Rave in mezzo alla savana

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La strada è trafficata perciò Alex fa lo slalom in mezzo alle altre auto, mentre costeggiamo la spiaggia.
《Non sei nel bel mezzo di una gara》gli faccio notare per la troppa velocità a cui sta andando; mi tengo più stretta che mai.
《Anche se non mi lasci più fiato, lo faccio di proposito. Sai che mi piace quando mi tieni stretto》ride.
Lo guardo e mi si ferma il cuore.
Come può essere così attraente.
Ciò che ha detto contribuisce a farmi perdere quasi il senso della realtà, e a farmi perdere la testa per lui.
Nonostante ciò, gli intimo di rallentare.
Bofonchia qualcosa come un "uffa che noia".
Le mie gambe fasciano i suoi fianchi e per quella che sarà la ventesima volta in pochi minuti, mi tornano in mente le sue mani sotto la mia maglietta, così vicine alla mia intimità.
Devo togliermi questi pensieri dalla testa, ma mi chiedo perché è così maledettamente difficile, soprattutto in questa circostanza, in cui siamo talmente appiccicati.
Io ho indossato un vestitino rosa con volant e maniche a sbuffo che però è piuttosto corto, perciò avrebbe libero accesso alle mie cosce e mi ritrovo a pensare, che vorrei ancora una volta un assaggio di quello che stava per fare prima.
La velocità mi avrà dato alla testa.
Rimaniamo imbottigliati nel  traffico, oggi è venerdì, e la gente non vedeva l'ora di prendersi una pausa dallo stress lavorativo, e Alex inizia a perdere la pazienza.
《Sarà almeno mezz'ora che siamo in coda》ringhia.
《Arriveremo, non credo che ci perderemo chissà cosa》.
《Lo so, ma mi sto annoiando》.
《Allora parliamo di qualcosa》propongo.
Lui fa come per pensare.
《Obbligo o verità?》mi guarda dallo specchio retrovisore.
《Oh no!》piagnucolo.
《Meglio stare zitti》ammetto.
Lui insite.
《Verità》dico.
《Ti piace davvero come cucina mia madre?》.
Io scoppio a ridere.
《Si, perché, a te no?》.
Fa una smorfia.《Meglio cambiare domanda》.
《Tocca a me. Obbligo o verità?》.
《Obbligo》risponde prontamente poi mi guarda.
《Canta una strofa di una canzone che ti piace》.
Subito mima il gesto di uno sparo.
《No, tutto ma non questo Sam. Non so cantare》.
《Beh, non potevo di certo chiederti di fare delle flessioni, quindi devi cantare!》. Incrocio le braccia e aspetto che lo faccia. A malincuore inizia a cantare un pezzo di "Bavy" di Justin Bieber, ed è stonatissimo.
Io rido per tutto il tempo.
《Sei pessimo. Non credevo che ti piacesse Justin Bieber visti i poster in camera tua e le canzoni che mettevi in macchina》.
《È stata la prima canzone che mi è venuta in mente》si giustifica .
《Farò finta di crederti》.
Mi lancia un'occhiata torva.
Mi ripropone la domanda.
《Obbligo》.
《Ti obbligo a massaggiarmi la schiena, visto che rimarremo in coda per chissà quanto ancora》.
Ora sono io a lanciargli occhiatacce, ma faccio come ha chiesto. Lo guardo bearsi del momento, forse anche troppo. Si sporge verso di me, il mio petto è praticamente attaccato alla sua schiena ed ho quasi paura che senta quanto forte va il mio cuore adesso. Avrei libero accesso al suo collo, che profuma di menta e dopobarba, mi basterebbe solo sporgere le labbra di qualche centimetro per assaporare la sua pelle ma...no!
"Sam, devi ritornare in te" mi sgrido mentalmente. Alex risveglia in me un istinto primordiale di eccitazione che non ho mai provato prima.
《Okay, può bastare. Non voglio che tu vada a dire in giro che ti sfrutto per massaggiarmi il collo》.
《Probabilmente metterò in giro questa voce》scherzo.
Alla prossima lui risponde "verità".
《Quante ragazze hai avuto prima di Hailey?》.
《Mhh, lei è stata la mia unica fidanzata, ma riguardo a storie di una notte e via...da chi comincio!?》.
Spalanco gli occhi.
