La gita

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La sveglia suona ma per diverse volte, dato che non riesco a trovare la voglia per dividermi dal letto, la caldo delle lenzuola, la ritardo, così finisco per essere in ritardo io e sono costretta ad evitare di truccarmi in modo accurato ma il make-up è l'ultimo dei miei pensieri, potrei anche non farne uso ma sono davvero orrenda stamattina, con occhiaie e colorito di pelle cinereo, più pallido del solito. Infatti mi limito a mettere mascara e correttore per coprire il violaceo delle borse sotto gli occhi.
Già sentivo Alex lamentarsi dal corridoio e non appena ho controllato il cellulare ho preso un colpo quando ho visto sei chiamate perse da Janet.
Arrivo fuori all'ingresso della scuola tutta trafelata, cinque minuti prima della partenza dell'autobus...alla fine ho deciso di partecipare alla gita! Un pò di tempo lontano da qui mi farà bene, almeno spero.
Jason ha accompagnato me ed Alex prima di andare a lavoro e lui come sempre, non solo non si è risparmiato gli sbuffi e i grugniti di fastidio in casa, ma si è lamentato anche in macchina, tutto il tempo, del fatto che gli abbia fatto fare tardi; forse questa volta aveva ragione, se non fosse stato per il poco traffico saremmo sicuramente arrivati dopo la partenza dell'autobus.
Sistemiamo i bagagli all'interno del bus; io ho portato davvero poca roba, invece vedo valigie stracolme e grosse quanto una casa, come se dovessimo stare fuori intere settimane.
Mentre sto per salire i gradini sento qualcuno spintonarmi per passarmi avanti, è Alex, ovviamente. E chi altri sennò?
Ringhio in silenzio. È odioso.
Mi siedo accanto a Janet mentre lui si dirige con la sua solita camminata regale, negli ultimi posti vicino al suo solito gruppo, come se se li fossero comprati e noto come tutte le ragazze nel veicolo, si girino a guardarlo al suo passaggio. La sua totale indifferenza è ciò che fa capire che è quello che vuole, essere desiderato, e che lo rende desiderabile.
Quando prende posto subito inizia a ciarlare con gli altri, ridendo abbastanza sguaiatamente. La cosa strana è che non vedo Hailey nei paraggi. 
《Credevo che avessi avuto un ripensamento e che non venissi più》dice Janet.
《Questione di sveglia》spiego.
Durante il viaggio non posso fare a meno di ascoltare i discorsi di Alex e i suoi amici, più che altro perché stanno parlando con un tono di voce abbastanza alto, come se volessero essere sentiti, e per giunta Janet si è infilata le cuffie, e io mi sono dimenticata di caricare il cellulare, che è al venti percento, quindi non ho altro da fare che sintonizzarmi su radio Alex.  Stanno parlando di quella bionda ossigenata di Hailey.
《Ha preso l'influenza, voleva che non venissi nemmeno io...credo sia gelosa. Le ho detto che non mi sarei perso la gita per lei, solo per accontentarla e rimanere a casa da solo mentre lei aspettava di riprendersi facendosi intrugli di erbe》dice innervosito.
Janet si accorge che sto ascoltando. Francamente non so neanche perché lo stia facendo, forse nel profondo mi interessa. Non sono mai stata pettegola, però qualche gossip non fa mai male.
《Cavolo Sam, adesso ti metti anche ad origliare》ridacchia e si volta verso il gruppo. Io la prendo per le spalle e la costringo a voltarsi nuovamente davanti, non sa essere per niente discreta.
《Non farti notare》bisbiglio.
《Sappiamo tutti che è gelosa della dolce sorellina, Al》ridacchia Cole.
Io arrossisco istintivamente e fortunatamente non può vedermi perché sono qualche posto più avanti.
《Piantatela di dire queste scemenze》puntualizza lui con troppa rabbia nella voce, penso si senta preso in giro e anche io. Alex mente perfino ai suoi amici.
Credo che infondo non sappia cosa vuole. Sicuramente non vuole me, ma ha provato diverse volte un contatto fisico, di qualsiasi tipo di contatto si trattasse, lo ha cercato ed io l'ho respinto, e non ho dubbi che gli abbia dato fastidio e che questo abbia intaccato il suo smisurato Io e la sua arroganza.
Mi volto discretamente verso di lui con la faccia nel sedile, voglio vedere la sua espressione: ha gli auricolari alle orecchie e guarda fuori dal finestrino, credo finga di non sentire gli amici. Poi però si volta d'improvviso e mi coglie di sorpresa, mi lancia un veloce sguardo freddo poi si volta nuovamente verso il finestrino contraendo come suo solito la mascella, lo fa quando è nervoso. Il cuore pulsa più veloce.
《Stavano parlando di te, Sam》sussurra eccitata Janet. 《Già, i suoi amici forse credono che tra me e Alex ci sia qualcosa...pff, assurdo. Lui mi odia》rimarco il concetto.
Lei mi guarda incredula, come se volesse smentire la cosa con un solo sguardo.
