Race wars

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ALEX
Ormai sono giorni che Sam si astiene dal parlarmi, la capisco perfettamente, le avevo promesso che non avrei più gareggiato, mentre tra poche ore mi dovrò sfidare con Harry Williams, uno degli sfidanti più bravi, su quello che si potrebbe dire un "campo minato". Non ho mai partecipato a gare vere, legali e sinceramente non nego di aver paura, più che altro paura che possa fare qualcosa contro le regole, giocare sporco, dato che l'ha già fatto.
Ho già gareggiato contro di lui, e il risultato è stato deludente: arrivare pari non è il mio scopo questa volta, e non perché mi interessi avere la sua auto. Vorrei soltanto che la mia ultima gara sia memorabile e questa è la mia occasione. Voglio davvero che sia l'ultima, perché non voglio che Sam debba sempre avere paura che mi succeda qualcosa di brutto, quindi lo faccio per lei.
Ma mi sento vuoto; in questi giorni siamo stati così bene che mi sembrava tutto idilliaco, le cose tra di noi erano arrivate ad un punto di svolta, però infondo so che devo smettere con le gare, oltre che per lei, devo farlo per me e per rispetto di tutto quello che è successo per colpa mia.
Quelle persone non lo dimenticheranno mai; io non lo dimenticherò mai.
Alcune volte ripenso ancora a quel ragazzo e al suo sguardo quando i suoi occhi incontrarono i miei; non ho mai visto sguardo più gelido.
Mi viene un brivido lungo la schiena al solo ricordo, poi mi scrollo il pensiero di dosso perché prima della gara non voglio che mi invadano i sensi di colpa.
Vincerò, poi smetterò.
A mensa Sam e Janet si siedono lontane da noi, al tavolo dove si sedevano all'inizio dell'anno scolastico.
《Cavolo Al, è ancora arrabbiata!》esclama Logan; come se non lo avessi notato!
Sbuffo e metto da parte la zuppa di ceci ormai congelata. Tanto non l'avrei mangiata comunque.
《Tu come fai a far andare sempre bene tutto? Tu e Janet siete la coppia perfetta》mi lagno.
Lui mi offre metà un pò della sua pasta al sugo, ma rifiuto.
《Litighiamo anche noi, però troviamo sempre un modo per chiarirci...e indovina cosa mi spetta dopo averle regalato un mazzo di fiori?!》ghigna compiaciuto ed allusivo, come un bambino con il suo giocattolo preferito.
Però non ho voglia di scherzare.
《Comunque Sam non ha tutti i torti, io ho smesso con le gare e l'ho fatto sia per me che per Janet, una volta provato il brivido poi non ne hai più voglia. Dovresti farlo anche tu, soprattutto dopo quello che è successo l'anno scorso》.
La sua frase è come una coltellata. Le sue parole hanno sferzato l'aria.
È la prima volta che uno di noi tira in ballo questo discorso, ci eravamo ripromessi di non parlarne mai più, nessuno di noi l'aveva mai neanche più accennato. Tutti guardiamo Logan di sottecchi, sperando che capisca dai nostri sguardi, che è stato fuori luogo.
Lui sembra capire che ha detto la cosa sbagliata e mi chiede scusa.
In realtà so che ha ragione, completamente.
《Non volevo rimproverartelo Al, però sappiamo che non possiamo fare finta di niente》.
Io non voglio sostenere il suo sguardo e da sotto il tavolo vedo che Cole gli da una gomitata per farlo stare zitto.
Purtroppo però sta dicendo delle palesi verità, seppur dolorose, e non potrò mai smettere di sentirmi in colpa, come non potrò mai veramente evitare di sapere che nella mia vita, ho causato dolore a delle persone, e per il fatto che non abbia ancora smesso con questa follia, dovrei sentirmi più in colpa di quanto non mi sento, e so che sono una persona orribile per questo.
Guardo istintivamente Sam e la scopro a guardarmi, lei però non si volta per fingere che non sia così, anzi mi sorride e io faccio lo stesso. Il cuore inizia a battere più veloce ed è strano l'effetto che lei mi fa. Strano ma bello.
Subito mi domando se in realtà non mi abbia perdonato; magari finge che non sia così.
Vorrei avvicinarmi e stringerla tra le mie braccia ma non lo faccio.
Parla con Janet. Magari le parla di me, o magari no. Magari le sta dicendo che non vuole perdonarmi, che non me lo merito, perché in realtà è vero, non me lo merito.
Sono cambiato per lei, ma ancora non me lo merito.
Basta!
Devo concentrarmi per le race wars, devo avere la testa solo per quello oggi e nient'altro. Il primo evento di corsa legale in cui tutti potranno vedere chi sono.
La corsa è sempre stata la mia vita  la mia passione, perché non riesco a stare fermo, e per oggi deve andare tutto perfetto, poi potrò tornare alla normalità, e Sam dovrà per forza perdonami, giusto?
Al suono della fine delle lezioni mi precipito accanto alla moto. Fremo dentro, non sto più nella pelle.
Aspetto che Sam mi raggiunga ma la vedo chiacchierare in lontananza con Liam; sono appena comparsi vicino al cancello. Sono troppo lontano per sentire cosa si dicono, riesco solamente a vedere che lei gli sorride.
Ho sempre pensato che in realtà fosse lui quello più adatto a lei, perché potrebbe darle tutto quello di cui lei ha bisogno: tranquillità, stabilità, e so che lui la ama, ma al pensiero di lei nelle braccia di un altro potrei anche impazzire. Nessuno la ama come me. Di questo ne sono sicuro.
《Hey, Sam》la richiamo.
Lei guarda verso di me.
《Vieni, andiamo a casa》le dico.