《Ti ricordi i nomi di tutte?》.
《No, scherzo. Però ne ho avute abbastanza》.
"Abbastanza" è un pò evasivo ma va bene così, magari davvero non lo ricorda. Sicuramente saranno state un numero discreto.
《Verità》rispondo prima che mi porga la domanda.
《Ti è piaciuto prima a casa?》.
Io vorrei sobbalzare dalla moto.
《Cosa vuoi dire?》. So a cosa si riferisce, ma non sono molto a mio agio a parlare di sentimenti ed intimità.
《Quando ci stavamo baciando. So che hai capito Sam》.
Si, ho capito ma credo che la risposta già la sappia.
《Hai davvero bisogno che te lo dica?》.
Annuisce.
So che vuole sentirselo dire.
《Si, mi è piaciuto》rispondo sinceramente. Mi è piaciuto oltre ogni previsione.
《E a te?》ripropongo.
《Non ho detto "verità"》.
《Dai Alex》incalzo.
《Mi è piaciuto, ma sono convinto che ci sarebbe piaciuto di più se mi avessi lasciato finire》si volta verso di me e mi stringe l'interno coscia con un'espressione a dir poco insolente.
Mi sento di colpo spaesata. Vorrei stringergli le braccia al collo e baciarlo come vorrei anche allontanare la sua mano da sopra la mia coscia ma non oso farlo, anzi, metto la mia mano sopra la sua.
《Se solo fossimo in camera...》annuncia.
I nostri respiri sono entrambi già ansimanti e sincronizzati. Deglutisco.
《Anche se fossimo in camera non succederebbe niente, lo sai》.
《Sam, non è un crimine lasciarti andare e so che lo vorresti, perché ti eccito e perché sei diventata rigida, cerchi di mantenere il controllo, serri le gambe, lo sento》.
All'istante gli spingo via la mano dalla coscia, che cercava di alzare il mio vestito.
《Smettila di provocarmi》ordino.
Lui ride di gusto.
《È il mio gioco preferito》.
《A me non piace giocare》rispondo a tono.
Fortunatamente l'ingorgo si libera e lui riparte sfrecciando mentre io cerco di digerire il fatto che è vero che mi attrae e che vorrei provare a lasciarmi andare, ma ne ho paura. Ho paura che una volta essermi concessa del tutto a qualcuno, anima e corpo, possa succedere qualcosa per cui debba sanare le ferite.
Non dovrei corrucciarmi ora. Penso che continuerò a lasciare che lui ci provi e a dargli filo da torcere, perché in realtà mi piace questo gioco tra di noi.
Arriviamo al locale quando c'è già una fila enorme, ed Alex parcheggia la moto fiero.
《Questa volta non conosci qualche bodyguard che ti lascia passare?》.
《Purtroppo non sono così popolare al di fuori della scuola. Ci toccherà aspettare》.
Ammazziamo il tempo parlando del più e del meno, quando finalmente la fila si muove, ci dirigiamo dentro per cercare i nostri amici.
Il locale è già stracolmo.
Come al solito l'aria è irrespirabile, stantia per colpa della puzza di fumo. Più in avanti al bancone drink, i barman riempiono bicchieri uno dopo l'altro.
La musica è assordante e quando mi volto, scopro di aver perso Alex. Lo cerco in mezzo alla folla.
Anche chiamandolo non credo che sentirà lo squillo del cellulare.
Credevo fosse davanti.
Mi volto a destra e sinistra ma continua a non esserci traccia di lui, fino a quando una mano non afferra la mia.
È lui. Torno a respirare.
《Dov'eri? Non lasciarmi mai più》. 
《Scusa, credevo fossi dietro si me. Seguimi》dice, suona come un ordine ma faccio come ha detto perché non voglio perdermi per la seconda volta.
Ci addentriamo nel bel mezzo della sala, la pista da ballo è già gremita di persone, alcune ubriache altre con drink in mano che ci spintonano e noi spintoniamo loro per passare, procedendo a tentoni; ho come l'impressione di andare alla rinfusa.
Sembra di stare in mezzo alla savana.
《Sarà impossibile trovarli》sospiro una volta oltrepassata la folla.
《No, sono nel privé》annuncia e mi prende nuovamente per mano. Saliamo le scale, questo posto è davvero enorme.
