Rimanere insieme

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Il primo test da affrontare è quello di trigonometria.
Partiamo col botto!
Mi sono esercitata due giorni interi, non contando tutti gli esercizi svolti durante l'anno; fortunatamente la professoressa ha deciso di essere clemente visto l'andamento della classe.
Il secondo è scienze e sono piuttosto sicura che sia andato bene.
Il terzo della giornata è storia dell'arte. Sono stremata.
Vedere Liam e sapere di dover condividere un'intera ora l'aula con lui di certo non mi aiuta, e non mi aiuta pensare che lui sapesse ogni dettaglio eppure aveva volontariamente deciso di non dirmi nulla.
Basta Sam!
Dallo scoccare dell'orologio che segna l'inizio del test, fino allo scoccare della fine del tempo, mi concentro sulle risposte e credo di averne sbagliata una.
Al suono della campana esco di fretta dall'aula ma come mi aspettavo, Liam mi segue tallonandomi.
《Aspetta Sam, possiamo parlare? Sono giorni che mi eviti》.
《Wow perspicace! E ti chiedi anche perché!?》ironizzo.
Mi blocca parandosi davanti.
Dopo interi giorni di puro stress e crampi al collo, non ho assolutamente voglia di ascoltare le sue scuse.
《Credevo di essere stata chiara, non mi va di ascoltare le vostre giustifiche, il diploma è più importante》.
Li ho ignorati di sana pianta mentre invece ho voluto rifugiarmi nuovamente tra le braccia amorevoli di Janet, che ha compreso la situazione e dopo aver finto di essere arrabbiata con me per averla messa da parte e perdonata, mi ha abbracciata.
Non ho avuto però il coraggio di dirle della scommessa, o per lo meno, non ancora. Sto decidendo se farlo o meno; non voglio essere come Hailey e farla soffrire.
So che Logan teme che possa parlare e mi prega ogni giorno di non dirle niente.
Io d'altro canto, non gli ho promesso nulla. Non voglio mentire a Janet e aggiungermi alla lista di coloro che l'hanno presa in giro, non se lo merita, anche se un paio di volte mi ha domandato come mai non avessi voluto aggiustare le cose anche con i ragazzi e perché Logan fosse sempre sul punto di sputare la lingua.
Ho finto di non sapere il motivo del suo strano comportamento e ho detto di essere ancora troppo vulnerabile per voler tornare al tavolo con i maschi. Lei ha rispettato la decisione e perciò siede con me al "tavolo delle donne", quello di inizio anno.
Liam continua a pregarmi affinché gli conceda solo un paio di minuti per spiegarsi, non che servano a molto ma glieli concedo.
《Okay, sapevo della scommessa, ma non ne ho mai fatto parte. A me non interessava che Alex riuscisse a conquistarti o a portari a letto. Anzi, tu mi piacevi e non avrei mai voluto farti soffrire di proposito.
Non ero d'accordo con la scommessa e ho provato a far rinsavire Alex, ma non volevo trovarmi in bilico tra i miei amici e te e quando ho capito che la scommessa era solo una farsa per avvicinarsi a te senza farci capire che gli piacevi sul serio, ho preferito lasciar correre.
Non era giusto dirti la verità e farvi litigare, perdere sia te che il mio migliore amico in una volta sola. Sapevo che Alex avrebbe visto il gesto come una scusa per avvicinarmi a te e così sono stato zitto. Comunque voglio che tu sappia che se erano queste le sue intenzioni all'inizio ora non lo sono più. Si è innamorato veramente di te》dichiara sincero e dispiaciuto, oppure lo dice per difendere il suo caro amico. Non saprei, Liam non mi sembrava un ragazzo tanto cattivo e credo dica la verità.
《Può essere, ma ciò non toglie il fatto che abbia scommesso》.
È la scommessa il problema, tutto quello che ne è conseguito, sentimenti reali o meno a parte, non riesco a digerire la scommessa.
E anche se volessi o potessi perdonare Liam, comunque mi ricorderei lo stesso che me lo ha tenuto nascosto.
Lo supero e mi incammino verso la fermata dell'autobus.
《Abbiamo sbagliato, hai ragione, me ne pento più di qualsiasi cosa, ma non credo che tu non possa perdonarmi. Probabilmente se Janet avesse scommesso su Logan credo che nemmeno tu avresti parlato, avresti spalleggiato la tua amica》.
Lo guardo di traverso.
