fa indietreggiare.
Avrei voluto che mi baciare? Forse si.
《Meglio andare, tra poco piove》ammette. È una cosa strana pensare che Alex abbia lasciato Hailey per me, ma in ogni caso credo l'avrebbe lasciata comunque, era insopportabile e bisbetica perfino per uno come lui.
Una volta a casa troviamo seduti a tavola Jason e Megan. Dalle loro espressioni a metà sconcertate e a metà contrariate deduco che lo sappiano già.
Oh no!
《Sedetevi ragazzi, dobbiamo parlare》inizia duro Jason. Il cuore mi batte a mille.
Non sento del tutto questa famiglia come mia e in ogni caso non lo sarà mai quindi mi sembra di discutere con dei semplici amici di famiglia e non con i miei tutori.
Io e Alex ci sediamo intorno al tavolo, lui si getta con nonchalance sulla sedia, accasciato come a dichiarare noia.
《Abbiamo saputo dal preside che Sam ha avuto una discussione accesa con Hailey ed è stata messa in punizione. Questo lo capiamo e siamo certi che sia stata Hailey a provocarla, ma quello che non possiamo tollerare è marinare le lezioni. Perciò Alex, dato che Sam è già stata punita, stasera non vedrai i tuoi amici e andrai a letto direttamente dopo cena》conclude Megan.
Incute davvero timore quando è arrabbiata.
《Eddai ma' non puoi trattarmi ancora come un bambino, l'ho fatto per Sam. È stata punita ingiustamente》cerca di difendere entrambi ma i Montgomery sono irremovibili.
Mi chiedo quale sarebbe la loro reazione semmai scoprissero delle sue gare. Ovviamente quella di tutti i genitori se sapessero che il proprio figlio è un "delinquente" in un certo senso.
Ma da come hanno reagito per aver semplicemente saltato le ultime lezioni, non escluderei che lo manderebbero in collegio sulle montagne.
Decidiamo di non opporci alla loro decisione, anche se vedo Alex praticamente farsi nero dalla rabbia. Dopo cena andiamo ognuno nelle proprie camere ma in aggiunta ci ritirano i telefoni.
Sembra di tornare indietro di almeno trent'anni. Non credevo potessero essere così severi.
Spero solo che Alex non ce l'avrà con me per esserci finito di mezzo, ma nessuno lo ha costretto a saltare le lezioni per me.
                                 
                                  *

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