Arriviamo al secondo piano, sopra ce n'è un terzo.
《Al terzo piano che c'è?》domando.
《Delle stanze》risponde.
《A cosa servono?》.
《Secondo te?》.
Di certo non a dormire.
Non faccio più domande.
Appena saliamo al secondo pianola vista che ci si para davanti è mozzafiato: una vetrata enorme che dà sulla città, da cui si può uscire, con una piscina surriscaldata con l'idromassaggio, con attorno delle persone radunate a fare chissà quale gioco alcolico.
È bellissimo.
Sembra di stare all'interno di una villa supercostosa con un attico.
Vi sono divanetti, divani più grandi, poltrone e tavoli su cui vi sono poggiate smisurate quantità di alcol. Almeno quassù c'è maggiore riservatezza visto che si deve essere in possesso di una tessera per i soci del club, che Alex, potendo permettersi, ha pagato per me.
I locali per l'élite sono davvero imponenti e non c'è nulla da dire sul fatto che siano eleganti e sofisticati.
《Eccovi qui, vi aspettavamo》mi viene incontro Janet. Ero così intenta ad osservare il posto che non mi ero nemmeno accorta di averli raggiunti.
《Questo posto è incredibile》dico trasognata.
《Lo è anche questo drink, tieni e buttalo giù》Alex mi porge un bicchiere. 《Sarebbe meglio non farla bere visto l'esperienza dell'altra volta》puntualizza Liam.
《So badare a me stessa, ma grazie di essere un amico che si preoccupa》gli rispondo e butto giù un pò del drink: vodka alla pesca e limonata. 
Janet e Logan iniziano a ballare sulle note di qualche canzone remixata e anche io inizio a sciogliermi, essendo il privé il vantaggio è quello di non essere schiacciati come sardine.
Janet mi prende e inizia a farmi girare, provo a seguire i suoi passi, sa muoversi bene. Non so se abbia sempre saputo ballare ma ha tenuto nascosta questa sua dote oppure è stato Logan la causa della sua maggiore scioltezza. Quella che forse non avrò mai io.
Logan la guarda ammaliato e decido di allontanarmi per lasciargli spazio, così vengo invitata da Liam. Si avvicinano anche Alex e Cole che sono già a quello che mi pare il terzo drink e siamo qui soltanto da pochi minuti.
Io sto per finire il mio.
《Tu non bevi?》domando a Liam.
《Ho bevuto prima che arrivassi. Come va con Alex?》domanda.
Io butto giù l'ultimo sorso.
《Siamo amici, usciamo, facciamo cose normali; se cambia qualcosa sarai il primo a saperlo》annuncio. Abbiamo deciso che non diremo nulla finché non ci sarà nulla da dire e così ho fatto.
Lui decide di stoppare la conversazione e mi prende a ballare. Io gli do corda, prendo un altro drink anche se non so se lo berrò davvero, e inizio a muovermi a tempo di musica.
Sento le mani di Liam avvolgermi i fianchi ma non mi sposto.
《Sei brava, io sono un palo》ridacchia vicino al mio orecchio per farsi sentire sopra la musica. 
Mi volto dandogli le spalle, ha ancora le mani sui miei fianchi e adesso le luci stroboscopiche si accendono e quasi mi accecano. Arrivo a metà del secondo drink, che è molto più forte del primo, e la testa inizia a farsi pesante e inizio a sudare. Non vorrei sentirmi nuovamente come una trottola perciò per il momento, smetto di bere.
Parte "Go flex" di Post Malone.
Inizio a ballare più velocemente, adoro questa canzone.
All'improvviso non sento più le mani di Liam sui fianchi ma mi volto appena in tempo per vedere Alex che poggia il viso tra l'incavo del mio collo.
Tutto di me desidera tutto di lui. Al suo tocco io mi infiammo e spero che l'alcol che ho in circolo nel corpo non mi faccia fare cose stupide.
《Sei stupenda, non dovevi mettere questo vestito è troppo provocante》.
Sento il suo alito che sa di alcol e mi chiedo a quanti drink sia arrivato. 
Mi volto verso di lui per trovare la sua bocca quasi sulla mia.
《Sei ancora più inopportuno quando sei ubriaco》.
Inizia a sorridere come un bambino.
《Non sono ubriaco. Sono solo a quota quattro》biascica e barcolla.