Dimenticavo che parlo proprio con lei che è convinta che Alex provi qualcosa per me.
《E tu invece?》.
《Io cosa?》domando non capendo dove vuole arrivare a parare.
《Lo odi?》continua allusiva.
《Certo, è intollerabile, antipatico, viziato, egocentrico, troppo altezzoso e...》ho finito i dispregiativi.
《E ti piace proprio per questo》commenta lei.
Io faccio una smorfia di dissenso.
Lei però mi guarda scettica e sento che ridacchia scuotendo la testa.
《Sam, Sam, Sam. Io sono zitta e buona ma non sono stupida》aggiunge questa postilla poi si rimette ad ascoltare la musica.
Decido di mettere anch'io gli auricolari per l'ultimo quarto d'ora che manca all'arrivo sperando che il cellulare non si scarichi del tutto.
"You found me" dei The fray mi pervade. Ascolto ogni nota, ogni frase e mi perdo nei pensieri. Era la canzone preferita di mia madre, quella che le dedicò papà. Anche io vorrei che qualcuno mi dedicasse una canzone. Mi sa di "l'ho accoltata e ho pensato a te".
Non devo piangere, mi ripeto.
Non appena cambio canzone, passando a "Fix you" dei Coldplay, sento un improvviso slancio in avanti, che mi fa sobbalzare e tutti gli studenti vengono spinti contro i sedili.
Cerco di capire cosa è successo, poi mi rendo conto che ho perso una delle cuffie, sapevo di non dover comprare quelle senza fili, dopo che le mie si sono rotte qualche giorno fa.
La cerco a terra ma non la trovo.
《Hey, Lenticchia》mi richiama Alex, ormai so a memoria il suono della sua voce e so che solo lui mi chiama così.
Mi volto verso di lui che mi lancia l'auricolare. Io lo prendo al volo, poi ci inceneriamo con occhiate malefiche.
Torno a concentrarmi sulla confusione generale. L'autista si alza, scende dell'autobus accompagnato da uno dei professori accompagnatori per controllare ciò che è successo. Siamo fermi in mezzo ad una strada deserta e nebbiosa. Scenario spettrale. Dovrei prendere aria ma decido di non farmi venire il panico proprio ora.
《Sicuramente adesso ripartiremo》mi tranquillizza Janet prendendo la mia mano tremante nella sua. Dopo che ha saputo di ciò che ho passato, è diventata protettiva con me e mi è stata accanto.
È già abbastanza che io sia salita su questo autobus. Devo cercare di respirare regolarmente.
Sento Alex fare delle battutine con i suoi amici, la sua risata in un qualche strambo modo, mi rasserena. Forse perché, pur non volendo, lui è diventato una persona familiare per me.
L'autista risale insieme al professore.
《Tranquilli ragazzi, abbiamo forato una gomma andando a sbattere contro una pietra sulla strada, ma in pochi minuti dovrei riuscire a sistemarla. Per il momento, tutti fuori》.
Bene, almeno mi sgranchirò le gambe. Non appena mettiamo piede fuori, sento tutto il freddo agguantarmi. Siamo tra le montagne, quindi l'aria è invernale, con vento e pioggerellina fastidiosa.
Mi guardo intorno. Non c'è davvero nulla, né case, né fabbriche o motel.
Siamo totalmente sperduti.
《Non abbiate paura ragazze, c'è qui il nostro miglior quarterback: Alex Montgomery, che salverà queste donzelle in pericolo》ride Cole come se fosse un rincretinito, anzi come se la situazione fosse divertente. Magari avrei anche potuto fingere di ridere se solo la sua battuta non avesse avuto lo scopo di schernirci, perché non credo volesse semplicemente sdrammatizzare.
《Perché il vostro miglior quarterback sa cambiare una gomma forata?》risponde a tono Janet. A questo punto Cole si zittisce e vedo che Logan ridacchia sotto i baffi mentre Alex quasi si è estraniato dalla situazione, attaccato al suo cellulare con le dita che fanno su e giù con i tasti; probabilmente sta messaggiando animatamente con Hailey.
Io invece sono ancora rannicchiata in me stessa dal freddo, nuvole di condensa fuoriescono dai miei respiri.
Liam mi si avvicina.《Vuoi la mia giacca? Stai congelando》.
《No, tienila tu altrimenti ti prenderai una bronchite》.
《Amico, devi essere più sicuro. Non si chiede ad una ragazza infreddolita se vuole la tua giacca ma gliela si da e basta》si intromette Alex. Ma non era immerso nel suo mondo?
《Ah bene, ora sei anche il guru della galanteria?》rispondo.
Lui fa spallucce.
《Era solo un consiglio》.
《A Liam non servono i tuoi consigli, se tanto vuoi essere gentiluomo allora dovresti darmela tu la giacca》.
《E chi ti ha detto che voglio essere galante con te?!》mi punzecchia. Io sbuffo e tutti i suoi amici, compresa Janet, ci osservano.
Mi sento abbastanza a disagio.
