Capitolo 10

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La settimana passò velocemente e mi ritrovai il giorno della caccia alla bandiera totalmente impreparata, avevo paura di fare qualche errore o di essere completamente inutile per la mia squadra. Ero stata inserita in una squadra di ricognizione, insieme a Leo, Annabeth, Connor e Trevis. La squadra rossa era composta dalle cabine di Atena, Efesto, Zeus(solo io visto che i romani erano tornati al campo Giove), Apollo, Afrodite e Hermes.
Di conseguenza la squadra blu era composta da Poseidone, Ade, Ares, Demetra e Dioniso.
Prima dell'inizio della partita tutta la nostra squadra era radunata dalla bandiera, osservai gli arcieri di Apollo che si nascondevano sugli alberi, pronti a colpire chiunque si avvicinasse, vidi una parte dei figli di Atena disporsi davanti alla bandiera, per difenderla,
i figli di Efesto stavano piazzando le trappole qualche decina di metri più avanti. Il restante era diviso in gruppi di attacco e di ricognizione. Quando sentimmo il corno mi radunai con gli altri della mia squadra e iniziammo a camminare in direzione del fiume che divideva a metà il campo. Mi sentivo come se fossi un tributo, e l'ansia, così come l'adrenalina mi scorrevano già nelle vene. Dopo qualche minuto di camminata notammo un gruppo di figlie di Demetra avanzare tra gli alberi, ci nascondemmo dietro ad un cespuglio e aspettammo che si avvicinassero, quando furono ad una distanza di circa dieci metri iniziammo a muoverci per aggirarle, per poco Leo non inciampò in un ramo, ma Trevis riuscì a sostenerlo. Era incredibile quanto i figli di Ermes fossero silenziosi,probabilmente era dovuto all'attitudine per il furto. Quando arrivammo alle spalle delle figlie di Demetra uscimmo fuori dagli alberi e le assaltammo, riuscimmo a disarmarle e le legammo con una corda costruita da Leo, le avrebbe liberate automaticamente al suono del corno. Era stato abbastanza semplice, l'effetto sorpresa ci aveva avvantaggiati. Quando finimmo di legarle ricominciammo a camminare.
Dopo poco sentii un rumore. Mi guardai intorno ma non vidi niente, solo il verde delle piante, iniziai a camminare un po' più in fretta, lasciando sorpresi i miei compagni, sembrava loro non avessero sentito niente.
Ancora quel rumore. Non riuscivo ad identificarne la provenienza. Poi accadde.
Ci furono addosso in un attimo, figli di Ares. Annabeth fu presa per le spalle da dietro e venne sbattuta a terra. Ritrovandosi immobilizzata. Il resto del gruppo stava lottando contro i nostri assalitori. Un istinto quasi primitivo prese possesso di me, e l'unica cosa a qui riuscivo a pensare era *CORRI*
Se anche fossero riusciti a sopraffare i miei compagni e a procedere ci sarebbero state le nostre difese, quindi presi una decisione. Mi voltai e cominciai a correre. Le gambe si muovevano automaticamente ad una velocità assurda, pensavo solo a correre. Mi bloccai di colpo solo quando raggiunsi il fiume, e mi tuffai, l'acqua era abbastanza alta da arrivarmi al collo, e avrei dovuto farmi due domande quando la corrente iniziò a diventare un po' più forte, ma pensavo solo a procedere. Arrivata a metà avanzare lottando contro la corrente era diventato difficile e le mie forze si stavano esaurendo. Riuscii ad arrivare ad una roccia e mi ci sedetti sopra, così che l'acqua mi arrivò alla vita, ed e lì che la situazione degenerò. Il livello dell'acqua si alzò inspiegabilmente e mi ritrovai chiusa in una bolla d'acqua, non sarei riuscita a trattenere il fiato per molto. Inizia a sentire la testa girare e mi portai istintivamente le mani alla gola, cercando ossigeno, iniziai a battere le mani sulle pareti della bolla per uscire, ma tutto sembrava vano. Stavo per perdere i sensi quando sentii la pietra fredda a contatto con la mia schiena e l'ossigeno inondarmi i polmoni. Tossii un paio di volte e mi misi a sedere. Ero ancora sulla roccia, e sulla riva opposta, dove cercavo di arrivare, due figure stavano lottando, ci misi un po' a riconoscerle, ma quando capii che erano Leo e Percy rimasi scioccata, la situazione mi fu chiara subito. Chi,oltre a Percy, sarebbe riuscito a fare una cosa del genere? Quando mi ripresi nuotai verso di loro e uscii dall'acqua. Incrociai lo sguardo di Leo e gli feci un segno, contai fino a tre e poi iniziammo a correre, corremmo finché non vedemmo in lontananza la bandiera della squadra blu che si trovava su un ammasso di rocce chiamato "pugno di Zeus" sembrava facile da scalare, l'unico problema erano i figli di Ares che si trovavano tra noi e il nostro obbiettivo. Estrassi i pugnali e li lanciai, sfruttando il vento per farlo passare nella spalla dell'armatura di due figli di Ares e in seguito farlo conficcare nell'albero che si trovava alle loro spalle, così i due ragazzi rimasero incastrati. Poi mi comparve in mano la spada e iniziai a disarmare più nemici possibile. Mi voltai un secondo verso Leo e rimasi sorpresa di quanto se la cavasse bene con solo una chiave inglese. Dopo poco riuscii ad aprirmi un varco tra i semidei e inizia a scalare il pugno di Zeus saltando da una rocca all'altra, arrivata in cima afferrai la bandiera e mi buttai giù, non sapevo volare come Jason, ma il vento mi portò il più lontano possibile, attutendo la caduta.
Una volta in piedi inizia a correre e attraversai il fiume più in fretta possibile, Percy non si vedeva da nessuna parte. Arrivai sulla riva opposta e sentii il corno. Ci ero riuscita.

DAUGHTER OF ZEUSWhere stories live. Discover now