Direi che è piuttosto fuso e se anche non è ubriaco adesso, se beve ancora lo sarà presto.
《Sarebbe stato meglio un jeans, così ti guarderanno tutti il culo》azzarda.
Io ridacchio.
È geloso. Quando non è in sé ammette più cose di quante vorrebbe.
《Sarebbe stato lo stesso》.
《Non credo proprio, nessuno può guardarti. Prima ho visto Liam che stava...》si blocca.
《Ci provava》ammette.
Lo rassicuro smentendolo.
《Non puoi essere geloso di un tuo amico, e poi non siamo ancora niente ricordi!》.
Lui scuote il capo, ha gli occhi mezzi chiusi.
《Anche tu guardi le ragazze e io non te lo nego》.
《Non è vero, non guardo più nessuna da quando guardo solo te》.
Ciò che ha detto, il modo spontaneo in cui l'ha detto, mi fa sorridere.
Vorrei scattare una fotografia di questo momento per guardarmi da fuori e sapere come siamo.
Lo assecondo e ballo attorno a lui che mi guarda come fossi una preda, ma anche come fossi la cosa più bella che abbia mai visto.
Per un attimo il mondo attorno sparisce. Mi piace come mi osserva mentre muovo il corpo a tempo, mi fa sentire come se fossi desiderabile, voluta.
《Smettila Samantha oppure ti salto addosso》dice più deciso e prende anche il mio drink per buttare giù tutto quello che rimane.
Continuo a stuzzicarlo muovendomi attaccata al suo corpo sapendo che lo fa impazzire e non pensavo che avrei mai potuto farlo. Io, solo libri e film romantici, che accarezzo un ragazzo e ballo provocante accanto ad esso. Quasi non ci credo.
《Volete che vi prenoti una camera?》ci schernisce Cole poi mi avverte che vanno di sotto e mi raccomanda di tenere d'occhio Alex.
《È in buone mani》rispondo.
"Forse" ripenso.
Lui è sicuramente ubriaco ma entrambi siamo barcollanti e spero di non doverlo salvare da situazioni spiacevoli.
La canzone cambia e parte "We found love" di Rihanna.
Alex inizia a cantarla, io rido a crepapelle per quanto sia stonato.
《Risparmiatela, viene a piovere》mi copro le orecchie.
《Credevo di essere stato bravo》. Io scuoto il capo.
《Assolutamente》.
Lui mi prende le mani e mi incita a ballare.
Lo faccio e mi diverto.
Mi sento libera e leggera, dimenticandomi di tutto.
Inizio a cantarla anche io urlando a squarciagola.
Prende un altro drink e me lo offre ma rifiuto, almeno io voglio rimanere sobria, per quanto possibile.
La voce del Dj esce dalle casse e incita tutti a ballare.《Havana club, stasera siete i migliori》grida e il pavimento trema.
Io lancio un urletto e Alex mi segue, poi continuano a dimenarci divertendoci. Iniziamo a sudare talmente tanto che vorrei strapparmi i vestiti di dosso. Lui ha i capelli umidi e il sudore che gli cola dalla fronte madida. La chiazza in mezzo alla maglietta già aderente, lascia intravedere i suoi muscoli.
《Sei la più bellissima》dichiara. Sorrido.
《La più bellissima? Nuova espressione coniata dal te ubriaco》. Lui fa di sì con la testa ma come se non ci stesse capendo nulla, completamente fuori dal mondo.
Di punto in bianco si avvicina a me premendo la sua intera mano sulla mia natica, strizzandola.
《Ehm, va bene che sei ubriaco fradicio ma non hai il permesso di molestare il mio fondoschiena》lo ammonisco, non prima di aver perso il fiato per dei secondi infiniti. Se fosse stato sobrio, forse non mi sarei opposta.
《Okay, mi dispiace, ma non mi dispiace》.
Immaginavo.
Siamo nuovamente vicini e non riesco a spiegarmi questa cosa, sembriamo essere due calamite che si attirano.
Ho bisogno di spazio. Il sudore e l'umidità sono asfissianti e per di più so che se gliene darei modo, e anche se non gliene darei, in questo momento, con più alcol nel corpo che altro, la situazione potrebbe sfuggirgli di mano.
Apro la mia borsetta per cercare l'elastico per i capelli e farmi una coda quando, nella frazione di un millisecondo, sento toccarmi la spalla.
