Il bacio

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Nell'ultimo mese io e Alex non ci siamo parlati molto, ci siamo limitati a sguardi tra i corridoi scolastici e qualche frase indifferente a cena per non insospettire i suoi genitori.
Dentro di me so di averlo perdonato per avermi nascosto le lettere anche se non gliel'ho ancora detto e non so se vorrò mai dirglielo. Però non posso rimanere in collera con lui per sempre, infondo so che l'ha fatto davvero per non farmi dispiacere. La lettera dava previsioni negative.
Qualche giorno dopo la grigliata Travis è andato via, mi sono trovata bene con lui ed è venuto a consolarmi più volte cercando di tirarmi su. Abbiamo cenato insieme, studiato insieme e guardato film sul divano. Non mi ha mai lasciata sola, anche quando tutti erano fuori casa e Alex tornava tardi, mi ha perfino aiutato a superare il trauma dell'auto: prima ha iniziato a farmi fare piccoli tratti di strada poi man mano sempre più lunghi, e ha provato a far mettere anche me alla guida ma ho categoricamente escluso l'idea, per quello immagino ci voglia ancora del tempo; alle sedute psicologiche improvvisate ha partecipato anche Alex, che a proposito ho beccato nuovamente a nascondere dei soldi. Questa situazione ancora non mi quadra.
Ad ogni modo, Travis mi ha aiutata ed era davvero dispiaciuto all'idea di andarsene. I Montgomery sono davvero delle brave persone, a quanto pare la pecora nera della famiglia è Alex. È vero mi ha nascosto la lettera pensando di fare il mio bene, ma del resto in quest'ultimo mese non ha fatto niente. Si è limitato a cucinare per me quando non c'era nessuno in casa e dirmi "esco, se hai bisogno il mio numero lo conosci" e non saprei dire se con una velata ironia o meno.
Il mio cellulare vibra e leggo un messaggio da Janet: "gli hai già parlato?" domanda riferendosi alla questione della lettera, insiste che dovrei almeno dirgli che ho compreso il suo gesto. Io un pò lo trovo inutile dato che sono passati esattamente ventidue giorni.
Sto per digitare "non ancora" quando accanto a me sul divano si siede lui e io spengo immediatamente il telefono sperando non sospetti nulla.
Indossa dei pantaloncini dell'Adidas e una felpa che non lascia intravedere la sua linea perfetta, ha i capelli scompigliati ma lo rendono più...sbarazzino e non solo. Accende la tv e gira velocemente tutti i canali e come sempre si comporta come se non esistessi, forse perché tra di noi in realtà non è mai cambiato niente. È rimasto in camera la maggior parte del tempo mentre io finivo di sistemare gli appunti per ammazzare il tempo, o almeno ci provavo.
Sono così intenta a fissarlo che non mi accorgo nemmeno che mi abbia parlato.
《Cosa?》domando e lui è costretto a ripetermi la frase.
《Vuoi vedere qualcosa?》.
Quasi non ricordavo il suono della sua voce. Spesso siamo stati soli in casa ma non ci siamo mai parlati molto, anzi per niente tralasciando qualche piccola frase come "mi serve il bagno", e anche quando mangiavamo a tavola lui si limitava a guardarmi con la coda dell'occhio, e ogni volta che credevo volesse dirmi qualcosa poi non la diceva, forse per paura di rompere il mio fragile equilibrio mentale, ad ogni modo mi stupisce che mi abbia fatto tale proposta, come se gli importasse ciò che voglio fare.
《Un film》propongo.
《Visto che per questa settimana non abbiamo compiti da fare》aggiungo.
Lui allora si alza, va di sopra, sento che fruga qualcosa poi torna e inserisce un CD. Non lo facevo uno da CD.
《Non hai Netflix?》domando.
《Quante pretese》risponde. Deve sempre rispondere qualcosa.
Lui allora toglie il CD e inserisce la password di netflix.
《Ti piace qualsiasi genere vero?》.
《Tranne horror》rispondo e sembra che abbia fatto un affronto.
《Almeno di guerra?》.
Io annuisco,《basta che non ci sia troppo sangue》, lui alza gli occhi al cielo.
《Che fifona!》.
《Sono semplicemente suscettibile. Ah, eviterei anche incenti stradali di qualsiasi tipo, se non ti dispiace》sorrido sbattendo le ciglia degli occhi.
《Come desideri, sei l'ospite dopotutto》sbuffa leggermente. Mi considera ancora un'ospite? Non so se sentirmi offesa o no, ma probabilmente anche lui deve ancora familiarizzare con la mia presenza. Questa è la nostra prima vera conversazione dal litigio. Non ci è stata imposta né forzata.
《A proposito, Alex》lo richiamo.
Lui mi guarda per un secondo troppo lungo poi torna a prestare attenzione a netflix. Ma credo che mi voglia ascoltare.