Liam fa per togliersi la giacca.
《Non ho freddo, tieni》dice ma io continuo a non accettare.
Direi che questa gita è iniziata nel migliore dei modi, avrei fatto bene a rimanere a casa, saltandomi anche le lezioni, sospese per tutte le classi dell'ultimo anno che avrebbero partecipato al progetto.
《Certo che fai la principessina!》continua Alex e mi verrebbe davvero voglia di dargli un calcio.
《Non ti rispondo, non vale la pena sprecare energie per te》concludo e mi allontano senza aspettare, cercando il segnale, seguita dalle chiacchiere del gruppetto. C'è poco campo qui.
Siamo sperduti in mezzo al nulla, con circa dieci gradi di temperatura, senza segnale. Perfetto!
Vorrei solo farmi una doccia calda infinita in questo momento. Se ho accettato di partecipare, è stato solo per accontentare i Montgomery, perché ci tenevano che io facessi un'esperienza originale che mi avrebbe aiutato a distrarmi.
Come no!
《Quanto è evidente da uno a cento che Alex è geloso di te e Liam!》esclama Janet.
《Ah perfavore, smettila di sognare. Si diverte così, come un bambino con il suo giocattolo. Poi tra me e Liam non c'è niente》.
《Ma lui sa che Liam prova qualcosa per te》.
Io continuo a negare la sua tesi.
《Come vuoi》.
Ne approfitto per prendere il caricabatterie dal bagaglio quando dopo circa mezz'ora, l'autista ci dice che possiamo ripartire.
Tutti si apprestano a risalire congelati. Tutti i posti davanti però vengono presi così mi dirigo infondo, dove prima c'erano gli altri, e mi siedo, rannicchiata, accanto al finestrino, aspettando Janet, lei però non arriva.
Anzi, vedo pararsi di fronte a me, in tutta la sua altezza, Alex. Reso più imponente dalla grossa giacca a vento nera.
《Qua c'eravamo noi》dice sgarbato.
《E allora? Non mi pareva vi foste comprati il posto》ribatto.
《Perché non vai vicino alla tua amichetta!》.
Potrei, ma non voglio dargliela vinta.《Invece rimango qui, tu puoi trovarti un altro posto》rispondo compiaciuta. Lui si infuria.
《Dai Al, non siamo alle elementari》lo calma Liam che prende posto dall'altro lato del finestrino.
《Evidentemente lui è rimasto a quell'età》annuncio. Vedo l'espressione divertita di Liam.
Alchè Alex si getta con nonchalance accanto a me. Cosa? Pensavo che cambiasse posto.
Non mi va che per il resto del viaggio mi infastidisca.
Ripartiamo.
Io guardo attraverso i sedili per vedere dove sia finita Janet, e la vedo seduta con Logan più avanti.
"Credevo mi raggiungessi" dice nel messaggio.
"Fa niente" digito e invio, rimettendomi subito gli auricolari.
Mi stupisco che Alex non abbia ancora trovato un appiglio per accanirsi su di me.
Poggio la testa sul finestrino e le gambe sul sedile per tenermi riscaldata, facendomi cullare dal dondolio delle curve.
Sono tranquilla.
Devo esserlo.
Nonostante gli incidenti in bus sono abbastanza frequenti, ma se ci penso temo di svenire.
Sento tirare leggermente i capelli e apro gli occhi.
Alex, importuno, ride con sguardo astuto. È stato lui a tirarmi i capelli.
《Che vuoi?》sbotto.
《Non sono un sofà nel caso non te ne fossi accorta》indica con un cenno del capo, le mie gambe sulle sue. Non me ne ero nemmeno resa conto di essere praticamente mezza stesa sul suo corpo.
《Attenta, o qualcuno potrebbe pensare che hai un debole per me》puntualizza divertito.
《Prima dovresti avere delle connessioni cerebrali attive per fare in modo che mi possa invaghire di te, e forse neanche quello basterebbe》puntualizzo di rimando e tolgo le mie gambe dalle sue. Un'improvvisa vergogna mi assale quando posso ben notare, come un pugno nell'occhio, la sua spiccata erezione.
Lui cerca di ricomporsi, deglutendo. Credo sia imbarazzato anche lui.
Sgrano gli occhi.
《Ti stavi eccit...》prima che possa finire mi zittisce con una mano davanti alla bocca e gettandosi con tutto il peso su di me. I suoi occhi nei miei, il suo alito caldo sul collo che mi fa rabbrividire.
《Shh, vuoi per caso un megafono?!》.
Io gli tolgo la mano dalla bocca.
《Ora sei tu ad essere steso su di me》faccio notare.
《Non fare la simpatica Samantha》si acciglia.
《Dovrei sentirmi violata, sei talmente in preda agli ormoni che ti sei esaltato, per non dire un'altra parola, soltanto per averti poggiato gli stinchi sulle gambe》.