《Hey, il tuo amico è andato》mi avvisa una ragazza indicando Alex che adesso si trova sdraiato sul pavimento che ride con ancora in mano il suo drink.
Non pensavo fosse così veloce perfino in questo stato alcolico, poi mi ricordo che giusto pochi secondi fa mi ha afferrato una natica con un movimento lesto.
Ringrazio la ragazza e vado a recuperarlo decidendo che quello che ha in mano è definitivamente l'ultimo drink.
《Alzati》cerco di tirarlo su e nel farlo gli cado addosso, dopo che mi ha tirata verso di sé.
《Uh, sei aggressiva micetta!》farfuglia vicino al mio viso e per quanto abbia voglia di baciarlo in questo momento, devo assolvere ad un compito più importante.
Sono completamente stesa su di lui e sento le sue mani sulla mia schiena che mi tengono ferma e mi focalizzo per un attimo sui nostri corpi vicini, le mie mani sul suo petto duro.
Se lui non fosse ubriaco probabilmente a quest'ora mi sentirei molto più imbarazzata.
Mi rialzo, non dando peso alle sue proteste.
Cerco di far alzare anche lui dal pavimento ma non collabora ed è più pesante di quello che sembrava. Mi tira i capelli che gli sono finiti in faccia.
《Ahi, non fare il bambino》.
E pensare che si è lamentato di me il primo giorno, mentre ora sono io a fargli da babysitter.
《Stenditi con me》propone.
Spero stia scherzando, ma come può scherzare ormai è ubriaco marcio.
Lo accontento vedendo che è rimasto con il braccio in aria per prendermi la mano.
Non riesco a resistere e inizio a ridere. Non saprei dire se la situazione è più divertente o più imbarazzante.
Mi stendo accanto a lui e guardiamo in alto il soffitto che grazie alle luci della palla colorata appesa ad esso, pare sia un cielo stellato.
《Non ci posso credere di stare fissando il soffitto di una discoteca con te ubriaco》.
È una cosa quasi irrazionale.
《Le stelle sono così belle》biascica riferendosi alle luci sul soffitto.
Io guardo ancora la palla di luce e con la coda dell'occhio vedo che lui guarda me.
La mia guancia pizzica sotto il suo sguardo e mi viene da sorridere.
Chissà cosa pensa.
Si alza e poggia il bicchiere dopo aver finito quello che c'era dentro.
《Andiamo in piscina, ho visto una tipa pazzesca, magari la rimorchio》inizia a barcollare fuori ed io lo seguo.《Non avevi detto che non ti interessava più nessuna?》domando con irritazione.
《Infatti, volevo solo andare a fare un bagno. Però non fare il broncio, sei troppo seria. Non hai bevuto abbastanza》ridacchia e va in tutti i tavoli a cercare un drink.
《Torniamo dentro, voglio farti vedere un posto》dico con l'intenzione di portarlo in una delle camere.
Lui non mi da retta e inizia a saltellare importunando le ragazze, che lo guardano accigliate e poi guardano me.
《È ubriaco, scusate!》mi giustifico diventando viola dalla vergogna, okay sta decisamente esagerando e come se non bastasse qui fuori faranno si e no cinque gradi.
Non faccio in tempo a voltarmi che lo vedo cadere in piscina, vestito.
《Oh cazzo》impreco. Non credevo di averlo perso d'occhio per così tanto tempo.
I suoi movimenti dovrebbero essere rallentati e i sensi inibiti, ma è più agile adesso che da sobrio.
Vorrei ridere e piangere al contempo e anche filmare questo momento così da poterlo rivedere ogni volta che voglio perché le sue espressioni prima disorientata e poi rasserenata sono molto buffe; rimane galleggiante con i vestiti come se si stesse godendo una giornata di sole. Se prendessi il cellulare e iniziassi a registrare potrei anche usare il video come ricatto per fargli fare tutto ciò che chiedo, ma non ho tempo perché devo assolutamente tirarlo fuori dall'acqua prima che rischi di affogare tra tutta la gente che si muove, inoltre sarei scorretta, anche se continuo a pensare che sarebbe divertente rivedere la sua caduta in acqua.
Mi avvicino al bordo piscina e gli tendo una mano.
《Alex, andiamo dentro. Ho freddo》.
