Capitolo 25

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Arrivammo sul ponte della nave e, mentre Leo si sistemava al timone, mi sedetti con la schiena contro il parapetto, osservando il cielo chiaro che si estendeva sopra di noi.

"Allora? Con chi è che dovrei allenarmi?" Urlai a Leo per farmi sentire.

"Con me." Disse una voce irritata dal lato opposto della nave.
Sussultai per lo spavento e portai il mio sguardo, che si indurì all'istante, sugli occhi verde mare di Percy.

"Perfetto-esclamai alzandomi e spolverandomi con le mani il retro dei miei pantaloncini- Vuoi rimanere lì impalato o vuoi iniziare?" Chiesi con tono beffardo.

Mi fulminò con lo sguardo e ricambiai con altrettanto astio, prima di sguainare la spada.

Percy mi imitò e si avvicinò lentamente.
Io invece rimasi ferma sul posto, aspettando un suo attacco che non tardò ad arrivare.
Tirò un fendente puntando al mio fianco, che però parai in tempo, per poi rispondere con un affondo.

Andammo avanti per un paio di minuti, senza che nessuno riuscisse a prevalere sull'altro, vedevo nei suoi occhi la stanchezza, quindi decisi di farlo innervosire.
Dalla mia parte magari non avevo la forza, ma c'era sempre l'agilità

Fece un affondo che puntava al mio petto, ma lo schivai facendo un passo indietro, poi tirò un fendente vicino alla mia caviglia e schivai anche quello con un salto.
Iniziai a evitare qualsiasi suo colpo, senza mai attaccare.

Mi rivolse uno sguardo rabbioso per il mio comportamento, e risposi con un sorriso innocente, prima di schivare un altro suo affondo, saltando sopra ad un cassone che si trovava ai piedi del parapetto.
Tentò un altro fendente, che evitai saltando oltre la sua testa, fino ad afferrargli alle spalle per poi appoggiare la punta della spada tra le sue scapole.

Rimase pietrificato per qualche secondo, per poi girarsi ad una velocità sorprendente e, premendo in suo tallone sul retro del mio ginocchio, mi fece cadere sulla schiena.
Fece volare via la mia spada con un calcio, mandandola ampiamente fuori dalla mia portata.

Sorrise soddisfatto incatenando il suo sguardo al mio e puntandomi la sua spada al petto.

"Penso sia finito l'allenamento" disse beffardo.
"Se lo dici tu..."
Risposi, per poi utilizzare questo suo momento di gloria, che gli fece abbassare la guardia, come diversivo, facendolo cadere utilizzando il suo stesso stratagemma.

Mi curai di scagliare la sua spada insieme alla mia, per poi sedermi a cavalcioni su di lui e puntargli uno dei due pugnali alla gola.

"Adesso l'allenamento è finito"

Sorrisi soddisfatta, per poi alzarmi e dirigermi verso Leo, voltandomi a guardare Percy che era rimasto a terra, a guardarmi stupito.

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Respirai a pieni polmoni l'aria salmastra che saliva dal mare, mentre però rivolgevo lo sguardo al cielo che si poteva ammirare dal posto di vedetta.

Mi sentivo totalmente libera e felice, mentre osservavo Leo che si affaccendava avanti e indietro per il ponte della nave, con il viso completamente sporco di olio per motori e fuliggine.
Teneva in mano una chiave inglese, e borbottava qualcosa, che non riuscivo nemmeno a percepire per via della distanza, ma riuscivo a intuire dal movimento della sue labbra che fossero delle imprecazioni, probabilmente in spagnolo.

Sorrisi, prima di sentire un forte scossone che fece tremare la nave da capo a piedi.

"Miei dei!-esclamai- com'è possibile che tutte le sante volte che mi trovo qui succeda qualcosa di brutto?!"

DAUGHTER OF ZEUSWhere stories live. Discover now