《Adesso non esagerare. E poi per tua informazione, non erano solo gli stinchi, eri stravaccata su di me, con tutte le cosce, e non eri poggiata sulle mie gambe ma su altro. Scusa se quel muscolo involontario del mio corpo ha reagito alla sollecitazione, ma è una reazione naturale. Non so se lo sai ma non sempre noi maschi lo comandiamo. Ergo: è stata colpa tua che muovevi le cosce su di me》spiega egregiamente.
《Da quando sei diventato bravo in anatomia?!》ironizzo.
Lui fa una smorfia e sposta lo sguardo altrove.
《Sei in imbarazzo》rido.
So che lo negherebbe.
《Taci》dice spingendosi nuovamente contro di me, anche se non si era mai spostato.
Sento tutto il suo peso sul mio ma non gli dico di togliersi.
Una curva improvvisa lo fa scivolare ancora di più su di me che quasi finisce con il viso contro il mio.
Il suo profumo mi pervade e inspiro involontariamente. Se ne accorge.
Smetto subito ma continuo a sostenere il suo sguardo.
Dopo qualche secondo però, lo sposto via da me e controllo con discrezione che nessuno ci abbia visto. Gli altri sono tutti appisolati.
Alex si volta dall'altra parte e mi ignora, spero continui così fino a fine viaggio. 
Capisco di essermi assopita solo quando qualcuno mi risveglia: 《benvenuta nel mondo dei vivi》ridacchia Logan. È stato lui a svegliarmi e devo dire anche con poca cura.《Siamo arrivati》dice Alex in tono quasi di disprezzo.
Io allora con voglia pari a zero, mi alzo dal mio posto ma lui ha le gambe tese che mi impediscono di passare e dovrei scavalcarle; credo lo stia facendo di proposito per qualche stupida ripicca.
《Le gambe》faccio notare.
《Uff, sei insopportabile e insolente》sbotta.
《Ma se sei tu ad impedirmi di passare, poi dobbiamo andare》.
Lui mi guarda beffardo come se non gliene importasse nulla. 
《Grr, ti odio》.
Lui alza un sopracciglio compiaciuto.
《Ancora per poco》sussurra poi si alza.
Come no!
Vorrei che la sua convinzione non mi irritasse tanto.
Dopo aver preso i bagagli ci dirigiamo nel piccolo "bad & breakfast" che ci ospiterà. Il luogo è stupendo, siamo immersi nella natura e tra gli alberi, in prossimità di una montagna scorre un fiume. Il luogo emette tranquillità e ogni suono della natura mi pervade i timpani. Niente puzza di smog, di fumo, niente fabbriche. Infatti il bus è stato parcheggiato piuttosto lontano e tutti qui si muovono con veicoli ecologici.
《Allora ragazzi》comincia il professore di biologia mettendosi al centro tra le file di ragazzi per farsi ascoltare meglio.《Adesso vi dividerò in piccoli gruppi da tre persone e comincerete ad esplorare il paesaggio, avrete a disposizione una mappa con le indicazioni, facile da comprendere, non vi preoccupate; avrete tempo fino a prima del tramonto per cercare una specie di pietra che vi sarà indicata nella mappa. Ogni gruppo deve ricercare una pietra diversa e analizzarla con gli strumenti necessari che vi abbiamo fornito.
Se qualcuno dovesse perdersi mi raccomando di contattare immediatamente me o la reception con la ricetrasmittente. Tutto chiaro?》.
Oh no! E io che speravo di farmi una doccia, credevo che avremo iniziato domani.
Ovviamente il prof non si aspetta una risposta, è troppo sorridente ed elettrizzato per i miei gusti. Non abbiamo nemmeno avuto il tempo di arrivare e di rinfrescarci che inizia già il nostro calvario, avrei dovuto starmene a casa! Lo penso per almeno quella che sarà la quarantesima volta.
Inizia a dividerci a gruppi, io capito con Janet e Liam che immediatamente mi guarda e mi rivolge un sorriso.
Al segnale del prof tutti partiamo.
Liam ci guida, va davanti per osservare la mappa e condurci verso il fiume mentre Janet mi dà delle piccole gomitate.
《Hai visto la faccia di Alex quando ha saputo che sei finita con Liam?》domanda sommessamente.
《No e non mi interessa, concentriamoci sul percorso》rispondo. Non voglio parlare, non è il momento né il luogo e inoltre non voglio che Liam senta o potrebbe andare a riportarlo ai suoi amici che inizierebbero ad elaborare teorie strane.
《Dobbiamo attraversare questo punto fino a quegli alberi》indica Liam. Io guardo la mappa,《wow sei bravo》rispondo.
Lui sorride,《me ne intendo》. Sembra fiero. Continuiamo a camminare sotto le occhiatine divertite di Janet.
《Vuole proprio fare colpo! Infondo mi dispiace che tu gli abbia dato il due di picche》.
Mi sto un pò spazientendo. Janet è simpatica ma a molto spesso non sa quando tacere e infondo penso che anche a lei piaccia punzecchiarmi.
《Non gli ho dato il due di picche. Se non mi piace in quel senso non posso farci nulla》.