Argomentazioni carenti!
《Lascialo decidere a me》.
Lui sembra non voler demordere.
《Probabilmente hai ragione, non avrei parlato, ma all'inizio, perché poi avrei fatto di tutto per convincerla a mettere fine al suo giochino. E comunque, stiamo parlando di aria fritta, perché io e Janet siamo abbastanza mature a differenza vostra, da non aver mai potuto pensare di inscenare questa pantomima》rispondo tagliente.
Sono le mie ultime parole.
Lui non sa come mi sento adesso e sono sicura che non è mai stato preso in giro in questo modo.
Giocare con i sentimenti di una persona è da egoisti e scommettere è da infantili e il problema è che mi sento stupida io per esserci cascata.
Mi scopro grata nel vedere che ha rinunciato a seguirmi fuori dal cancello.
Arrivo a casa, passeggio un pò con Jack, adorante nel vedermi (è stato  molto di compagnia ultimamente) poi appena rientro, inizio a studiare per i test del mese prossimo, o almeno ci metto tutto l'impegno che posso, finché non sento letteralmente uscirmi il fumo dalle orecchie. Sono passata da una materia all'altra senza mai fermarmi e la testa mi esplode di nozioni, concetti.
Megan mi manda un messaggio dove mi informa che passerà stasera a prendermi per andare a trovare Alex.
Alex...non riesco a togliermi il pensiero di lui dalla testa.
Ci sono giorni in cui lo penso più del solito, penso alle spiegazioni che mi dovrà dare e se avrò la fermezza di dirgli che è finita.
Penso a lui in quel letto, ai suoi occhi, le sue braccia avvinghiate al mio corpo e mi domando se per lui siano stati davvero significativi i momenti che abbiamo passato insieme, se lo siano stati anche solo un minimo e se abbia anche solo per un momento e chissà con quanta intensità, provato quello che ho provato io.
Ha mai sorriso ai miei messaggi? Mi ha mai pensata durante il giorno? Metto in dubbio tutto. Tutti i gesti che ha fatto per me: portarmi da mio padre, regalarmi un cucciolo. Erano una messa in scena anche quelli? Voglio credere di no.
Come fa una persona a darti letteralmente tutto, per poi fingere e strapparti via la convinzione che fosse amore? È inverosimile.
Dovunque io guardi in questa casa e non solo, mi si palesano ricordi di lui. Di lui e me.
Mi manca il suo sorriso.
Mi manca noi due insieme sul divano.
Mi mancano i nostri giri in moto.
Mi mancano i suoi modi disinvolti e risoluti.
Mi mancano perfino le sue pessime battute.
Mi manca lui.
Controllo l'ora e sono sui libri da troppo ormai, ne ho abbastanza di studiare e crogiolarmi nel silenzio con solo Jack a terra ai miei piedi che ogni tanto decide di volermi mordicchiare le pantofole, così decido che non ho voglia di stare sola.
Istintivamente apro la chat di Lydia, non è online da un pò. Ho bisogno di lei e lei non c'è. Ci siamo scambiate pochi messaggi ultimamente. È impegnata con il lavoro (ora lavora in un negozio di vestiti), e non ha avuto molto tempo.
Mi ha chiamata una sola volta ma non le ho spiegato la situazione. Le ho solo detto che mi sento sola e triste e lei ha ipotizzato della rottura tra me e Alex, ma non sono scesa nei dettagli.
Una rottura che non ho neanche potuto concedare con lui, o meglio, di cui non sa nulla.
Per un secondo di passa per la mente, l'idea di aspettare che si risvegli e parlarne civilmente per prendere una decisione insieme, per ascoltare cos'ha da dire ma...no. 
Si giustificherebbe.
Non posso rimanere insieme ad una persona che ha scommesso che avrebbe fatto qualsiasi cosa per farmi innamorare solo per il gusto di non farmi rimanere l'unica a non smaniare per lui, per questo non riesco a togliermi dalla testa che tutti i suoi gesti altruistici in realtà non fossero che un mezzo per accalappiarsi me, e che non ha mai provato alcun sentimento.
Non voglio farmi infinocchiare nuovamente. Lui ha messo prima il suo orgoglio in cima alla lista e poi me.
Ho bisogno di un sostegno, di un'amica.
Chiamo Janet e ne approfitterò per parlargli della scommessa, anche lei ha il diritto di saperlo.