La sua intonazione, la sua espressione più serena, non corrucciata come sempre o infastidita ne arrabbiata, il suo modo di porsi (anche troppo vicino, stranamente), oggi sono diversi. Sembra meno infastidito, come se per la prima vera volta, mi tollerasse. Perciò mi domando nuovamente se la sua fosse stata solo una facciata, o se magari deve fingere di accettarmi per non turbare nessuno dato che ho deciso di darmi un'altra possibilità e provare ad andare avanti qui. Prima di parlare giocherello con una ciocca di capelli.
《Volevo dirti, anche se è passato tanto tempo, che mi dispiace per averti trattato male quando ho scoperto della lettera quel giorno. Tu hai detto di averlo fatto per me e io non ti volevo credere》.
Mi ha ascoltata. Si è voltato verso di me e mi ha guardata. Penetrandomi con lo sguardo. Sento attanargliarsi in me la stessa sensazione della notte in cui mi toccò senza il mio consenso; come se stessi andando a fuoco.
《Sam, non è da me dirlo ma non devi scusarti. Non avrei comunque dovuto nascondertela. Era tuo diritto sapere》.
Annuisco.
《Beh, mi sembra giusto anche ringraziarti per aver partecipato con tuo fratello alla mia ripresa. Grazie a voi almeno ora non tremo più al pensiero di dover mettere piede in un'auto》.
Lui fa spallucce e contrae la mascella. Vedo che si posiziona meglio a sedere.
《È stato merito di mio fratello, lui è davvero bravo con le persone, al contrario di me. È il figlio perfetto》sussurra più a sé stesso che a me.
《Almeno hai finto interesse, hai fatto il tuo dovere》.
《In realtà non fingevo, volevo veramente che ti riprendessi》ammette.
Ho sentito bene?
《Già, per liberarti di un peso. Della pazza, isterica che non vuole salire su una BMW o qualsiasi oggetto in movimento》.
Lui scuote il capo.
《Può darsi》ridacchia.
Beh, almeno ha evitato di peggiorare la situazione.
Non ne parliamo più, schiaccia play e si stravacca comodamente, prima però noto che mi lancia un'ultima occhiata nascosta come per studiarmi ed il cuore, inaspettatamente, accelera.
Il film inizia e da subito mi piace, nelle scene di sangue e combattimento Alex si alza sul divano ed imita gli attori e io rido ogni volta che lo fa anche se lo trovo strano, sta ancora cercando di farsi perdonare probabilmente, fatto sta che in questo momento non riesco a smettere di guardarlo, pare un bambino eccitato. Ancora una volta sembra diverso. È scherzoso, ride, sembra contento e sereno. Forse è sempre così euforico solo che non lo avevo mai visto sotto questo aspetto o forse qualsiasi cosa vada a fare di notte lo rende meno intrattabile. Ad ogni modo, di qualsiasi cosa si tratti, scoprirò cos'è.
《Abbassa il volume i tuoi potrebbero svegliarsi》dico tra le risate ma lui per tutta risposta mi afferra e inscena un combattimento con me.
Io rimango ferma, indecisa sul da farsi ma lui si fa avanti. Si avvicina a me pericolosamente e inizia a punzecchiarmi facendomi il solletico e io mi tiro indietro. Sembriamo due bambini, lui soprattutto e sembra sincero, senza la corazza che credo si ostini a mostrare. Punta il suo sguardo penentrante nel mio e mi sento avvampare. Quasi come se non riuscissi a sorreggerlo.
È desiderabile, perfetto.
Ed io sto pensando questo di lui che fino a poco fa non ha fatto altro che escludermi, offendermi, schernirmi. Sento le sue mani grandi ovunque.
《Okay basta, smettila》lo prego tra le risate. Ho sempre sofferto il solletico.
Siamo poco equilibrati in piedi sul divano infatti perde l'equilibrio e cade su di me. Per un secondo il mondo si ferma, come se fosse congelato e ci fossimo solo noi due. Mi guarda quasi volesse penetrarmi l'anima.
Ha i capelli spettinati e arruffati che gli conferiscono un'aria più spigliata.
Da così vicino sento il suo profumo, un profumo da capogiro.
《Sam》dice sommessamente.
Io tento di sostenere il suo sguardo ma non ci riesco, sono imbarazzata e confusa.
Fa passare il suo sguardo lungo tutto il mio seno e credo che il mio rossore si noti da qui ad un chilometro. Io guardo le sue labbra, avvampo. Siamo troppo vicini, intimi. Non è la prima volta ma questa volta mi sembra diverso. Non saprei nemmeno io come spiegarlo, so solo che nell'ultimo periodo, sebbene voglia negarlo, non ho fatto altro che sussultare quando entrava in una stanza, con la sua presenza fiera e la sua spavalderia; il battito cardiaco non poteva fare a meno di mutare da lento a veloce.