《Dai Sam, non voleva essere una colpa》.
Beh, se proprio vuole parlare di ragazzi.《Piuttosto, perché ti sei seduta vicino a Logan in autobus?》.
Mi guardo intorno discreta per assicurarmi che Liam non stia ascoltando. Sembra preso dalla risoluzione dell'enigma.
《Non mi ci sono seduta io, tutti i posti erano occupati e lui per caso è finito lì. Però abbiamo chiacchierato un pò》.
《E?》.
Fa spallucce.《E niente! Concentriamoci》.
Credo abbia sviato il discorso.
Ci avviciniamo a Liam.
《Dobbiamo attraversare il fiume se vogliamo raggiungere gli alberi》dico osservando la mappa. 《Come facciamo?》domanda Janet.
《Dovrebbe esserci una canoa》risponde ovvio Liam. Guardiamo verso il fiume e in effetti, più avanti, troviamo una canoa e ci avviciniamo. Il fiume è un pò agitato e non sono molto convinta di voler proseguire.
《È troppo piccola》nota Janet.
《Ce la faremo》risponde Liam troppo sicuro di sé.
Decidiamo di attraversare una alla volta accompagnate da Liam che non appena portava dall'altra parte della sponda una di noi, poi tornava a prendere l'altra; direi che io e Janet non siamo state molto utili fin'ora, ma nessuna delle due è pratica.
Per la prossima mezz'ora seguiamo le indicazioni della mappa e passiamo attraverso la foresta accanto al fiume.
《Il percorso non sembrava così lungo》deduco.
《Infatti, dovremmo essere già arrivati dalle indicazioni della mappa》mi appoggia Janet.
《È impossibile, non credo di essermi sbagliato》ribatte lui. Iniziamo ad osservare attentamente la mappa.
《Gli alberi sono dall'altra parte, ci siamo persi》ne convengo preoccupata.
《Sam ti dico che so leggere una mappa》insiste Liam. Effettivamente ci ha condotto fin qui ma è ovvio che ci siamo persi, ormai è sera.
《Eppure siamo in mezzo alla foresta, sperduti》rispondo forse più furibonda del dovuto. Janet si mette tra di noi, a mani aperte come per dividerci.
《Contattiamo il professore, chiediamogli
quale sia il percorso giusto》propone.
Io prendo il walkie talkie dallo zainetto e provo a contattare il prof ma non c'è campo.
Fantastico, ci mancava solo che ci perdessimo in una foresta umida e che non ci fosse campo per contattare qualcuno!
《Come facciamo a tornare indietro?》chiede ora preoccupata anche lei. So che dobbiamo mantenere la calma ma questa gita sembra più un pellegrinaggio che altro e non credo di essere abbastanza stabile da sopportare anche altre sventure.
Liam continua a guardare la mappa e prova a rassicurarci ma invano, quando all'improvviso sentiamo un rumore di foglie e rametti che scricchiolano.
《Deve esserci qualcun'altro》dice lei.
Sentiamo un rumore di passi sempre più vicino ma non vediamo nessuno.
《Chi c'è?》grida Liam.
Nessuno risponde fino a quando dalla foresta in un punto indefinito spuntano Alex, Cole e Logan in gruppo insieme.
Anche loro sembrano sorpresi di vederci. Non so per quale motivo arcano, ma risco a tranquillizzarmi almeno un pò, sapendo che non siamo soli. Poi meglio loro che degli animali selvatici.
《Che ci fate qui?》domanda Alex guardandomi.
《Ci siamo persi》rispondo. 《Anche noi》dice Logan piagnucolante. 《L'avevo detto io di rimanere a casa》aggiunge. La pensiamo allo stesso modo, ma purtroppo siamo qui.
《Ovviamente la mappa ce l'aveva Alex》ridacchia Cole, alchè lui lo guarda di traverso.
《Come facciamo a tornare indietro? La nostra ricetrasmittente non funziona》domando sperando che la loro vada ma in questa foresta non c'è affatto campo perciò siamo costretti a camminare a vuoto.
Dopo un'ora o forse di più di camminata perdiamo le speranze e il dolore ai piedi oltre che il freddo pungente si fanno sentire.《Dite che qualcuno ci troverà prima o poi?》domando non aspettandomi una vera risposta.
《Tranquilla, il nostro Liam è qui per salvarti nel caso dovesse succederti qualcosa》inizia a beffeggiarci Alex.
Direi che non è il momento.
Liam ha intenzione di ribattere ma Cole lo blocca facendo notare che non è il caso di battibbeccare, siamo sperduti in mezzo al nulla e questo mi ricorda tanto quei film thriller in cui poi i protagonisti non vengono mai ritrovati. Ma tornando ad Alex e Liam, non capisco tutta questa tensione tra di loro, per un momento penso sia a causa mia ma poi mi dico che è una ragione sciocca, perché dovrebbero litigare per me?
Camminiamo da ore e sotto di noi il fiume con il calare del sole sembra agitarsi maggiormente. Siamo avvolti da un manto nero. Probabilmente sono soltanto stanchi e agitati, come tutti.