《Saaam, dai vieni anche tu, farsi il bagno con i vestiti è fantastico...quanto è bella l'acqua; è surriscaldata e...credo che tra un pò l'alcol mi salirà su》ride e fa degli urletti divertiti allo stesso tempo e allora tutti si girano a guardarlo. È l'unico che da di matto, lo guarderei di traverso anche io.
《Che hanno tutti da guardare? Devo prendere a pugni qualcuno》grida contro l'aria e io cerco di calmarlo. Una rissa sarebbe controproducente, soprattutto perché perderebbe in questo stato.
Io continuo a cercare di convincerlo ad uscire ma non vuole sentir ragioni.
Si rimette a galleggiare e le persone nella piscina si spostano infastidite man mano che lui gli galleggia vicino e inizia a schizzare con l'acqua.
Non l'ho mai visto in questo stato.
《Alex, smettila》.
《No finché non verrai qui con me》. Ha anche la sfacciataggine di ricattarmi.
《Va bene, entrerò in piscina, ma vieni qui》mento e gli tendo il braccio sperando di riuscire a recuperarlo dall'acqua, ma quando lui, sornione si avvicina e mi afferra la mano, prima che possa in qualche modo fare presa, mi tira a sé gettandomi in acqua.
Non potevo davvero sperare di riuscire nell'impresa.
Mi allarmo quando sento l'acqua che mi arriva fin sopra le spalle, ma  quando mi rendo conto che mi sto agitando inutilmente mi ricompongo.
Alex ride con le lacrime agli occhi. Non capisco da dove derivi tutta questa ilarità.
《Non sai nuotare!》esclama urlando.
《Si, ho paura dell'acqua》ringhio.
《Oh, la povera Sam non sa nuotare. Ti insegno io, devi muovere le braccia e le gambe così》dice e si dimena nell'acqua.
Spero che rinsavisca presto.
Prendo il mio cellulare che è completamente fradicio, infatti non si accende più.
《Cazzo》.
Provo a riaccenderlo ma non va.
《Alex, il mio cellulare è morto. Dammi il tuo》.
Lui esita.
Lo ha lasciato a bordo piscina perciò faccio per prenderlo però lui è più veloce e me lo sfila dalle mani.
《Devo fare una cosa, dammelo》ordino. Lui allora me lo porge sbuffando.
Chiamo Liam e lo metto al corrente della situazione.
《Okay, arrivo》.
Fortunatamente si precipita subito su e si immerge anche lui per recuperare Alex che ride come un ebete mostrando le fossette ai lati del viso.
《Vedi, anche Liam è venuto a fare il bagno con me!》esclama contento infatti quando scopre che è venuto per recuperarlo la sua euforia sparisce.
Una volta fuori dall'acaua si getta a capofitto su di noi con tutto il suo peso.
《Ecco fatto, portalo in camera, una è infondo al corridoio così non dovrete fare le scale》mi informa Liam.
《Grazie》.
Lui fa spallucce e sorride divertito.
《Non si è mai ubriacato così tanto》confessa.
C'è sempre una prima volta.
《Credevo che lo reggesse l'alcol》.
《Di solito si, ma avrà esagerato con la tequila》.
《Con cosa ho esagerato?》domanda di punto in bianco come se si fosse risvegliato, ancora appeso alle nostre spalle. È bello perfino adesso, alla luce della luna.  Man mano io e Liam lo accompagnamo quasi di peso, in una delle camere, lo poggiamo sul letto e lui continua ad avere un'espressione trasognata. Lo stendiamo sul letto e lui vi si rannicchia. Siamo bagnati fradici.
《Vado ad avvisare gli altri, è messo troppo male, dobbiamo tornare a casa》dice.
《Meglio di no, voi rimanete, a lui ci penso io, meglio che vomiti su questo pavimento che su quello delle vostre auto o di casa》.
Prova a farmi cambiare idea poi concorda con me.
Rimango da sola con lui e cerco di spogliarlo per farlo riposare.
《Che fai, non avrai mica cattive intenzioni, non ero io quello che voleva spogliare te?!》ride ad ogni sua frase.
《Non puoi stare vestito, ti prenderei una bella influenza》dichiaro.
Mugugna e poi mi spalma il palmo della mano sul viso.
