Capitolo 13

1.4K 59 5
                                    

Stavo guardando un cielo azzurro, nell'aria aleggiava un odore di agrumi. Il sole splendeva in cielo senza però riscaldare eccessivamente e senza fare male,come se fosse stato messo lì apposta per me. In lontananza riuscii a sentire un ruscello che scorreva, senza vederlo riuscii a capire quanto l'acqua fosse limpida. Mi alzai da terra e iniziai a correre, non so bene dove. Tutto quello che si trovava intorno a me sembrava troppo grande. Gli alberi erano troppo alti. Le case bianche troppo imponenti. Ad un certo punto caddi e scoppiai a piangere. Le lacrime rigavano il mio volto e osservai la mia piccola gamba e il mio piccolo ginocchio sbucciato.

Continuai a piangere finché non venni sollevata da qualcuno. Al semplice tocco di quelle mani calde smisi di piangere.

"Leda! Non devi girare così da sola! Dove è finito tuo padre?"

Mi ritrovai a guardare il volto di un ragazzo tremendamente familiare. Capelli biondi e occhi di un azzurro paragonabile a quello del cielo. Tra i riccioli chiari si trovavano un paio di occhiali da sole.

"Noo so" rispose la mia voce, piccola e acuta.

Capii di trovarmi nel corpo di una bambina, di un età che si aggirava tra i 2 e i 4 anni.
Il ragazzo mi rivolse un sorriso dolce.

"Va bene piccola peste, ora ti porto da tuo padre"

La piccola me si mise a battere le mani.

In quel momento divenne tutto buio e il sogno cambiò

Tutto era nero. E con tutto intendo tutto.
Cercai di vedere il mio corpo abbassando lo sguardo, e l'unica cosa che riuscii a vedere fu un corpo magro e smunto, con indosso dei vestiti sudici e strappati.
Un lampo di luce attirò la mia attenzione, non ero più nel buio totale.
Davanti a me si trovava un enorme fossa.
Nonostante fosse totalmente nera riusciva a emanare una luce, o almeno così mi sembrava.
Tutto sembrava tranquillo... no, tranquillo non era la parola giusta, tutto era statico. Il freddo che emanava quella fossa mi arrivò fino nelle ossa, al punto che iniziai a tremare. Una sete tremenda mi seccò la gola. Mi portai istintivamente le mani in quel punto e fu allora che la sentii. Quella voce. Fredda come il ghiaccio. Tagliente come la più affilata delle lame.

"Buttati"

Al solo udire una voce così mi si gelò il sangue delle vene e la stanchezza che non sapevo di avere triplicò. Avrei fatto di tutto pur di stare meglio.

"Non ti piace eh?, non è bello sentirsi stanchi, soli, nel buio"

Ancora più stanchezza

"Buttati"
"N-no" dire quella semplice parola risultò più complicato del previsto, la sete era insopportabile e questo rendeva ancora più difficile parlare.

"Buttati, e tutto questo finirà. Preferisci la morte o una vita di sofferenze?"

Le gambe e le braccia ormai facevano un male insopportabile.

"N-NO....mai"
Dire quelle semplici parole mi costò molto.
Stanchezza. Dolore. Sete.
Quelle erano le parole che mi riempivano la mente ogni secondo di più. Ma continuava a persistere la voglia di vivere. Piccola, sì, molto infondo nella testa. Ma c'era, e mi aggrappavo a quella.

"No? Sicura?" Disse la voce gelida

Ero così presa dal cercare di resistere alla forza che mi attraeva verso il burrone che riuscii solo ad annuire.

"Se vuoi scegliere una vita di sofferenze...prego"

Proprio quando pensai che la sofferenza fosse finita, che tutto il dolore se ne sarebbe andato da un momento all'altro comparve lui.
Era sospeso sulla fossa. Non parlava. Mi guardava e basta. I suoi riccioli scuri ricadevano casualmente sul viso elfico. Nessuna traccia del solito sorriso. Il viso era cinereo, pochi segni della sua solita abbronzatura tipica dei sudamericani.

Mi guardava con uno sguardo totalmente spento, i suoi occhi, solitamente talmente allegri e di un colore così caldo da riuscire a riscaldare tutto quello che aveva intorno, Compresa me, ora erano freddi.
Istintivamente iniziai a trascinarmi nella sua direzione,per poi riuscire a mettermi in una posizione parzialmente eretta sulle gambe tremanti.

"Vuoi che lui cada?"
"N-no"
"Allora buttati."

Quella voce era talmente persuasiva da farmi valutare seriamente l'idea. Ma poi mi concentrai sul mio obbiettivo principale.

Salvare Leo.

Iniziai a zoppicare verso di lui.
Alla maggior velocità possibile.
Le lacrime mi bagnavano il volto.

Non se lo meritava. Perché lui? Qualsiasi cosa volesse quella voce c'entrava con ME, lui doveva stare il più lontano possibile da una situazione del genere. Ne aveva passate troppe.

Ormai la mia lenta avanzata era guidata dalla disperazione. Ero davanti a lui e mi allungai per afferrargli la mano. Appena le mie dita sfiorarono le sue lui si dissolse. In semplice nebbia. Insieme a lui sparì anche la fossa.
Mi ritrovai nuovamente al buio.
Sola.
La sete era sparita, così come il dolore. Era rimasta solo la disperazione. Una disperazione che mi scuoteva in irregolari singhiozzi. Mi gelava le ossa e così anche il cuore. La voce ritornò. In una risata fredda e graffiante. Come il rumore di un coltello che graffiava il metallo.

Venni riscossa da una voce preoccupata.

"Leda... LEDA SVEGLIATI"

Aprii gli occhi e mi ritrovai a guardare dei caldi occhi marroni. Pelle abbronzata.
Riccioli castani sparati da tutte le parti.
Era Leo.
Dovevano essere all'incirca le 5 del mattino.

Un singhiozzo.
Un'altro
Un'altro ancora.
Una serie interminabile di singhiozzi, sempre più forti.

Mi buttai addosso a Leo, trascinandolo sul letto, stringendolo a me come se fosse la scialuppa di un marinaio sopravvissuto ad un naufragio. Le lascrime mi bagnavano le guance e i singhiozzi mi scuotevano, impedendomi di parlare. Non che volessi farlo.
Era vivo. Era qui. Non desideravo altro.
Il terrore che avevo provato scomparì, lasciando il mio petto libero. Il pianto di disperazione si trasformò in un pianto di felicità.
Lui, all'inizio confuso, ricambiò il mio abbraccio con altrettanta forza. Circondandomi con le sue braccia.
Nonostante il sollievo le lacrime continuarono a bagnarmi il volto per molto tempo. Finché non sprofondai in un sonno senza sogni.

————————————————————
Hey! Questo capitolo mi è piaciuto tantissimo! Spero che piaccia anche a voi!
Ditemi la vostra opinione💗

DAUGHTER OF ZEUSDonde viven las historias. Descúbrelo ahora