Ho deciso, gliene parlerò e non ho intenzione di tornare sui miei passi; ammetto che ci rimugino su, anche se ormai ci rimugino da quando l'ho scoperto, perché ho paura di finire sulla lista nera di Logan e non solo, ma non le racconterò di certo l'accaduto per metterli contro; lei prenderà le sue decisioni, trarrà le sue conclusioni e io accetterò la sua scelta qualsiasi essa sia.
Quando risponde dopo un paio di squilli, la scopro sollevata nel sentirmi.
《Incontriamoci da Chanel tra mezz'ora》risponde concisa.
Chanel è il suo bar preferito, solo che è praticamente dall'altra parte della città.
Arrivo con qualche minuto di ritardo ma lei non ci fa caso, mi accoglie con un abbraccio.
Entriamo e ordiniamo subito due tazze di cappuccino con cacao e due cookies alla crema e mirtilli.
Intanto da sotto il tavolo, senza farmi vedere, do libero sfogo alla mia agitazione picchiettando con il piede sul pavimento.
Forse non dovrei dirglielo.
"Sam, non fare cose stupide, la faresti soffrire" penso.
Non voglio che sia per ripicca.
Voglio che lo sappia ma in fin dei conti, so che le smonterei un mito, metterei contro lei e Logan.
So che verrei odiata.
Parliamo dei vari test, di università, di futuro essendo vicine al diploma. Tra qualche mese abbandonerò per sempre l'inferno della scuola e non ho ancora le idee chiare. Tra una chiacchiera e l'altra mi ripeto "diglielo" e poi "non dirle niente" e via così alternando. Ero convinta di arrivare fin qui risoluta ma poi ci ho ripensato.
《Confesso che aspettavo una tua telefonata, sono felice che abbiamo chiarito. Iniziavo a sentirmi sola senza la mia amica》annuncia.
Le smancerie amichevoli! Ci mancava solo questa.
Per Janet sono come una sorella, e una sorella direbbe la verità. La sua frase mi riporta alla realtà.
Abbasso lo sguardo.
So che rimarrà delusa dal comportamento di Logan e in un certo senso mi sento una cattiva amica.
Sono combattuta tra una triste verità o omertà a fin di bene.
Come una sorella. Questa immagine mi ronza nella mente come un tarlo.
Decido che è la cosa più giusta da fare. Glielo dico.
Prendo fiato.
《Devo dirti una cosa che non ti piacerà, ma sappi che è a puro scopo informativo, poi fai quel che ritieni opportuno con l'informazione》.
Lei sembra non afferrare.
Non voglio tirare la cosa troppo per le lunghe anche se non mi farà affatto piacere scoprire la sua reazione, che immagino sarà poco pacata. Farà male anche a me ripetere ad alta voce tutta la storia.
《Qualche giorno fa in ospedale si è presentata Hailey, mi ha confessato che Alex ha scommesso con gli altri su di me, convinto che mi avrebbe fatto innamorare. Logan e Cole hanno accettato la scommessa. Una registrazione sul telefono della vipera lo prova e loro non hanno negato. Logan voleva che non ti dicessi nulla però...》,《hai fatto bene Sam》mi interrompe con voce atona ma tremolante.
È sconvolta quanto me, incredula e sembra non le basti altro da sapere.
Credevo reagisse peggio ma credo che quando andrà a casa sprofonderà con la faccia nel cuscino fino a inumidirlo di lacrime.
《In questi giorni è stato così premuroso, siamo andati al cinema, abbiamo accompagnato mio fratello al luna park. Lui si è comportato come sempre.
Che stronzo, per tutto questo tempo siamo state solo un giocattolo per loro. Ora capisco perché sembrava preoccupato; non smetteva di chiedermi di te, se per caso mi avessi confidato qualche segreto》.
Stringe i pugni.
《È un bastardo. Lui e tutti gli altri.
Ci hanno usate》, le sue parole rancorose riverberano tra i tavoli.
Provo a convincerla del contrario, credo che Logan la ami veramente, magari si è avvicinato a lei per reggere il gioco però ci metto la mano sul fuoco che lui ami Janet.
Lei però è della mia stessa idea, il fatto che abbiano scommesso è già un tradimento, ma non voglio che si lascino per colpa mia.
《Tu cosa pensi di fare?》domanda.
Bella domanda!