《Menomale che doveva essere una tranquilla gita sul fiume, siamo talmente sfigati da esserci persi. Ormai sta calando il sole e dovrebbero venire a cercarci》dice esausto Cole. 
《Quante probabilità c'erano che accadesse. Ormai saranno tutti in albergo a mangiare cibi caldi o sotto le coperte morbide》continua sbuffando.
《Alex, che facciamo?》domando sempre più preoccupata, non so perché voglia fare affidamento su di lui ma mi è sembrato quello più sicuro, o meglio l'unico imperterrito, imperturbabile, come se non provasse paura. Ma sicuramente la sta nascondendo perché è abituato ad essere il leader, quello che guida il gruppo, quello su cui tutti contano. Quanto vorrei che risolvesse la situazione. 《La batteria della mia ricetrasmittente si è scaricata, prova con la tua》.
Lui tenta di contattare il prof, dopo varie volte in cui tutti stanno in silenzio ad aspettare e in cui probabilmente si percepisce solo il battito del mio cuore, il professore risponde, ma il segnale è poco e si sente a tratti. Io però cerco di calmarmi. Ha risposto, ciò vuol dire che ci verrà a cercare.
《Ci siamo persi, siamo il gruppo di Montgomery e Collins》dice Alex, lui sembra rispondere qualcosa di incomprensibile poi anche la sua batteria muore.
《Cazzo》impreca.
Io lo seguo.
Qui fa buio velocemente e potrebbe spuntare dal nulla qualche animale.
《Conviene rimanere qui, credo che il prof abbia capito...ci troveranno vedrete》Alex sembra positivo, poi guarda verso di me come se volesse darmi speranza. Mi sto trattenendo dal piangere a dirotto.
Ormai tremo come una foglia.
《Tieni》. Alex mi porge la sua giacca ma quando sto per rifiutare me la poggia direttamente sulle spalle.
《Ti prenderai un raffreddore altrimenti, mettila》ordina. Faccio come dice.
Guardo le facce di tutti, ormai siamo cinerei e infreddoliti. Cole e Logan si scaldano le mani alitandovi sopra. Credo sia inutile.
《Se invece non ci troveranno? È buio ormai e saranno tutti a cena, non credo che vogliano essere disturbati》constata Liam.
《I professori non ci lascerebbero mai qui così》risponde Alex.
《Si ma se non fosse così?》risponde nervoso Liam avvicinandosi ad Alex, io indietreggio di scatto e scivolo.
In meno di un secondo non tocco più terra e mi rendo conto di essermi aggrappata alla roccia sottostante. Sto per cadere nel fiume e cerco di tenermi aggrappata con tutte le mie forze.
《Aiuto》grido. Non so come abbia fatto a trovare la forza.
Per la seconda volta mi interfaccio con la morte, tutta la mia vita mi passa letteralmente davanti agli occhi, i momenti belli e quelli brutti, forse rivedrò mia madre dopotutto, sono già convinta che cadrò di sotto, che morirò.
Il tempo si ferma, non esiste più nulla, solo il burrone sotto di me, i miei piedi penzolanti.
Lascerò solo papà e non se lo merita, dovrei tenere duro per lui ma non so se ci riuscirò. Anche dover convivere con il dolore per sempre è un peso che mi schiaccia. Vivere vuol dire condividere il dolore, accettare la perdita, e non so se riuscirò davvero mai a farlo. Ma forse non dovrò pormi il problema.
Morirò, ma sono inspiegabilmente calma. Forse perché la sensazione di panico viene dissipata dalla mancata adrenalina e dall'improvvisa stretta della mano di Alex che mi afferra.
Sento che prova a tirarmi su e mi risveglio dalla trance. Forse ora l'adrenalina sta facendo il suo corso, perché non sono più avulsa, anzi, entro nel panico.
《Ti tengo Sam, tu sollevati》grida Alex. 《Io ti tengo ma tu devi sollevarti》.
Okay, devo farcela. 
Faccio come dice, cerco di sollevarmi aggrappandomi con la mano libera alla roccia che però è scivolosa infatti non riesco a rimanere aggrappata.
Morirò, lo sento. Ormai ne sono sicura.
Improvvisamente quando le speranze cessano del tutto di esistere, lui mi solleva quasi di peso con tutta la forza che ha, riuscendo a farmi risalire. 
Mi rannicchio a lui tremando. Ho dubitato per un attimo che non ce l'avrebbe fatta invece mi ha salvata. La sua sicurezza nella voce era tale che avrei dovuto capire che non mi avrebbe mai lasciata andare.
Evito di piangere ma è quello che vorrei fare. Per attimi infiniti rimango protetta nel suo abbraccio caldo, ormai familiare. Lui non si muove dalla posizione in cui siamo come se avesse paura di rompermi se si smuovesse. Sento le sue mani che mi accarezzano i capelli e per questo lasso di tempo indefinito, esistiamo solo noi. Ci sono solo le sue mani su di me e le sue braccia che mi cullano. Sento il suo cuore battere, lo sento pulsare nel mio orecchio e il mio ritmo si sintonizza al suo, forte e vivo.