《Che diavolo fai?》farfuglio mentre ride. Gli tolgo la mano e allora me la poggia sul seno, ma delicatamente.
《Alex, non è quello che pensi》metto in chiaro.
Togliergli la maglia è stato facile ma credo che con i pantaloni sarà più difficile.
《Se vuoi puoi toglierli tu》propongo. Lui però non dice nulla, controllo che non si sia addormentato, ma è sveglio.
Glieli sfilo e con mia sorpresa non oppone resistenza. Appena rimane solo in boxer sento il mio viso prendere fuoco, e fortunatamente siamo in buio.
Il mio sguardo non può non ricadere proprio lì, sembra virile e imponente e mi vergogno di me stessa per essermi focalizzata così tanto.
《Mh mi piace, adesso tocca a me》biascica e allunga una mano verso di me ma lo blocco all'istante.
《Non farti strane idee, sei ubriaco》rispondo. Lui mette il broncio come un bambino.
《Ho visto come mi guardi, non negare che ti piace, tu mi desideri》ammette. con impudenza.
Io rimango esterrefatta.
《Smettila di essere così rigida e inizia a mostrare i tuoi sentimenti》.
I miei sentimenti...non so neanche bene quali siano ma se il cuore mi batte solamente a vederlo entrare dalla porta, vuol dire che qualcosa provo ed è forte.
Ciò che ha detto è bello ed è vero, sincero, e lo è di più soprattutto perché sebbene non sia in sé, lo pensa. 
《È da tanto che voglio dirti una cosa Sam, ascoltami》continua e singhiozza, non si può prendere sul serio, ha bevuto come una spugna e sta iniziando a sudare; spero non vomiti. Lo ascolto mentre sollevo le coperte, tanto non sarà nulla di importante.
《Quando siamo andati a quella festa il giorno in cui ci siamo conosciuti, quando ti sei ubriacata in realtà sono stato io a portarti a casa di Liam, ho preso la mia tuta e ho guidato fino a casa sua con te svenuta dietro i sedili, lui mi ha raggiunto dopo ma ti ho messa a letto io e ti ho svestita io, proprio come stai facendo tu. Perciò ci siamo presi cura l'uno dell'altro e non vorrei nessun altro accanto in questo momento se non te》.
La sua confessione mi sconvolge.
Non so se ridere, piangere, saltargli addosso e baciarlo o lasciarlo dormire. Vorrei fare mille cose contemporaneamente ma so che parlargli in questo momento non servirebbe a niente perché assimilerebbe soltanto un paio di sillabe.
È vero che da ubriachi si dice sempre la verità e si riescono a fare cose di cui normalmente non avresti avuto il coraggio.
Non so cosa dire, rimango spiazzata nonostante lo sapessi già perchè non credevo me lo avrebbe mai confessato e sapere che ha avuto il coraggio solamente adesso, un pò mi rattrista. Avrei preferito me lo avesse detto da sobrio, per poterne parlare.
Mi accarezza il viso e nella mia mente archivio questo gesto, poi si sistema sotto le coperte da solo e io gliele sollevo. È vero, ci siamo presi cura l'uno dell'altra.
Rimango a fissare i contorni del suo viso nell'oscurità.
《Forse mi sto innamorando di te Samantha Logan》ammette con la testa nel cuscino, poi cade addormentato. Inizialmente credo di non aver sentito bene, invece lo ha detto. Ha detto che si sta innamorando di me.
Alex innamorato...di me.
Il cuore per un attimo si ferma, se la confessione di prima mi ha scombussolata questa mi ha completamente travolta.
Ma è ubriaco, non sa quello che dice giusto?
Non posso fare a meno di stamparmi in viso un'espressione trasognata, sono euforica ma non posso fare nulla.
Chiudo la porta della camera dopo aver riposto i suoi vestiti fradici per farli asciugare ed essermi spogliata a mia volta.
Mi sistemo sulla poltrona infondo alla stanza, rimanendo a guardarlo dormire fino a quando il sonno presto travolge anche me.
                           
                                 *

Quando mi sveglio sento il collo dolorante, mi sono addormentata sulla poltrona ed evidentemente devo aver poggiato il collo in una posizione scomoda.
Subito noto Alex che mi guarda, da quanto tempo è sveglio ad osservarmi?
Il mio primo pensiero è: si ricorda di quello che ha detto ieri sera?
