(Revisione) Assassin Night (Completa🦋)

4. Tutti contro Kate!

   CAPITOLO 4

Tutti contro Kate!

Si fermò davanti a loro cercando di capire come si sarebbe dovuta comportare con loro, da dove avrebbe potuto iniziare, probabilmente i ragazzi non sarebbero stati d'accordo su ciò che i loro genitori pretendevano. Attirò l'attenzione su di lei anche semplicemente con quella tuta che aveva indosso, soprattutto gli occhi verdi di Ethan, si leccava le labbra scrutando il suo corpo, lo guardava dall'alto verso il basso, senza tralasciare nulla all'immaginazione. Kate conosceva quello sguardo, era in quel modo che la fissavano. Ruppe il silenzio poco dopo aver guardato i due adulti.

<<So di non essere vostra sorella, e che per alcuni di voi non lo sarò mai...>>. Guardò alcuni di loro sapendo che la sua presenza non era di loro gradimento, tenne lo sguardo fisso su Luke, che fin da subito l'aveva odiata mostrandolo senza timore. Ethan l'aveva vista solo due volte e sembrava non volesse neanche incontrare in casa, o almeno questo era il pensiero di Kate, ma da quando Ethan l'aveva vista per la prima volta non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, il suo comportamento era cambiato. Amava il sesso, si dava da fare ogni volta che poteva, ma dopo aver incontrato Kate, il suo pensiero era fermo su quella ragazza, aveva trasformato il suo lato animale in uno docile, quasi fragile ai suoi occhi. Mentre Julian era incazzato nero con lei e con i suoi genitori, si era già scontrato con Kate e non aveva affatto apprezzato il suo comportamento. La ragazza continuò a parlare poco dopo riferendosi a tutti stavolta. <<Ma dovrò vivere con voi e dovrete abituarvi a me, voglio che ci sia un rapporto civile tra ognuno di noi. Detto ciò, posso dirvi di cosa mi occupo, so di potermi fidare di voi anche perché non avete scelta. Posso rompervi dieci ossa in poco più di quindici secondi>>.

Risero, non tutti, ma lo fecero. Lei accennò un sorriso, sapeva che non avrebbero creduto alle sue parole. Una ragazzina che faceva del male in quel modo non era affatto credibile allora diede una semplice dimostrazione pratica. Si avvicinò a Julian, non ci pensò affatto, sapeva solo che sarebbe stato lui la sua "vittima". Kate osservò per bene la sua altezza, la corporatura, erano simili, o quasi, se non anche la stessa età, forse era quello il motivo del suo odio, aveva paura di essere sostituito da Kate.

<<Davvero? da piccolo facevo karate>>. Julian sollevò le braccia incrociandole tra loro per scaldare i muscoli, schioccò il collo e si avvicinò a Kate che impassibile gli disse:

"Sei pronto?". Annuì fissandola negli occhi, intorno a loro ci fu spazio, i ragazzi si allontanarono e gli unici a ridere furono i loro genitori.

<<Ti farà a pezzi>>. Disse Mark rivolto a Julian, continuò a ridere dando lievi gomitate a sua moglie Emma, il ragazzino guardò entrambi e sollevò le spalle.

<<Molto rassicurante, dovrete aiutare Kate dopo che avrò finito. Prendete delle bende>>. Kate sorrise falsamente e sollevò le mani davanti ai suoi occhi, le chiuse due volte verso di sé invitandolo a farsi sotto. La sua prima mossa fu afferrarle le braccia stringendole violentemente, non gli importava che fosse una ragazza, doveva solo mostrare che lui aveva ragione ed era più forte. Kate diede un calcio all'interno coscia di Julian colpendo anche la cavità poplitea, si sentì mancare perdendo l'equilibrio sulla sinistra, Kate ne approfittò con una capriola in avanti e aggrappandosi con entrambe le gambe intorno al collo del ragazzo, si spinse in avanti e caddero. Dovette ammettere la sua sconfitta quando le gambe di Kate erano ancora avvolte al suo collo e stringevano impedendogli di respirare. Colpì tre volte il pavimento con il palmo della mano così lei si alzò allontanandosi da Julian, si alzò e quando fu davanti a lui si chinò in avanti porgendogli la mano.

<<Ci sono andata piano>>. Julian passò la mano sul collo abbassando lo sguardo, non avrebbe mai ammesso la sua sconfitta, strinse i denti e le spinse via la mano alzandosi da solo. Kate sospirò rumorosamente guardando lo sguardo sbalordito dei ragazzi.