《Stai bene?》domanda Janet spezzando il momento. Tutti si fiondano su di me.
《È solo spaventata》risponde Alex mentre ancora tremo tra le sue braccia, non mi ha lasciata ancora andare e voglio che non lo faccia perché mi sento inspiegabilmente al sicuro. 
Per minuti nessuno fa domande. Continuo a tremare ma non me ne vergogno, non so quanto passi prima di separarmi da Alex.
《Nessuno si chiede dove siamo finiti? Ormai avranno cenato già da un paio d'ore》sento Cole farfugliare e ripetere di continuo le solite frasi.
Il mio stomaco brontola, iniziamo tutti ad avere fame.
《Vuol dire che mangeremo gli insetti》dichiara Logan e a tutti scappa una risata, tranne che a me e ad Alex che nonostante mi sia slacciata dal suo abbraccio, mi tiene ancora stretta a sé fin quando non mi tranquillizzo del tutto, continuando a passare su e giù la mano sul mio braccio.
《I serpenti una volta cotti devono essere croccanti》continua Logan.
《Anche gli scarafaggi》aggiunge Cole, tutti ridono e per un momento si dimenticano, compresa me, di essere sperduti in una foresta.
Peccato che non ci sia nulla da mangiare. Il buio incombe e non possiamo fare altro che provare a dormire con la speranza che domani riescano a trovarci. Sempre se prima non moriamo assiderati.
In poco tempo però, tutti si addormentano tentando di evitare il freddo, non so come, ma io non riesco ad ignorarlo, non abbiamo nemmeno una coperta sebbene, nonostante ciò, tutti dormono accanto al piccolo fuoco che abbiamo acceso. Guardo verso Alex e ancora penso a ciò che ha fatto per me. I pensieri vorticano talmente tanto che ormai si sono aggrovigliati gli uni agli altri, così inizio a vagare a vuoto cercando di non svegliare nessuno, sperando magari, di addormentarmi. Penso e ripenso ancora a quello che è successo prima, stavo per morire, non riesco a togliermi quel pensiero dalla testa perché ero cosciente quando è successo. La mia mente si fissa su quell'immagine quando sento nel buio la voce di Alex che mi distrae da quei pensieri funesti.
《Non riesci a dormire?》domanda con voce calda e roca. Probabilmente non stava realmente dormendo. Mi volto e lo guardo.
Scuoto la testa.
《Vuoi tenermi d'occhio?》.
《Mi assicuro soltanto che tu non faccia sciocchezze: tipo gettarti da un dirupo come hai fatto prima》ironizza e so che sta cercando di confortarmi, ma purtroppo senza successo.
《Ricordami di non accettare mai più di partecipare ad una gita a contatto con la natura la prossima volta》.
Lui annuisce.
《Quante probabilità c'erano che finisse così?》.
Me lo domando anche io.
《Non saprei, una su un milione!》.
Non risponde.
Io mi avvicino per ridargli la giacca.
《Non ci provare, ti congelerai》.
《Ho la mia sotto, tremi dal freddo》dico guardando le sue labbra viola.
《So io in che altro modo potremmo scaldarci》. Mi guarda allusivo.
《Dai Alex, non è divertente》lo rimbecco.
《Io intendevo accanto al fuoco che abbiamo acceso》ridacchia.
《Già, come no!》.
Lui ghigna ancora. Poi torniamo accanto al fuoco e ci sediamo vicino ad esso per scaldarci. Siamo due pezzi di ghiaccio. Io gli prendo le mani nelle mie e gliele riscaldo come posso.
Trema davvero molto.
《Per favore, lascia che ti dia la giacca》insisto.
《Tienila ancora un pò》.
D'accordo, siccome è irremovibile mi avvicino a lui e sono io che questa volta lo chiudo nel mio abbraccio, lasciando che la giacca ci copra entrambi perché me la tolgo e la posiziono sulle spalle di tutti e due, provando tanti piccoli brividi di freddo non appena la slaccio. Era davvero calda.《Ecco, almeno così scalderà entrambi》.
Lui mi sorride ed è il suo sguardo a scaldarmi dal freddo, come fosse lo sguardo di infuocato di Ade.
Lui si avvicina sempre di più fino a non avere la minima distanza e lascio che lo faccia, probabilmente per scaldarsi meglio.
《Stai bene?》domada, credo si riferisca a quando mi ha salvata.
《Per niente》rispondo.
《Siamo sperduti in questa foresta, forse nessuno ci cerca e prima stavo per morire...quando stavo per cadere ho rivissuto ogni momento dell'incidente. Ho pensato solo che avrei rivisto mia madre se fossi caduta in quel fiume》sento le lacrime agli occhi e con la coda dell'occhio lo vedo venire sempre più verso il mio volto. 
