Capitolo 8

1.8K 81 18
                                    



Entrai nella cabina di Ermes sbattendo la porta e iniziai a mettere dentro lo zaino le mie cose,prima di essere distratta da qualcuno che entrava. "Tutto bene?" Chiese Leo
"Certo! Va tutto benissimo!Perché non dovrebbe?!" Risposi irritata,senza guardarlo.
Mi mise due dita sotto il mento e fece in modo che lo guardassi negli occhi "hey,tranquilla" mi disse.
Abbassai automaticamente lo sguardo e arrossii, MA CHE PROBLEMI AVEVO? Non avevo mai fatto così in 14 anni di vita e dovevo fare la ragazzina proprio in quel momento?! "Scusa,sono solo nervosa" dissi cercando di fare un sorriso,ma risultò più che altro una smorfia, mi capitava spesso,quando ero arrabbiata e non trovavo un modo per sfogarmi mi veniva da piangere. Probabilmente lo notò, perché mi abbracciò facendomi affondare il viso nel suo petto, ero veramente così tanto bassa da non arrivargli nemmeno alla spalla?!

Decisi di ricompormi subito dopo,non era da me. Quindi rialzai la barriera che avevo imparato a costruire e ricacciai indietro le lacrime, per poi allontanarmi di qualche passo da lui. Annuii per dirgli che andava tutto bene, presi le mie cose e mi diressi vero la cabina di Zeus.
Arrivata dentro potei constatare che assomigliava ad un tempio. Tutto in marmo e pieno di colonne, sopra la porta si trovava un incisione,un fulmine. Entrai e potei constatare che sembrava un tempio anche all'interno.
Le colonne correvano lungo tutto il muro e sul soffitto erano incise scene temporalesche, che sembravano muoversi sotto il mio sguardo... ah e c'era anche una statua di Zeus alta circa 4 metri al centro, sapete com'è, questi piccoli dettagli non saltavano all'occhio subito.
Notai che era completamente diversa dalla cabina di Ermes. Se in quest ultima la priorità era data alla praticità e al riuscire a stiparci dentro più ragazzini possibile nella cabina di Zeus la cosa più importante era commemorare mio padre.

Decisi di sistemarmi sul letto che non sembrava "abitato" ovvero quello più in alto. Sistemai i miei vestiti nella cassettiera e attaccai sopra il mio letto la foto con Arianna. Sentii di nuovo una stretta allo stomaco e pensai a quanto mi mancasse, mi lasciai trascinare dai ricordi fino a quando non venni tirata fuori dai miei pensieri da qualcuno che entrava nella stanza. Mi girai e mi trovai a guardare uno dei ragazzi che mi avevano presentato prima, Jason. "Quindi abiterai qui" osservò scrutandomi da capo a piedi con uno sguardo che mi ricordò fin troppo lo sguardo severo della statua che si trovava al entro della cabina. "A quanto pare..." dissi ricambiando l'occhiata. Ci fu un momento di silenzio in cui mi ritrovai a pensare a quanto fosse strano che un ragazzo del genere fosse mio fratello (o fratellastro), lui aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri, era alto e muscoloso. Io invece avevo i capelli castani e gli occhi color ambra, ero bassa e esile, se ci aggiungiamo anche un padre con manie di protagonismo non eravamo decisamente il tipo di famiglia che vedi nelle serie tv.

"Bene,penso sia il momento del mio rientro in scena" dissi saltando giù dal letto, mente uscivo rivolsi uno sguardo al ragazzo e abbandonai la cabina.

Iniziai ad incamminarmi verso l'infermeria per vedere Nico, lo incrociai a metà strada e sentii un peso levarsi da sopra il mio petto, mentirei se dicessi di non essere stata preoccupata per lui. "Nico! Ti hanno dimesso!" Dissi sorridendo. "Già" rispose lui sorpassandomi. *Ma che problemi ha?* pensai, non mi aveva nemmeno guardato. Pensai velocemente a tutto ciò che avevo fatto per cercare di capire cosa potesse averlo fatto arrabbiare ma non trovando niente decisi di chiederlo direttamente a lui. Lo rincorsi e lo affiancai "cosa ti prende, Nico?" Chiesi cercando di mettermi davanti a lui. "Niente" rispose secco per poi sorpassarmi e continuare per la sua strada. Suonò il corno che indicava il pranzo e decisi di non farmi troppi problemi riguardo al comportamento di Nico. Non sapevo che stessi sbagliando.

DAUGHTER OF ZEUSWhere stories live. Discover now