Non so cosa significhi, so solo che forse sto vaneggiando. Il suo profumo mi avrà dato alla testa. Non continua la frase, anzi si avvicina ancora di più e so già quello che sta per fare, così chiudo gli occhi: stampa le sue labbra calde sulle mie e io anche volendo spostarmi sono bloccata sotto di lui. Mi abbandono al bacio. Forse lo volevo, stranamente.
Non mi sembra neanche reale assaporare le sue labbra. Forse sto sognando. Anzi, è talmente bello per essere vero. Alex ci sa fare.
È un bacio passionale, lento e allo stesso tempo voglioso, voglioso di continuare. Le bocche non vogliono separarsi e a comandarle siamo noi.
Sento come se mi stesse trasportando in un mondo diverso.
Quando schiudiamo entrambi le labbra, le nostre lingue vengono a contatto.
Passo la mia mano dietro la sua testa e accarezzo leggermente i suoi capelli rasati in quel punto. Mi piace e credo anche a lui.
Il cuore manca un battito.
Ad un certo punto sembra metterci più foga. Si sposta dalle labbra verso il mio collo e io chiudo gli occhi per godere di questo momento e delle sue labbra morbide. Sento che anche la sua lingua entra in contatto con il mio collo.
Mi pervade una sensazione di tranquillità e i brividi corrono veloci lungo tutto il mio corpo come se stessero facendo a gara. È bellissimo, sono trasportata immediatamente in un mondo solo mio e rende tutto più "piccante" quando mi morde il labbro inferiore e tira leggermente.
È eccitante.
Immediatamente però, la mia coscienza riaffiora e interrompo tutto. Mi rendo conto di aver sbagliato, mi stava piacendo, anche troppo e so bene come lui agisce, sicuramente è una tattica perché non vuole che gli resista.
Sembra passato di più che solo qualche secondo.
Gli metto le mani sul petto e lo allontano.
《Aspetta Alex, sai che non possiamo farlo》. Mi sento in colpa per quello che abbiamo appena fatto.
《Tu sei fidanzato con Hailey e anche se non lo fossi io e te siamo fratellastri》spiego, anche se in realtà la motivazione più importante è che non mi fido di lui. Non ho bisogno anche di essere raggirata da un ragazzo, ne ho già passate tante.
Lui però sembra deluso.
Si acciglia di colpo.
Si solleva dal mio corpo e si alza dal divano. Spegne la televisione. Ha fatto tutto in silenzio e con un'espressione che non so decifrare. Non capisco se sia arrabbiato, probabilmente ferito nell'orgoglio.
《Hai ragione, è sbagliato》conclude. Dal suo tono di voce deduco che sia arrabbiato anche se non ne vedo il motivo, è vero si sarà sentito rifiutato ma addirittura infervorarsi per così poco. Pensavo che avrebbe reagito con più noncuranza. 
Mi supera per andare di sopra ma lo fermo. Lui allora mi guarda quasi speranzoso, è strano. Cosa spera, che gli dica che mi è piaciuto? Come si aspettava che reagissi?《Mi dispiace per tutti i nostri trascorsi, anche se la maggior parte delle volte sei stato tu ad allontanarmi, e mi dispiace di aver creato problemi ai tuoi》. Non nomino il bacio, preferisco far finta di niente.
Lui mi guarda, sono in attesa di una sua risposta e non sono preparata a quello che potrebbe dirmi. Quasi sicuramente qualcosa di spiacevole.
《Tranquilla, se fossi stato in te avrei reagito allo stesso modo》risponde sorridendomi, ma non sono sicura sia un sorriso vero, è forzato.
Gli ho chiesto scusa per la seconda volta, anche se non era solo questo quello che volevo dire, ma non saprei cosa altro aggiungere riguardo al bacio, è stato insolito, forse lo ha fatto anche per tenerezza o in un momento di debolezza, o forse voleva mostrarsi gentile nei miei confronti, ma non riesco a fidarmi di Alex. Mi dispiace pensare questo ma i fatti parlano.
《E comunque non ti ho aiutata solo perché non volevo sentire le ramanzine dei miei, ma perché volevo farlo》aggiunge.
Beh, questo mi stupisce.
Lo ringrazio con un sorriso riconoscente.
Trascorre qualche attimo di silenzio imbarazzante poi andiamo di sopra, io qualche scalino dietro di lui, che l'osservo da dietro. La sua camminata sembra stanca, lui sembra stanco, non è il solito orgoglioso Alex. È quasi mezzanotte e domani so che avrò per amiche le occhiaie.
《Buonanotte》sussurra.
《Aspetta...come finisce il film?》domando e so che sorride anche se è girato con il viso verso la porta di camera sua. Sorrido spontaneamente anche io.
《Il protagonista muore, ma lei lo perdona》risponde.
《Va bene, una fine dignitosa...allora buonanotte》concludo.
Entriamo nelle nostre camere e ci richiudiamo la porta alle spalle.
Non ci metto molto ad addormentarmi ma sento una strana sensazione per la prima volta dall'incidente; quasi come se fossi...non felice, piuttosto sono serena, però mi sento anche confusa.
                               
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