Mi racchiude in un forte abbraccio come se volesse dirmi "non ti lascio andare", e per un attimo ritorna quel senso di protezione. Se non ci fosse stato lui oggi, probabilmente sarei morta, inoltre è l'unico che ci ha dato speranza, non si è abbattuto e adesso è qui con me.
Nel buio non riesco a vedere la sua espressione ma mi basta sentire le sue braccia e per una volta questo momento non mi sembra affatto strano.
《È tutto finito, ti ho presa ed è questo che conta》sussurra nell'incavo del mio collo e mi beo di  lui così vicino a me, sentendo il suo calore sul collo. Rimarrei così per ore.
Mi sintonizzo nuovamente sulla frequenza dei nostri cuori che battono allo stesso ritmo e mi infonde ancora più tranquillità. Come se bastasse sentire questo suono per calmarmi. Il suono del suo cuore.
Ci stacchiamo solo per osservarci, subito vedo avvicinarsi le sue labbra alle mie e allora le attendo, ma veniamo interrotti da una luce puntata verso di noi. Sembra la luce di una torcia. Ci voltiamo trovandoci davanti il professore di biologia con altre persone;  sembrano escursionisti. 
《Siete voi ragazzi, vi stavamo cercando da ore》ammette.
Io mi rilasso, i miei nervi smettono di contorcersi e vorrei saltare in braccio al professore per abbracciarlo. Finalmente ci ha trovati. Non mi sembra neanche possibile. Guardo Alex che mi sorride e mi fa un occhiolino.
Svegliamo gioiosi gli altri che assonnati tentano di capire cosa è successo.
Il prof ci dà delle coperte di lana che subito ci riscaldano. Quasi mi ero abituata al gelo.
《Tenete, immaginavamo di trovarvi infreddoliti. Al motel vi attende un brodo caldo》ci rassicura.
In poco tempo con le guide riusciamo a tornare al residence, tutti in religioso silenzio.
Alex dietro di me pronto ad aiutarmi e sorreggermi ad ogni passo. Ha evitato che cadessi circa un paio di volte. Tutti i nostri compagni ci guardano stupiti appena mettiamo piede in albergo, alcuni già si aspettavano di non rivederci mai più, in poco tempo però tutto torna alla normalità e tutti ritornano nelle loro camere calde, io invece, anche dopo venti minuti passati sotto la doccia bollente che ha appannato tutti i vetri della camera, sono troppo agitata per dormire e decido di fare un giro nei corridoi del residence. Sono le due del mattino e cerco di non svegliare nessuno. Janet si è addormentata in men che non si dica dopo la doccia. Le ho lasciato il letto più grande. Non che la camera sia propriamente una stanza regale.
Man mano che cammino verso la fine del corridoio sento dei ragazzi che parlano, le voci mi sembrano familiari: sono Alex e Liam.
Sulle prime non capisco su cosa verte la conversazione; mi avvicino di più per sentire ma sussurrano, quindi decido di tornare in camera per provare a prendere sonno, quando sento Liam dire qualcosa che mi spiazza.
《Se ti da così fastidio perché non le hai detto che sei stato tu il giorno della festa a portarla a casa mia, e che quelli erano i tuoi vestiti?》constata Liam.
Che cosa?! Il cuore mi arriva in gola.
《Questo cosa c'entra!》ribatte Alex.
《A te Samantha piace e continui a negarlo. Sei geloso di me e lei da quando siamo usciti a cena》ammette. Questo credo di averlo capito, o per lo meno, avevo una strana sensazione che volevo reprimere, ma è stato Alex a portarmi a casa di Liam la sera della mia sbronza e la tuta che indossavo era sua...credevo mi avesse affidata a lui. Perché non mi ha detto la verità?
Decido di non dirgli niente, non gli rivelerò ciò che ho sentito ma istintivamente mi viene da sorridere. Almeno ora so che non mi aveva veramente lasciata nelle mani di un suo amico, fregandosene di me.
《Io sto con Hailey》risponde sbottando Alex, in tono ovvio, e questa frase mi da più fastidio del previsto, ma cosa mi aspettavo di sentire? Di certo non ammetterà che gli interesso perché non è così. 《Dai Al, non ci credi nemmeno tu...senti io non voglio competere con te, a me Sam interessa ma si vede chiaramente che vi piacete a vicenda, lo noterebbe perfino un cieco, perciò finché sei in tempo fai la scelta giusta》dice dando una pacca sulla spalla dell'amico.
Rimango sconvolta totalmente, come pietrificata sul posto con mille domande in testa ma che per il momento non credo avranno una risposta.
Ad Alex piaccio sul serio? Perché si finge duro con me? Io sarei pronta a stare con qualcuno in questo momento e ad aprirgli il mio cuore? E soprattutto...cosa provo per Alex?
Liam crede che proviamo qualcosa l'uno per l'altra, io invece non so dare una risposta a nessuna di queste domande.....

𝑷𝑬𝑹 𝑺𝑬𝑴𝑷𝑹𝑬 𝑻𝑼𝑨Where stories live. Discover now