Dovrò trovare la forza per lasciare Alex e dopo il coma sarà difficile. Il mio senso protettivo e la sindrome da crocerossina vorrebbero prevalere su tutto. Lasciarlo dopo un brutto incidente anche piazzando le carte in tavola sembrerebbe un cavillo.
No?
《Alex magari mi ama ma l'idea che si sia avvicinato a me solo per il suo ego non riesco a sopportarla》.
Se ci penso divento ancora viola dalla rabbia.
Evito di chiederle cosa vorrebbe fare lei però mi assicura che parlerà con Logan e di questo ne sono sicura, come sono sicura che lui mi odierà. Non dovrei preoccuparmene dato che lui e gli altri, per quanto mi riguarda mi hanno fatto un torto, ma non voglio che pensino che sia stato un occhio per occhio.
Ci congediamo tristemente.
Janet non ha più proferito parola.
Se n'è andata con la coda tra le gambe ringraziandomi di averle aperto gli occhi, ma non posso fare a meno di pensare che ho peggiorato le cose.
Prima di arrivare in ospedale mi tormento, sento come se quello che avessi provato per Alex fosse stata una menzogna. Magari è caduto nella sua stessa trappola, magari si è davvero innamorato ma come farò a rimanere insieme a lui, sapendo che ero soltanto una preda.
《Sei pensierosa Sam》nota Megan interrompendo infatti, i miei pensieri.
Io abbasso lo sguardo.
《Sei preoccupata che Alex possa non risvegliarsi?》domanda in tono grave.
Io annuisco.
Ho paura di non rivedere più il suo volto, i suoi occhi aperti; è questa la verità che non posso dire. Potrei anche odiarlo in questo momento ma infondo so che non lo odio davvero, o almeno, non potrò mai odiarlo completamente se non mi darà modo di affrontarlo.
Megan mi stringe le mani nelle sue.
《Senza di te non saprei davvero come fare. Almeno ci sei tu a farmi compagnia》.
《E Travis e Jason?》domando.
《Loro sono uomini e non sanno esprimere il dolore come noi. Piangono in silenzio, nascosti nella loro stanza, ma tu Sam, esprimi il dolore ogni volta che ti guardo. So che ti sei affezionata ad Alex》ammette. Dovrei dirglielo che non è semplice affezione ma amore, solo che in questo momento non voglio darle altri pensieri, o dispiaceri, semmai non dovesse prenderla bene.
Quando abbiamo il permesso di entrare in camera e lo rivedo, sono pervasa dalla malinconia ma anche per certi versi, dalla rabbia. Mi chiedo ancora come abbia potuto farmi questo e come lo abbia nonostante tutto, tenuto nascosto; nonostante sapesse che ormai ero innamorata.
Avrebbe dovuto dirmelo, anche a costo di rischiare di perdermi.
Non voglio pensare alle sue azioni ora che è in questo letto, ma non posso farne a meno. Lo sto amando in silenzio, ad ogni modo, ma ripensando a quello che ha fatto. In realtà, credo che pensare alla scommessa e tentare di provare rabbia nei suoi confronti, sia più una difesa, un modo per amarlo meno, per soffrire meno.
Travis ci raggiunge trafelato.
Ha comprato un regalo per suo fratello: un portachiavi per la moto.
《Non ne aveva uno, così ho pensato che quando si risveglierà, potrà averlo》decreta. Megan lo stringe in un abbraccio, poi Travis include anche me nel trio. Mi sento in famiglia.
Megan passa tutto il tempo ad osservare Alex e io osservo lei, vedo come lo guarda, come una mamma speranzosa, non vedo tristezza nel suo volto, o meglio, non quella tristezza che ti spezza l'anima, né espressioni accigliate; gli parla come se lui potesse risponderle.
Si scusa per aver fatto tardi per colpa del lavoro e perfino quando dobbiamo andare via, promettendogli di tornare domani perché: "sono tua madre Alexander, spero che tu possa sentirmi. Ti voglio bene", gli ha detto testuali parole un pò sommesse per avere un momento di privacy con suo figlio. In effetti a volte mi sento di troppo in stanza con tutta la famiglia.
Lo bacia sullo zigomo e vorrei baciarlo anche io, sentire le mie labbra sulle sue ma mi sono limitata a prendergli la mano qualche volta di nascosto, anche se credo che Travis mi abbia visto, (almeno lui sa già di noi).

𝑷𝑬𝑹 𝑺𝑬𝑴𝑷𝑹𝑬 𝑻𝑼𝑨Where stories live. Discover now