Stamattina ha accettato di farsi accompagnare a scuola, ma senza fiatare per tutto il tempo. Mi ha perfino sussurrato un "non credere che questo cambi le cose" prima di entrare in aula. Io invece non riuscivo a non pensare ai suoi fianchi che si muovevano in quei suoi jeans attillati.
Avverte che si tratterrà con Liam a studiare per gli esami.
Stringo un pugno.
Non posso negare di essere geloso, soprattutto perché ho sempre saputo che lui ha una cotta per lei, e che magari ora che lei è vulnerabile, potrebbe succedere qualsiasi cosa, ma devo fidarmi di entrambi. Liam è il mio migliore amico, e mi ha ceduto il posto quando ha capito che anche io ero innamorato di Sam, mentre lei è la mia ragazza, (sempre che voglia ancora esserlo), e non potrebbero mai tradire la mia fiducia.
Solo che so che saranno da soli nella stanza di una casa che non è la nostra e sormonta la rabbia, così tiro un pugno ad un albero. Fortunatamente non abbastanza forte da spaccarmi la mano.
《Ci vediamo dopo》rispondo tra i denti, cercando di non dare a vedere la mia irritazione, anche se quasi sembra che neanche mi abbiano prestato attenzione. Quando si allontanano, salgo in sella.
Sfreccio verso casa alla velocità della luce, l'aria mi colpisce il viso e mi sento libero, ma non abbastanza dai pensieri. Faccio lo slalom tra le macchine e forse salto un rosso.
È inutile negarlo, la velocità fa parte di me.
Arrivo a casa e già conto le ore che mi separano dalla gara.
Fortunatamente mamma e papà sono fuori città e posso rilassarmi.
Mancano esattamente due ore, cerco di studiare qualcosa ma con scarsi risultati, sarà per la gara, sarà perché Sam non è qui a farmi da tutor, ma non riesco a concentrarmi. Più di tutto mi distrae il pensiero di lei e Liam nella camera di quest'ultimo.
Mi domando cosa sarei capace di fare se venissi a sapere che si sono anche semplicemente baciati. 
Per scrollarmi di dosso i pensieri, faccio una doccia, e nel mentre spero che la porta di casa si apra, ma non si apre.
Questo significa che non ha cambiato idea?
Mi vesto alla chetichella, con il primo jeans che afferro nell'armadio ed esco di casa con la speranza di veder arrivare Sam e dirmi che vuole assistere alla mia gara, ma chi di speranza vive disperato muore!
Di lei nessuna traccia.
Spero non abbia preso una decisione drastica, ovvero quella di lasciarmi senza neanche dirmelo.
Dovrei davvero smetterla di torturarmi in questo modo, perché devo avere la mente libera da ogni dubbio o preoccupazione.
So che dovrei mettere lei al primo posto e raggiungerla anziché gareggiare, ma io non le ho mai vietato di fare qualcosa, e per questo ammetto di essere un pò arrabbiato con lei anche se so perfettamente che lo fa per la mia sicurezza, però in questo momento per me le race wars sono importanti.
Smetterò, ma almeno doveva concedermi un'ultima volta.
So che pensa che più andrò avanti più cadrò in un baratro, ma non è così. Avrebbe dovuto avere fiducia in me; probabilmente a sentire lei me ne ha data fin troppa.
Quando arrivo il cuore batte troppo forte. Devo mitigare l'agitazione.
È un parcheggio ma molto più grande e con molti più sfidanti, adulti ed esperti.
La fila di macchine è lunga già chilometri ma ce n'è una riservata per chi deve gareggiare.
Sbuca gente ad ogni angolo, chi gareggia e chi no, e groupie fascinose con indosso pantaloncini e code di cavallo. Subito vengo catapultato in uno dei film di Fast and Furious.
Mi avvicino al cancello e scendo dall'auto che userò per la gara: un SUV adeguatamente "adattato" per l'occasione.
La security mi fa passare e mi indica di parcheggiare dove sono parcheggiate tutte le auto di chi gareggia.
Più avanti ci sono carettini che vendono hotel dog e quelli per le bibite, più avanti ancora invece, ci sono degli spalti per chi vuole godersi lo spettacolo comodamente.
Il sole picchia, c'è un via vai di gente che entusiasta accorre per guardare le auto e chi in segreto scommette e accresce la mia agitazione che tento di nascondere. Mi precipito a comprare una bottiglia d'acqua.
Purtroppo, appena metto piede sull'asfalto, Harry viene verso di me.
《Che c'è pivello, oggi la tua ragazza ha dato forfait?》ridacchia.
Io lo guardo quasi a volerlo incenerire.
《Pensiamo a gareggiare》rispondo in un ringhio.
《Puoi starne certo》.
Si allontana con ancora in volto quel ghigno. Io bevo quasi tutta l'acqua in pochi sorsi.
Logan e gli altri mi raggiungono, non li avevo visti, credevo non fossero ancora arrivati ma mi fa piacere che siano già qui.
Gli unici che non vedo sono Sam e Liam. Saranno ancora insieme.
《Dov'è Sam?》domanda Janet. Non c'è molto da dire. Ha deciso di non venire. A questo punto mi viene da pensare che non verranno né lei né Liam. Magari hanno fatto comunella, magari lui non aspettava altro che questo momento per avvicinarsi a lei.
Non nego che mi guardo intorno lo stesso, magari riesco a vedere il suo sguardo in mezzo alla folla.
Magari scopro che all'ultimo minuto ha cambiato idea.   
Forse ci sto solamente sperando inutilmente....

𝑷𝑬𝑹 𝑺𝑬𝑴𝑷𝑹𝑬 𝑻𝑼𝑨Where stories live. Discover now