Evito di chiederglielo.
Mi rendo presto conto di essere ancora in intimo visto che i nostri vestiti sono poggiati sulla testiera del letto per farloi asciugare.
Anche lui è ancora mezzo nudo.
D'istinto mi copro con le mani.
《Da quanto tempo sei sveglio?》.
《Da qualche minuto, ma tranquilla, non ti ho scattato nessuna foto. Sbrighiamoci, dobbiamo andare a casa》si alza di fretta dal letto e si riveste.
《Ehm, un grazie basterebbe》.
Lui mi lancia il mio vestito.
Io insisto, anche se quello che ha detto in preda all'alcol, vale molto di più.
《Mi dispiace essere stato un peso, grazie》.
Annuisco e mi rivesto.
《Che ore sono? Il mio cellulare è scarico e spero che i miei non siano già tornati》.
《Ora controllo, sempre che vada dato che mi hai fatta cadere in acqua e si è inzuppato》.
《Davvero? Mi dispiace. Se non funziona te lo ricompro》si offre.
Riprovo ad accenderlo e fortunatamente funziona.
《Hai risparmiato mille dollari, funziona》.
Lui sospira.
《Sono le dieci e mezza》.
《È tardi》.
Velocemente usciamo dal locale e bofonchiando qualcosa, si mette alla guida.
《Ti prego non fare il pazzo》.
《Tu reggiti》risponde risoluto e parte. Arriviamo a casa in poco tempo dopo essrci fermati per una brioche al volo, solo per scoprire che i Montgomery non sono ancora tornati.
Mi chiede di mantenere il silenzio ed era ovvio l'avrei fatto, poi aggiunge che non si era mai ubriacato in quel modo, sembra come se volesse giustificarsi.
《Tranquillo non dirò niente, infondo ti ho messo a letto io》ridacchio.
Lui si gratta la testa a disagio. 《Ehm, a proposito》comincia e subito il mio cuore tamburella...vorrà per caso dirmi di quel fatidico "forse mi sto innamorando di te"?
Mi volto in attesa che parli con il cuore in gola.
Mi sono chiesta tutto il tempo se se lo ricordasse e se si ricordasse che mi ha confessato anche di essere stato lui invece, a farlo con me la prima sera. Forse si ma non ne vuole parlare.
《Grazie per averlo fatto; adesso hai una scusa per ricattarmi》ammette ridendo.
《Beh, sarebbe stato meglio avere qualche prova ma non me la sono sentita di essere così meschina》rispondo.
《Oh perfetto, allora è tutto risolto》fa spallucce sogghignando.
Trascorre un attimo di silenzio in cui cerco di immaginare a cosa stia pensando.
《Ti ricordi per caso quali cose imbarazzanti ho fatto o detto?》.
Eccola, la domanda che tanto temevo ma anche quella a cui dovrei rispondere sinceramente. Se non si ricorda nulla, allora dovrei raccontargli tutto, dirgli della sua confessione, di quello che mi ha detto. In realtà non so se sia meglio o peggio. Sarebbe stato più facile se lo avesse ricordato da solo, almeno non dovrei scervellarmi per capire come dirglielo.
Vorrei sprofondare.
Se anche gli mentissi potrebbe ricordarsi in qualsiasi momento o mai più nella peggiore delle ipotesi, ma ha detto che si sta innamorando di me e non è una qualsiasi stupidaggine, è importante e in un certo senso forse voglio che lo ricordi e senza imbarazzo.
Devo decidere in fretta e ritengo opportuno di dirgli solo una parte, ovvero quella della piscina, perché non so se quella frase sia stata dettata dall'estasi del momento, ma se glielo dicessi potrebbe farsi influenzare, e non per forza positivamente.
Credo che abbia paura dei sentimenti e dirgli una cosa del genere quando nemmeno lo ricorda, non mi sembra il caso.
《Allora non sono stato così inopportuno, meglio così. Vado a farmi una doccia, faccio schifo》avvisa e va di sopra.
Non so perché ma ho la sensazione che in realtà ricordi benissimo ogni particolare e mi abbia voluta mettere alla prova, e lo penso da come mi guardava, come se volesse che aggiungessi altro e forse vuole che glielo ammetta; o forse sto solo viaggiando con la mente, quindi meglio non rischiare.....

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